Cinema e Teatro
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giovedì 31 marzo 2011
ARCHITETTURE PER I CORPI: A VENEZIA UN PERCORSO TRA DANZA, MUSICA E STORIA DELL’ARTE
All’interno del progetto Giovani a Teatro 2010-2011 - Esperienze “Il Male” di Fondazione di Venezia, il CTR / Centro Teatrale di Ricerca propone dal 13 aprile al 6 maggio 2011 a Venezia – nella sede del CTR (ex Convento SS. Cosma e Damiano, isola della Giudecca) e nella sede di Fondazione di Venezia – ARCHITETTURE PER I CORPI, un percorso suddiviso in quattro sezioni per avvicinare i giovani a questa particolare forma dell’arte contemporanea nel campo teatrale. Il seminario avrà un duplice aspetto: uno, storico-culturale, l’altro performativo-esperienziale. Gli incontri avranno soprattutto un carattere esperienziale: tessuti e costumi si potranno toccare, la musica sarà dal vivo in concomitanza con la danza, mentre parallelamente verrà contestualizzato il lavoro nel quadro storico della contemporaneità.
Lo staff sarà composto da quattro docenti: Ivana d’Agostino (docente di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia); Sonia Biacchi (designer e presidente del C.T.R. di Venezia); Kiki Dellisanti (docente di Percussioni al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia); Marta Zollet (coreografa e ballerina di danza contemporanea).
Il programma:
Ivana d’Agostino IL COSTUME NELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
(2 incontri : 13 aprile Fondazione di Venezia, 27 aprile c/o C.T.R.)
1. Giapponismo orientalismo ed Esposizioni Universali. Innovazione e sintesi di un nuovo mondo moderno, dalla pittura alla scenografia vivente di Loie Fuller alla danza ritmica di Dalcroze.
2. Il Teatro d’avanguardia: arti visive e nuovi allestimenti. Luci e costumi tra Oskar Schlemmer, Kasimir Malevich, Giacomo Balla, Alexandra Exter, Fortunato Depero
3. La moda tra Teatro e nascenti set cinematografici (Paul Poiret, Sonia Delaunay, Coco Chanel, Elsa Schiaparelli, Alix Grès, Roberto Capucci).
4. Thayaht: un artista futurista nell’Atelier di Madelaine Vionnet a Parigi. Innovazioni classiche dell’Haute-Couture e originalità creativa della Tuta e dei modelli per lo Sport.
Marta Zollet TEATRO-DANZA CONTEMPORANEO
(4 incontri pratici: 20,22 aprile; 4,6 maggio c/o CTR)
1. Breve excursus sulla storia della danza nel Novecento, con particolare riguardo all'uso, perlopiu' rivoluzionario, del costume nei grandi miti del secolo scorso (Martha Graham, Merce Cunningham, Pina Bausch, Forsythe ...etc.). Una riflessione su come le grandi innovazioni a livello coreografico e registico introdotte da ciascuno dei nomi suddetti abbia sempre coinvolto anche un profondo ripensamento dell'abito di scena, del suo valore, del suo uso e dei significati specifici ad esso annessi. Come ogni volta il costume sia stato eletto, sia pure con modalità diversissime, a veicolo fondamentale del nuovo messaggio, a "luogo" privilegiato di trasmissione del contenuto originale enunciato.
2. Le Malattie del Costume Teatrale: a partire da un breve saggio critico di Roland Barthes del 1955 si vogliono esaminare le regole negative che un buon costume teatrale dovrebbe evitare e in particolar modo le "malattie", o errori o alibi piu' diffusi nella nostra arte drammaturgica: l'ipertrofia della funzione storica, l'estetismo e l'ipertrofia della sontuosità.
Riflessione sulle prestazioni positive cui un buon costume teatrale dovrebbe sentirsi obbligato: come essere ARGOMENTO, ovvero SEGNO, comunicando idee, conoscenze, sentimenti, ma soprattutto come rappresentare un'umanità, privilegiando la statura umana del danzatore, rendendo la sua corporeità sensibile, netta, e, se possibile, straziante.
3. Un'esperienza personale: l'incontro con i costumi di Sonia Biacchi. Considerazioni sulle possibilità offerte al movimento, alla creatività, all'immaginazione dall'uso coreografico di queste abiti. Dalla "difficoltà" dei primi costumi alla libertà e leggerezza dei più recenti. Come essi influenzino la mia danza e siano occasione preziosa di trasformazione.
