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sabato 14 novembre 2009

La prima linea: un film sul terrorismo italiano meno conosciuto


Il 20 novembre esce nelle sale italiane in 150 copie il film di Renato De Maria "La prima linea" prodotto da Andrea Occhipinti, e dai fratelli Jean-Pierre, e Luc Dardenne. Liberamente ispirato al libro "Miccia corta" di Sergio Segio. Il film parte dal 15 gennaio 1983 giorno in cui Sergio Segio (Riccardo Scamarcio) esponente di spicco della corrente terroristica di sinistra "prima linea" viene arrestato, e attraverso i suoi ricordi narra come un ragazzo può avere distrutto la sua giovinezza, e i suoi ideali, incappando in una spirale che lo ha trascinato sempre di più in un gorgo da cui era impossibile uscire. Gli sceneggiatori: Sandro Petraglia, Ivan Cotroneo, e Fidel Signorile, hanno creato per il film un personaggio di fantasia che nel libro di Segio non esiste : Piero (Lino Guanciale) già apprezzato per la bella interpretazione di Mozart nel film di Carlos Saura "Io Don Giovanni"Piero è una sorta di grillo parlante per Sergio, sono amici hanno gli stessi ideali: difendere le masse oppresse, fino a che Sergio non imbraccia un'arma. Nelle riunioni di "Prima linea" Sergio incontra la donna di cui si innamorerà Susanna Ronconi (Giovanna Mezzogiorno), il loro è un grande amore, che però non possono vivere pienamente, perchè costretti dalla loro attività alla clandestinità, ed è proprio la clandestinità che li porterà ad un totale scollamento con la realtà, sarà tardi quando si accorgeranno che le persone che volevano,difendere, rappresentare non sono d'accordo con loro, con il loro modo di agire, troppi morti inutili. La loro voglia di cambiare il mondo si è trasformata in una scia di sangue. Per i due attori protagonisti non è stato facile calarsi nei panni dei "fidanzati del terrore". Giovanna Mezzogiorno non voleva interpretare la Ronconi usando maschere inespressive o durezze eccessive, l'ha voluta rappresentare come è stata: si spietata, ma molto vitale e con una grande energia, due livelli molto difficili da mettere insieme, ma non per un'attrice brava come la Mezzogiorno. Riccardo Scamarcio per la sua interpretazione è partito da un'intervista a Sergio Segio in un programma di Sergio Zavoli, e mentre guardava l'intervista notava in Segio un'implosione e questa è stata la chiave usata dall'attore per interpretare bene il suo ruolo, anche perchè nel film è raccontato, quasi interamente, il punto di vista di Segio da quando aveva già preso coscienza della sconfitta. Il ritmo del film è un ritmo di agonia, le macchine quando si muovono, una dietro l'altra, sembrano il corteo funebre di tutti i morti dal Giudice Emilio Alessandrini ucciso il 29 gennaio del 1979 da Segio a Barbara Azzaroni e Matteo Caggegi, militanti di prima linea uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia il 28 febbraio 1979.
Miriam Comito


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