"Resistenze" è lo spettacolo che ha permesso a Federicapaola Capecchi di essere selezionata per il progetto internazionale Choreographic Collision part 1 e quindi di debuttare, part 2, a giugno 2008, alla 6° Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia (Direzione artistica di Ismael Ivo), con una creazione originale sul tema "Beauty. Art is beautiful!", all'interno della piattaforma "Giovani coreografi italiani Choreographic Collision".
Lo spettacolo, a novembre 2008, ha ricevuto il Premio Nazionale La Torretta "destinato a tutti coloro che con il loro lavoro contribuiscono all'esaltazione dell'arte, della cultura, della solidarietà, dello sport e ad elevarne i contenuti".
LO SPETTACOLO
Resistenze è emblematico della ricerca che Federicapaola Capecchi porta avanti da anni, un teatrodanza in cui parola, musica, corpo e coreografia s'innestano l'una sull'altra divenendo in scena un unicum indivisibile, suggestivo, evocativo e propositivo. Si susseguono parole, respiri, la mappa delle emozioni dei danzatori-attori che si aprono ad un'espressione in cui il corpo è riflessione e poesia, fonte di continue risorse in un permanente alternarsi tra realtà e desiderio, tra sogno e vita, divertimento. Corpi che si raccontano, confidano pensieri ed affetti che, per quanto unici e personali, alla fine riguardano tutti, perché nulla ci è estraneo. Confidenze strutturalmente essenziali ed emotivamente sferzanti, che colpiscono per purezza ed omogeneità.
Così come i gesti. Su tutto, parole, danza, gesti un linguaggio vissuto, che arriva dal corpo e vi respira, senza automatismi né artifici tecnicistici. Esprimono il massimo della forza e della fragilità. Sembrano a volte sculture che sfiorano il piano dell'effimero, sospese in maniera inesorabile sulla scena. Tutto avvolto in un alone di serenità e confidenza. Punto di partenza, i rapporti tra gli individui, la dimensione dei rapporti tra gli uomini, da ciascuno sviluppata in modo soggettivo, secondo le proprie esperienze, anche e soprattutto le più intime. Le musiche sono originali, composte da Maurizio Corbella, che è sul palco con una strumentazione limitata ad una chitarra elettrica, voce ed effetti analogici.
Le musiche seguono un canovaccio ma sono largamente influenzate in maniera estemporanea dalla performance dei danzatori. Così facendo si ha uno spettacolo mai uguale, in cui l'improvvisazione gioca un ruolo fondamentale. Le musiche sono pensate al totale servizio della danza e lavorano soprattutto in modo evocativo, portando a galla il sotto testo, di volta in volta ironico, alienato, doloroso o dolce delle coreografie. I testi sono di Riccardo Walchhutter.
LO SPAZIO TADINI
Crocevia di artisti, fucina di idee e progetti per l'arte e la cultura, laboratorio vitale e propositivo soprattutto verso i giovani così come lo era Emilio Tadini per il cui amore per la cultura, l'arte, i giovani e le avanguardie questo Spazio è omaggio permanente. Alla compagnia è sembrato il luogo naturale dove rappresentare questo spettacolo. Che non cerca un palcoscenico tradizionale ma la vicinanza di una serata da trascorrere senza formalità, che disegna i corpi degli interpreti come un pittore la tela, plasma i movimenti nello spazio come uno scultore la materia, che trae forza dall'energia di uno spazio animato da quadri, libri e opere d'arte.
Grazie a Francesco Tadina e Melina Scalise, che dal 2006 ospitano eventi dedicati anche alla musica, al teatro, alla danza, le serate del 6 e del 10 marzo 2009 consentiranno di avvicinare ancora una volta l'arte e la danza, la cultura e il teatro e il grande pubblico alla condivisione di queste emozioni e di questi valori.
Spazio Tadini, Via Jommelli n° 24, Milano | tel 02 2619684
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