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giovedì 15 ottobre 2015

Al Teatro Officina "L'ultima cena_la cena degli ultimi" dal 24 ottobre 2015

Per la prima volta uno spettacolo teatrale nelle mense dei poveri

L'ultima cena_LA CENA DEGLI ULTIMI

Dal 24 ottobre 2015 il Teatro Officina sarà al Refettorio Ambrosiano, alla Casa della Carità e alla Casa dell'Accoglienza "Enzo Jannacci" di viale Ortles perché questi luoghi diventino anche e sempre di più spazi di scambio culturale.

La città di Milano vedrà per la prima volta uno spettacolo teatrale portato all'interno delle mense dei poveri: il Teatro Officina presenta il debutto dello spettacolo L'ULTIMA CENA_LA CENA DEGLI ULTIMI in prima nazionale il 24 ottobre 2015 presso la struttura del Refettorio Ambrosiano, il nuovo servizio offerto a chi si trova in difficoltà, inaugurato in occasione di EXPO su volontà della Diocesi di Milano e della Caritas. A seguire lo spettacolo verrà portato anche in altre due mense per i poveri: La Casa della Carità di Crescenzago (26 novembre ore 21) e la Casa dell'Accoglienza "Enzo Jannacci" di viale Ortles (20 dicembre ore 16). 

Lo spettacolo viene presentato in occasione della nascita dell'Associazione Refettorio Ambrosiano che si occuperà di continuare a proporre nella mensa per i più bisognosi, incontri e conferenze, ma anche concerti, spettacoli teatrali, momenti letterari.

"Il progetto – sottolinea Massimo De Vita, direttore artistico del Teatro Officina - apre al territorio tre mense milanesi, luoghi ove un'umanità spesso privata di affetti, di casa e di sostentamento economico ogni giorno trova almeno il conforto di un pasto caldo. Agli spettacoli accederanno i cittadini di Milano e, in modo specifico, dei tre quartieri periferici che ospitano i refettori (Greco, Crescenzago, Vigentino) con l'ambizione quindi di far divenire questi luoghi anche degli spazi di scambio culturale".

Lo spettacolo
In chiusura di Expo il Teatro Officina ripropone, come monito etico e lascito morale, il tema della mancanza di cibo per gran parte dell'umanità.
Autori della letteratura internazionale (tra cui Neruda, Prevert, Szymborka) sono intrecciati con la tradizione italiana di Manzoni, Gadda ed Eduardo, fino a quella popolare racchiusa nella Commedia dell'arte e nei grandi autori comici come Scarpetta, Campanile e Totò: tutti raccolti intorno al cibo o, spesso, alla mancanza di cibo. 

Video proiezioni mostrano l'icona de L'Ultima cena di Leonardo nei suoi molteplici significati e interpretazioni, per stringere poi sui miseri pasti degli ultimi del mondo. Gli attori si muovono fra il pubblico in un clima di convivialità, in cui la riflessione profonda sgorga come frutto del lavoro silenzioso che ogni spettatore compie dentro di sé.

Il luogo del debutto – Refettorio ambrosiano
Secondo l'ultimo Rapporto sulle povertà, realizzato da Caritas Ambrosiana, dal 2008 al 2012 sono aumentate di circa un terzo le persone che hanno chiesto il pacco viveri ai centri di ascolto di Milano e della diocesi ambrosiana.
Per rispondere a questa esigenza nasce il Refettorio ambrosiano, che ha sede nell'ex teatro annesso alla parrocchia San Martino nel quartiere Greco di Milano, una sala risalente agli anni '30 e ormai in disuso. 

Questo spazio è stato completamente ristrutturato e trasformato in un refettorio aperto alla solidarietà, ma anche un luogo di arte e bellezza.
Il Refettorio ambrosiano nasce dalle intuizioni dello chef Massimo Bottura e del curatore del Padiglione Zero e del Palinsesto eventi di Expo 2015 Davide Rampello, che insieme alla Diocesi di Milano e in particolare alla Caritas hanno tradotto in concreto questa originale idea di solidarietà alla quale si sono unite le eccellenze dell'arte, della cultura e della cucina. Per un mese, durante l'inizio di Expo, alcuni tra i migliori chef del mondo hanno ideato e preparato menu a partire dalle eccedenze alimentari raccolte ogni giorno in Expo. 

Ciò che era destinato a essere gettato via, è stato trasformato in piatti di alta cucina. Il Refettorio ambrosiano è ora un'esperienza stabile che continua a funzionare anche oltre la conclusione di Expo. Caritas Ambrosiana garantisce la continuità del progetto, inserendolo in una rete integrata di servizi alla persona. Il Refettorio conta in tutto 95 posti.

