di Renato Sarti
Con la collaborazione di Bebo Storti
Recensione di Laura Tussi
I Chicago Boys sono un gruppo di economisti che si è formato negli anni 70 con il liberista Milton Friedman. Questi uomini influenzano le politiche di interi Stati, divenendo consiglieri di Reagan, Tatcher e Pinochet e si rendono responsabili dei peggiori risvolti capitalisti, di distruttive conseguenze economiche, come le mercificazioni e le privatizzazioni selvagge.
Il tema dell'opera teatrale riguarda il processo di privatizzazione e liberalizzazione dell'economia, quali espressioni deleterie del sistema capitalistico attuale, che considera disastri, crisi e dissesti economici un'ottima occasione per fatturare.
La tendenza neoliberista, nella rincorsa alla mercificazione e alla privatizzazione sfrenate, ha coinvolto anche i beni di primaria necessità, come l'acqua che viene rinomata "oro e petrolio blu" ed è considerata ormai un ottimo investimento.
Il protagonista, immerso in una vasca piena d'acqua, impersonifica le peggiori caratteristiche dell'economia capitalistica, dominata dalle multinazionali.
Un personaggio laido che sguazza in un'acqua lurida e inquinata dai suoi stessi escrementi, dalle sue stesse scorie, elogiando, con lucido cinismo, scelte e manovre politiche internazionali che rivelano le conseguenze drammatiche dell'eccessiva speculazione sul bene primario dell'acqua, sottomettendo la parte di mondo schiavizzata dai poteri forti, rappresentata dalla cameriera russa, vittima dell'alienante espropriazione del soggetto-persona nella perdita di punti di riferimento e di ideali valoriali, soppiantati dall'imperante massificazione consumistica e dal mito capitalistico dell' efficientismo sfrenato e del primato dell'economico, imposti dal sistema.
TEATRO DELLA COOPERATIVA
via Hermada, 8 - Niguarda (MILANO)
tel. 02/64749997 02/64749997
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