4. Un ipotesi per il futuro. Le domande che questi abiti ci suscitano e come essi ci rivelino scandalosamente un paradosso: la vita che si cela nell'inanimato o la vita che necessariamente essi reclamano.
Kiki Dellisanti RAPPORTO MUSICA TEATRO-DANZA
(4 incontri operativi: 20,22 aprile; 4,6 maggio, CTR)
L’apporto della musicista Kiki Dellisanti sarà contestuale al seminario di danza, in stretta collaborazione con la coreografa Marta Zollet.
Verranno così da lei eseguiti brani scelti di autori contemporanei come traccia sonora per sequenze coreografiche prestabilite e anche, qualora la situazione lo richiedesse, invenzioni e improvvisazioni, se ritenute più funzionali alle performance.
Sonia Biacchi IDEAZIONE E TECNOLOGIA DEL COSTUME
(2 incontri : 15, 29 aprile CTR)
1. Presentazione dal vivo deI costumi di Oskar Schlemmer ricostruiti dal C.T.R. nel 1982
2. Illustrazione dei costumi disegnati da Sonia Biacchi e presenti in sala, a partire dai primi, di influenza razionalista e funzionalista, per finire a quelli di influenza decostruttivista.
(Presa visione dei differenti materiali e delle tecniche costruttive utilizzate. Illustrazione dei materiali da costruzione di ultima generazione, che variamente assemblati, consentono di costruire costumi di grande leggerezza, ampio volume e potenzialità di cambiamento delle forme attraverso il movimento).
Per chi: giovani dai 18 ai 29 anni, in particolare iscritti all’Accademia di Belle Arti o ad Arti e Design,
Accessibilità: 30 euro quota unica
Info e iscrizioni: Esperienze 041-2201930-34; esperienze@gioavniateatro.it
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COS’È GIOVANI A TEATRO
Giovani a Teatro coinvolge i teatri della provincia di Venezia facilitando l'ingresso agli under30 (bambini e ragazzi) e agli insegnanti che studiano, risiedono o lavorano nelle provincia di Venezia, con un biglietto agevolato a 2,50 euro. Il progetto ha anche una sezione formativa, chiamata Esperienze, che sviluppa le tematiche della scena contemporanea attraverso laboratori e incontri con gli artisti attivi sulla scena teatrale.
L’edizione 2010/2011 di GIOVANI A TEATRO è promossa da Fondazione di Venezia con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Venezia e di Università Ca’ Foscari e IUAV. È curata dalla società strumentale Euterpe Venezia.
www.giovaniateatro.it
A SPINEA CON MONICA FRANCIA PER SCOPRIRE IL LINGUAGGIO DEL CORPO CON CORPOGIOCHI®
I due workshop, che avranno luogo dal 2 aprile al 21 maggio nella palestra della scuola Marco Polo di Spinea (VE), sono coordinati e organizzati dall’Associazione Culturale Echidna in collaborazione con il Comune di Spinea - Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione, con l’obiettivo di avviare un rapporto organico con il mondo della scuola primaria di ogni ordine e grado attraverso la creazione di un gruppo di esperti del metodo CorpoGiochi® che possa agire nel territorio.
CORPOGIOCHI® A SCUOLA si struttura come un corso/laboratorio e si compone di quattro incontri (sabato 2 aprile dalle ore 15 alle 19; sabato 9 e 16 aprile e sabato 7 maggio dalle ore 16 alle 19) dedicati agli adulti interessati al mondo della pedagogia: gli insegnanti iscritti a Giovani a Teatro potranno quindi apprendere con Monica Francia il metodo CorpoGiochi®.
Il secondo laboratorio, CORPOGIOCHI® OFF prosegue quindi il percorso iniziato con CORPOGIOCHI® A SCUOLA e organizza due incontri (sabato 14 e 21 maggio, dalle ore 15 alle 18) di sperimentazione del metodo con i ragazzi: gli insegnanti e i formatori che avranno partecipato al primo laboratorio si confronteranno dunque con i bambini e gli adolescenti della scuola dell’obbligo.
