11. edizione
TORINO SPIRITUALITÀ
23|27 settembre 2015
L'IMPASTO UMANO
FATTI DI TERRA, GUARDIAMO LE STELLE
UN IMPASTO DI RACCONTI, DANZE E ARMONIE:
GLI SPETTACOLI DI TORINO SPIRITUALITÀ
15 settembre 2015. Si fa sempre più breve l'attesa per l'11. edizione di Torino Spiritualità, che dal 23 al 27 settembre invita alla riflessione sull'impasto umano, la complessa alchimia di materia e trascendenza che forgia e unisce tutti noi. Cinque giorni di incontri, dibattiti, lezioni, spettacoli, meditazioni e testimonianze per un programma che porta a Torino – con tappe anche a Novara e Alba – oltre 120 appuntamenti e 150 voci da tutto il mondo. Fra i numerosi ingredienti del mix che compone l'uomo, alcuni saranno presentati sul palcoscenico con spettacoli e reading che promettono di conquistare lo spirito del pubblico (eventi a pagamento, per info e prenotazioni torinospiritualita.org).
A cominciare dal delicato equilibrio fra le tante diverse sfumature dell'esistenza reso magistralmente da Milan Kundera con L'insostenibile leggerezza dell'essere, di cui venerdì 25 al Teatro Carignano (ore 21) Fabrizio Bentivoglio offre un reading (progetto ideato e curato da Roberta Lena, riduzione letteraria di Valentina Diana, produzione il Circolo dei lettori) ricco di suggestioni. Cosa nasconde il misterioso senso di pesantezza avvertito dal protagonista? Nei panni del celebre scrittore, con i disegni di Roberto Perini e le sonorizzazioni di G.U.P. Alcaro a scandire il percorso, l'attore accompagna il pubblico sulle tracce della leggerezza, che può tramutarsi in dubbio, tradimento, abbandono alla sensualità, vuoto improvviso.
Talvolta poi, la sensazione di aver reciso ogni vincolo alla propria libertà e gioia di vivere può esplodere nel giubilo di un festeggiamento: per un matrimonio, un atteso ritorno, una celebrazione comune. Proprio questa gioia va in scena con lo spettacolo Deba. Canti e danze Sufi dell'Isola di Mayotte, in programma sabato 26 al Teatro Carignano alle 21.30 (in collaborazione con Associazione Culturale Musica 90). Animato di spiritualità sufi, il Deba è una pratica religiosa e culturale eseguita appunto per i matrimoni, il ritorno dei pellegrini dalla Mecca, le feste del villaggio. Messaggere di sensualità, direttamente dalle isole di Mayotte nell'Oceano Indiano, tredici donne tra i 16 ai 62 anni vestite di bianco e viola, con le mani decorate dall'henné, che compongono un coro di canti dolcemente ipnotici, guidati dal ritmo di tamburi e tamburelli.
La leggerezza, esistenziale e religiosa, è solo uno degli aspetti della spiritualità esplorati dal Festival, che giovedì 24 propone al suo pubblico Il potere della compassione (ore 21, Teatro Carignano), uno spettacolo con i monaci tibetani del Monastero di Tashi Lhunpo che fra canti ancestrali, danze sacre, rituali in maschera, preghiere e narrazioni mitologiche offrono al pubblico un quadro suggestivo del teatro popolare e delle proprie antichissime tradizioni.
Sempre giovedì 24 alle 21, al Teatro Gobetti la spiritualità si declina filosoficamente nella lezione-spettacolo di Amedeo Balbi, Antonio Pascale e Riccardo Sinigallia su Materia e libertà: uno scrittore, un astrofisico e un musicista si interrogano sulla condizione umana – fino a che punto siamo artefici del nostro destino? Esiste davvero l'anima che, come sosteneva Platone, sceglie liberamente in quale corpo incarnarsi e fa della nostra vita un atto di libertà, o non c'è altro che ci abita se non la materia soggetta alle leggi fisiche? E a proposito di anima: anche le nostre città ne hanno una, rintracciabile negli angoli nascosti, nei giochi di luci e ombre, nelle sue manifestazioni tradizionali come le bande di ottoni e fiati che in tante occasioni scandiscono la vita sociale e culturale cittadina.