L'Associazione Refettorio Ambrosiano
Per offrire eventi culturali al quartiere e alla città e continuare, anche dopo Expo, a riflettere sul valore del cibo e sugli sprechi da evitare, nasce l'Associazione Refettorio Ambrosiano. Nella mensa per i più bisognosi l'associazione proporrà una serie di incontri e conferenze, ma anche concerti, spettacoli teatrali, momenti letterari per rendere il Refettorio un luogo di creatività e uno spazio dove poter sognare, ispirandosi ai valori dell'accoglienza, dell'ospitalità e del dialogo tra culture. Tutte le iniziative saranno curate e allestite dai volontari dell'associazione.

Il Teatro Officina
Il TEATRO OFFICINA nasce come teatro di sperimentazione nel 1973, a Milano, in viale Monza 140. Negli anni '70 è uno dei punti di riferimento per i quartieri della città, per le compagnie sperimentali che approdano a Milano (da Memè Perlini a Remondi e Caporossi), per le prime Cooperative Teatrali (dal Gruppo della Rocca al Teatro dell'Elfo a Nuova Scena), per i Canzonieri di cultura popolare (capitanati da Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Gualtiero Bertelli e Ivan della Mea). 

Nel 1976, Massimo de Vita assume la Direzione Artistica del Teatro Officina e inaugura la produzione di spettacoli, di cui si ricordano in quegli anni Maccheronea e Il comico e il suo contrario. Nel 1984 la vecchia sala viene dichiarata inagibile e il Teatro Officina si sposta nell'attuale sede in via S. Erlembardo, in un cortile di case popolari. Qui il Teatro Officina ristruttura un vecchio padiglione al centro di questo storico insediamento abitativo e opera nella parte invisibile di Milano, quella delle periferie. 

Negli anni '90 la vocazione al lavoro culturale sul territorio si ridefinisce ulteriormente: il Teatro Officina elabora un proprio metodo di raccolta delle narrazioni popolari e di restituzione sociale delle stesse. Nel 1997 produce in Lomellina Memoria di Terre contadine, coinvolgendo il paese di Olevano. Nel 1998 allestisce lo spettacolo Cuore di fabbrica sul mondo operaio di Sesto San Giovanni, ormai scomparso; tra il 2004 e il 2007 realizza diversi progetti con la Casa della Carità per favorire l'ingresso della nuova struttura nel quartiere di Crescenzago, mettendo in comunione le narrazioni degli anziani del luogo con quelle degli stranieri Ospiti della Casa; nel 2011 con lo spettacolo Via Padova e oltre, allestito al Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con l'Orchestra di Via Padova, restituisce le gioie e le fatiche della via più multietnica di Milano, via Padova appunto; nel 2012 rende omaggio alla figura di Padre David Maria Turoldo con lo spettacolo I volti della povertà. 

Negli ultimi anni radicalizza la sua vocazione al lavoro sul territorio, intercettando diversi contesti sociali - mondo della sanità, rifugiati politici, adolescenti – rispetto ai quali compie un' importante operazione teatrale. Dopo un percorso di formazione teatrale porta questi semplici cittadini su un palco ove si assumono la responsabilità di dire. Ed ecco quindi il ciclo di Medicina narrativa, che ha portato eventi all'IEO – Istituto Europeo di Oncologia, all'Hospice Cascina Brandezzata, alla Comunità di recupero Alisei del CeAS, all'Università Bicocca; inoltre il Laboratorio annuale per rifugiati politici che ha prodotto Io, rifugiato politico nel 2014 e La voce dei rifugiati politici nel 2015, presentati al Teatro Officina e al chiostro del Piccolo Teatro; infine dà spazio agli adolescenti del quartiere che frequentano da anni il Laboratorio del Teatro Officina a loro dedicato, formandoli attorialmente fino a portarli all'inaugurazione della Casa della Memoria il 25 aprile 2015 con lo spettacolo Futuro aprile, all'interno di una collaborazione che da tre anni il Teatro Officina sviluppa con il Teatro ATIR-Ringhiera e il Teatro della Cooperativa (TTT - Tre Teatri di Territorio).

REFETTORIO AMBROSIANO (Piazza Greco 11 – Bus 43, 87)
24 ottobre 2015 ore 21.00
L'ULTIMA CENA_LA CENA DEGLI ULTIMI
Regia Massimo de Vita
Con Massimo de Vita, Tano Avanzato, Francesco Arioli, Lorenza Cervara, Maria Letizia Dorsi, Tiziana Fogli, Stefano Grignani, Anna Lisa Iodice, Sebastian Loque Herrera, Adriano Rizzo
Testi scelti da Maurizio Meschia
Video istallazioni Antonio Grazioli
Scenografia Alice Benazzi
Luci Beppe Sordi
Produzione Teatro Officina in collaborazione con Expo in città.


INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti


Prenotazioni: info@teatroofficina.it - tel. 02.2553200

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