Ma in cosa consiste il metodo CorpoGiochi®? Inventato dalla coreografa-danzatrice Monica Francia all’interno di GIOVANI A TEATRO – Esperienze, CorpoGiochi® propone un percorso di ricerca e scoperta del linguaggio gestuale ed emozionale, finalizzandolo all'acquisizione della coscienza del corpo, delle sue potenzialità creative e comunicative in cui la semplice dimensione fisica del movimento si intreccia con quella ludica del gioco e con quella affettiva della personalità. I protagonisti di CorpoGiochi® sono da un lato i bambini, dall’altro gli adulti: l’idea innovativa che sta alla base di CorpoGiochi® elimina la distinzione formale tra chi apprende e chi insegna e conduce chi partecipa verso l’arte danza.
Il Laboratorio del 2010, sviluppatosi attraverso dieci incontri, ha costruito un luogo e un tempo dove non c'è stata distinzione formale fra adulti e bambini, ma solo corpi, originariamente e naturalmente sapienti, che si sono arricchiti raggiungendo una maggiore consapevolezza di sé attraverso l'esperienza concreta del movimento, con modalità non stereotipate e meccaniche di esplorazione
CORPOGIOCHI® A SCUOLA e CORPOGIOCHI® OFF pongono quindi le basi per un lavoro di conoscenza della metodologia CorpoGiochiÒ (programmi per infanzia, primaria e medie) e per riflettere sulla progettazione e sui contenuti didattici che ad essa possono essere collegati, in sinergia con gli agenti educativo - culturali del territorio.
Per partecipare è necessario inviare curriculum e/o lettera di motivazione a esperienze@giovaniateatro.it. Info tel 0412201930-34. CORPOGIOCHI® A SCUOLA ha un costo di 30 euro; CORPOGIOCHI® OFF è ad accesso libero. Per informazioni: Echidna tel 041412500, info@echidnacultura.it
L’edizione 2010/2011 di GIOVANI A TEATRO, coinvolge giovani (bambini e ragazzi), studenti, docenti, che risiedono, studiano o insegnano nell’area provinciale, è promossa da Fondazione di Venezia con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Venezia e di Università Ca’ Foscari e IUAV. È curata dalla società strumentale Euterpe Venezia.
Informazioni:
www.giovaniateatro.it
tel. 041.2201930 – 33/34
info@giovaniateatro.it - esperienze@giovaniateatro.it
ELIO DE CAPITANI E LA FANTASIA GAY SU TEMI NAZIONALI DI TONY KUSHNER, TRA IRONIA, PIETÀ, GUIZZI GRAFFIANTI E PRESAGI APOCALITTICI
L’incontro, che si terrà nel foyer del Teatro Toniolo, vedrà protagonista Elio De Capitani per un momento di analisi, interpretazione e rilettura del tema del Male - fil rouge delle Esperienze 2010-2011 – presente nel testo di Tony Kushner: incertezza diffusa, crisi delle identità politiche, etniche e sessuali, AIDS, sono le componenti di un’epoca inquieta, in cui la posta in gioco è sempre la vita o la morte.
L’incontro–seminario sarà occasione per esplorare i temi che emergono dal testo ma anche per conoscere più a fondo i lati oscuri dei personaggi di “ANGELS IN AMERICA”, che di queste tematiche si fanno portatori: l’autore affronta di petto il tema dell’identità, ma non per esaurirlo sotto il profilo sessuale, bensì per sondarne in profondità tutte le componenti, razziali, religiose e culturali, e per dipingere un mondo nel quale gli esseri umani faticano disperatamente a riconoscersi e accettarsi con consapevolezza e dignità.
I partecipanti potranno commentare direttamente con il regista la prima parte del dittico “ANGELS IN AMERICA”, intitolata “Si avvicina il Millennio” e programmata al Teatro Toniolo il 5 e 6 aprile alle 21, e prepararsi alla visione del secondo capitolo, “Perestroika”, in scena il 7 aprile alle 21.
Al numero verde 800831606 sono aperte le prenotazioni per gli iscritti a Giovani a Teatro: ci sono più di 300 posti disponibili a 2,50€.
La partecipazione all’incontro è aperta a tutti, in particolare ai tesserati GAT, PROF, PRESS Card, ed è gratuita. È gradita l’iscrizione.