A questa forma musicale di anima si sono ispirati Frank Van Laecke e Alain Platel per il loro spettacolo En avant, marche! (composizione e direzione musicale di Steven Prengels, in collaborazione con Torinodanza) previsto venerdì 25 (ore 20.45) e sabato 26 (ore 19.30) alle Fonderie Limone Moncalieri. Tra personaggi visionari, apparizioni clownesche e storie sorprendenti, lo show richiama l'attenzione sulle fragilità e le speranze più profonde delle persone, con un pizzico di catartica ironia. La stessa che, in dosi più abbondanti, si ritrova sabato 26 al Teatro Gobetti (ore 21) nel reading di Francesco Piccolo Momenti di trascurabile (in)felicità, fusione dei titoli dei suoi libri Momenti di trascurabile felicità e Momenti di trascurabile infelicità, e spettacolo in collaborazione con Giulio Einaudi Editore.
Un catalogo di leggerezza, comicità e arguzia che invita a non prendersi troppo sul serio, a cambiare ogni tanto le nostre prospettive, cogliendo la gioia di vivere anche nei momenti meno luminosi. Ci sono tuttavia casi in cui l'irrompere della violenza impone di fermarsi, di alzare un muro a difesa, e non c'è leggerezza che tenga: la cultura deve rispondere con tutto il peso della consapevolezza, del senso di giustizia. Questo il monito dello spettacolo Il mare a cavallo, in programma sabato 26 alle 21 al Teatro Vittoria (regia di Luca Bollero su testo originale di Manlio Marinelli, con Antonella Delli Gatti, disegno luci di Antonio Stallone, a cura di Teatro Contesto, in collaborazione con Associazione culturale Toto) e dedicato alla drammatica vicenda di Peppino Impastato. La pièce ripercorre la strenua battaglia per la verità condotta da Felicia Bartolotta, madre di Peppino, assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978 e accusato invece di essere un terrorista ucciso dalla propria bomba. Una lotta durata anni, fatta di dolore condiviso e testimonianza, segno di una spiritualità intrecciata con il dovere della memoria.
Declinazione più classica della spiritualità è quella proposta dalla lezione-spettacolo di Michela Marzano insieme alla compagnia Teatrodilina Gli artisti della fame. Una lezione e un monologo su Un digiunatore di Kafka, al Teatro Carignano sabato 26 (ore 17.30). Nel racconto, il protagonista presenta il proprio digiuno come un'opera d'arte e la filosofa Michela Marzano parte dalla messa in scena di quelle pagine per riflettere sul tema dell'ascesi corporale come estremo e paradossale esercizio di libertà, alla ricerca di un nutrimento spirituale e non più solo materiale.
Questa stessa linfa è quella che scorre negli insegnamenti degli Apostoli: il reading di e con Sandro Veronesi Non dirlo. Il Vangelo di Marco (tratto dall'omonimo testo pubblicato da Bompiani, produzione Fondazione Teatro Metastasio di Prato, in collaborazione con Fosforo), in programma domenica 27 al Teatro Carignano (ore 18), restituisce al pubblico una potente testimonianza di fede, giacché "Non dirlo" è l'ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo compiuto, l'essenza del segreto messianico, tutt'uno con la difficoltà dei discepoli nel comprendere la missione del figlio di Dio. Sandro Veronesi restituisce al pubblico tutta la forza di questo primo Vangelo, ricco di significati e rimandi spesso imperscrutabili eppure incredibilmente moderno.
Torino Spiritualità è un progetto del Circolo dei lettori di Torino, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale, il contributo dei partner Giubileo per la Cultura, Ersel, Codebò, la collaborazione dei partner tecnici Lago, EXKi, Sparea, Caffè Vergnano, Aboca, Hotel Victoria, ITS Tecnologie dell'informazione e della comunicazione, Mirafiori Motor Village, QC Termetorino, la media partnership di La Stampa e Rai Radio3.
torinospiritualita.org
#ToSp2015
facebook.com/TorinoSpiritualita
Nessun commento:
Posta un commento