Per informazioni e iscrizioni: esperienze@giovaniateatro.it, tel. 041 2201930-34 - www.giovaniateatro.it
APPROFONDIMENTI:
Youteatro.it intervista Elio De Capitani su nascita e vita del dittico “ANGELS IN AMERICA”. L'intervista verrà pubblicata su www.youteatro.it
ANGELS IN AMERICA. PARTE I: SI AVVICINA IL MILLENNIO
di Tony Kushner
con Elio De Capitani, Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Cristian Maria Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Matteini, Umberto Petranca
compagnia Teatro dell’Elfo
diretto da Ferdinando Bruni, Elio De Capitani
In scena le vicende sentimentali e i conflitti di due coppie: la relazione gay tra Prior Walter, che scopre di essere malato di AIDS, e Louis Ironson , e il matrimonio fra l'avvocato mormone Joe Pitt e Harper, giovane moglie depressa; le loro storie s’intrecciano a quelle dell’avvocato Roy Cohn, perverso faccendiere, e di Belize, infermiere professionale ed ex travestito. Sono tutti rappresentanti del melting pot della Grande Mela, emblemi attuali e universali di un’umanità dolente.
TEATRO TONIOLO 5 e 6 aprile 2011 ore 21 (biglietti GAT 2,50€, prenotazioni tel. 800831606; biglietteria Toniolo – biglietto intero 20 euro, ridotto 18 euro - tel. 041 971666 - 3969220/230)
ANGELS IN AMERICA. PARTE II: PERESTROIKA
di Tony Kushner
con Elio De Capitani, Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Cristian Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Matteini, Umberto Petranca, Sara Borsarelli, Ferdinando Bruni
compagnia Teatro dell’Elfo
diretto da Ferdinando Bruni, Elio De Capitani
Introducendo la seconda parte l’autore avverte: “Perestroika inizia dove finiva Millennio, con le macerie provocate dall’ingresso traumatico dell’Angelo: si è rotta una membrana, ci sono rovine e disordine. Perestroika è essenzialmente una commedia, i problemi si risolvono per la maggior parte in via pacifica, vi è più maturità e il senso di perdita è contenuto... Ogni istante deve essere recitato cercando l’effetto di realtà, la posta in gioco è sempre la vita e la morte; solo allora potrà emergere la commedia. C’è anche il pericolo del sentimentalismo: alla larga! I problemi affrontati sono dei più difficili: come liberarsi del passato, come cambiare e perdere con stile, come resistere a dispetto di una sofferenza intollerabile. Non dovrebbero essere trattati con leggerezza”.
TEATRO TONIOLO 7 aprile 2011 ore 21 (biglietti GAT 2,50€, prenotazioni tel. 800831606; biglietteria Toniolo – biglietto intero 20 euro, ridotto 18 euro - tel. 041 971666 - 3969220/230)
Informazioni:
www.giovaniateatro.it
tel. 041.2201930 – 34
info@giovaniateatro.it - esperienze@giovaniateatro.it
L’edizione 2010/2011 di GIOVANI A TEATRO, che coinvolge giovani (bambini e ragazzi), studenti e docenti che risiedono, studiano o insegnano nell’area provinciale, è promossa da Fondazione di Venezia con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Venezia e di Università Ca’ Foscari e IUAV. È curata dalla società strumentale Euterpe Venezia.
Teatro Orologio: IL CONDOMINIO
Intranslation
Presenta
IL CONDOMINIO
Farsa in tre atti
Di Giulio di Mauro
Regia Marianna Galloni
Dal 4 al 9 aprile 2011
TEATRO DELL'OROLOGIO
via dei Filippini 17a – Roma
(ore 21.00, domenica ore 17.30)
Lunedì 4 aprile debutta al Teatro Dell'Orologio di Roma Il condominio. Prodotto dall'Associazione Culturale Intranslation, lo spettacolo, scritto da Giulio Di Mauro e diretto da Marianna Galloni, sarà in scena fino a sabato 9 aprile.
Alexandru, un giovane operaio rumeno, trova casa in uno stabile abitato da ciò che resta della media borghesia romana. L'inizio di una nuova vita per il giovane straniero però non sarà altro che il pretesto per esasperare i rapporti di forza tra i gli abitanti del palazzo, le loro paure e le difficili dinamiche del condominio. Diversi e stravaganti i personaggi che lo abitando: una civetta che lancia il suo richiamo anche di giorno, due ragazze che odiano la macarena ed una donna che odia la mazurka, c'è anche il fantasma di Sandra Milo.
Il Condominio è un esercizio di cut up, un miscuglio solo apparentemente ordinato di tutto ciò che si agita confusamente davanti ai nostri occhi. Entropia della commedia all'italiana, etica nera del terziario avanzato, estetica del portierato: per una nuova antropologia dell'abitare.
IL CONDOMINIO
Di Giulio di Mauro
Diretto da Marianna Galloni
Con Gianni dal Maso, Veronica Petrini, Matteo Nicoletta, Alessio Rizzitiello, M. Isabel Galloni, Eleonora Antonucci, Marco Maria della Vecchia, Marianna Galloni, Gisella Giancarli, Emanuela Ansini.
Scenografia di Valerio Scarapazzi.
Costumi di Giulia di Caprera
Ufficio stampa Mix tape www.ufficiostampamixtape.it
Rocchina Ceglia 3464783266
Danilo Montaldo 3383166049
TEATRO DELL'OROLOGIO
Via dei filippini 17a
Dal 4 al 9 aprile
Ore 21.00.
Biglietti: intero 15.00
Ridotto 10.00
Sala Umberto Lillo e Greg in Intrappolati nella commedia
Teatro Sala Umberto
Dal 12 aprile all'8 maggio 2011
AB Management è lieto di presentare
Lillo & Greg
in
Intrappolati nella commedia
commedia in due atti di Claudio Greg Gregori
con
Lillo & Greg
Danilo De Santis Elisa Di Eusanio
Emanuele Salce Barbara Folchitto
musiche Claudio "Greg" Gregori e Attilio Di Giovanni
scenografia Gianluca Amodio
costumi Mara & Marina
coreografie Cristina Pensiero
disegno luci Fabio Persia
regia Mauro Mandolini
Torna a grande richiesta l'ultima esilarante fatica di Lillo & Greg che ha segnato ancora un passo avanti nella sperimentazione del linguaggio meta teatrale. L'antica sfida, che ha più volte caratterizzato il loro stile, diventa addirittura un'ossessione in questa pièce dal titolo eloquente: Intrappolati nella commedia.
Così, mentre in altre commedie abbiamo assistito ad accenni o situazioni marginali in cui la coppia di attori abbatteva il muro che li divide dal pubblico, questa volta assistiamo alla sua disintegrazione. Una quarta parete che crolla sotto le loro battute mentre Lillo & Greg scorrazzano increduli creando luoghi altri, situazioni spazio temporali parallele che divertono e spiazzano personaggi e pubblico.
Lo spettacolo inizia infatti con Greg e Lillo che stanno facendo un sopralluogo nel teatro dove andranno in scena con il loro nuovo lavoro. Sul palco trovano la scenografia di Una moglie per Thomas, la commedia che la precedente compagnia ha terminato da più di una settimana. Improvvisamente, però, si accendono le luci ed i due amici scoprono che in sala c'è il pubblico. Di lì a breve si accorgono di essere gli involontari protagonisti di Una moglie per Thomas.
Da questo momento in poi si susseguono divertenti, ma al contempo angosciosi, tentativi di uscire fuori dal bizzarro paradosso. Tutto risulta vano però, perché le porte da cui entrano gli attori per loro restano chiuse, le quinte sono murate e anche l'uscita di sicurezza li fa piombare di nuovo sul palco in un claustrofobico carosello di gag.
L'unico varco a loro disposizione li proietta in un'altra dimensione parallela: in un quiz televisivo dove sono chiamati a rispondere al classico domandone finale con un sacco di soldi in palio.
Riusciranno Greg e Lillo a scappare? O resteranno per sempre prigionieri della commedia?
Un altro avvincente spettacolo a sei personaggi, una surreale e coinvolgente giostra dai ritmi serrati e dagli inimmaginabili risvolti comici.
In occasione delle repliche romane, verrà allestita nel foyer del Teatro Sala Umberto una mostra fotografica di Carlotta Domenici De Luca intitolata 'Lillo & Greg. Voci del Teatro e volti della Radio' che, a partire dal giorno del debutto, si potrà visitare durante gli orari di botteghino e all'ingresso in sala.
'…Ho deciso di rendere omaggio a due amici, a due grandi professionisti, raccogliendo scatti in cui la loro mimica e la loro gestualità, si impongono…e conquistano… Uomini, occhi, voci. Due personalità così diverse che disegnano la vita nel colore più intenso e surreale; che esistono come singoli con una forza travolgente e sorprendono in coppia con una disarmante genialità. Vorrei far rivivere a chi vedrà queste immagini, quella magia che io vivo ogni volta che inizio a lavorare con loro.' (Carlotta Domenici De Luca).
TEATRO SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 – 00187 Roma
Info 06 6794753
Biglietti: da € 30 a € 20
Spettacoli: dal martedì al venerdì h. 21.00 - sabato h. 17.00 e 21.00 - domenica h. 17,30 - 2° mercoledì h. 17.00--
Redazione del CorrieredelWeb.it
www.CorrieredelWeb.it
mercoledì 30 marzo 2011
Weekend con spettacoli di beneficenza dall’associazione Fiori nel deserto
Weekend con spettacoli di beneficenza dall’associazione Fiori nel deserto
lunedì 28 marzo 2011
ASSAGGIAMI”: A MIRA I “BALLARINI” DI EMMA DANTE RIPERCORRONO UNA VITA D’AMORE
Acclamata a livello internazionale, la regista palermitana porta gli attori della sua compagnia, Sud Costa Occidentale, a confrontarsi con il tema della vecchiaia: “BALLARINI” fa infatti parte di un progetto artistico più ampio intitolato “LA TRILOGIA DEGLI OCCHIALI”, in cui, attraverso tre spettacoli, Emma Dante riflette sulla marginalità delle categorie invisibili. Gli occhiali legano tutti i personaggi, divenendo di volta in volta scudo, lente d’ingrandimento, deformazione della realtà.
In “BALLARINI”, Elena Borgogni e Sabino Civilleri danzano sulle note di una canzone dei vecchi amanti, che li farà rivivere a ritroso il loro amore fino al primo incontro, il primo bacio, il primo figlio. Ed è un amore vissuto appieno, con una sensualità presente e vivificante: “In una stanza, una vecchia donna è china su un baule aperto - commenta Emma Dante -. Da un altro baule appare un uomo vecchio che la guarda e le sorride amoroso. Lui si avvicina a lei. Ballano. Lui con la testa poggiata sulla spalla di lei. Lei aggrappata alla giacca di lui. Si baciano.” E, dopo il momento della passione fisica, “lei si soffia il naso e si gratta la coscia. Lui estrae dalla giacca un orologio da taschino: meno 5… meno 4… meno 3… meno 2… meno 1… al rintocco della mezzanotte lui fa scoppiare un piccolo petardo. Lui e lei si baciano. Lui infila la mano in tasca ed estrae una manciata di coriandoli. Li lancia in aria, festoso. La guarda. Lei lo guarda: tanti auguri, amore mio.”
Seguendo i versi di Alda Merini, “So che un amore / può diventare bianco / come quando si vede un’alba / che si credeva perduta”, i due protagonisti possono ora togliersi la maschera da vecchi, per inforcarsi gli occhiali e ricominciare a ballare: con una bottiglia di spumante, un velo da sposa e un vecchio carillon.
Emma Dante nel 1999 ha fondato la compagnia Sud Costa Occidentale con cui ha firmato la regia e la drammaturgia di spettacoli che hanno vinto importanti premi, tra cui il Premio Scenario nel 2001, il Premio Ubu per la “Miglior Novità Italiana” nel 2002 e nel 2003 e il Premio della Critica per la drammaturgia e la regia (2004). I suoi spettacoli sono stati rappresentati in molti paesi europei. Ha diretto la Carmen di Bizet per l’apertura della stagione scaligera 2009-2010.
I biglietti per “BALLARINI” (15 euro intero, 13 euro ridotto, 2.50 euro con card Giovani a Teatro) sono acquistabili all’Ufficio Teatro di Villa dei Leoni in via Don Minzoni 26 a Mira dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; sono in vendita anche presso gli sportelli della Banca del Veneziano fino a martedì mattina. I biglietti, inoltre, si possono prenotare su www.teatrovilladeileoni.it oppure acquistare online su www.greenticket.it. I giorni di spettacolo la biglietteria del Teatro apre un’ora prima della rappresentazione.
Prosegue con successo, in occasione della rassegna “ASSAGGIAMI”, la golosa novità “sostenibile” per il pubblico, il nuovo punto di ristoro equobar nel foyer del teatro, collocato nel seminterrato di Villa dei Leoni. L’equobar, il primo a essere attivato in provincia di Venezia, è gestito dai volontari della cooperativa sociale AlterATTIVA e offre prodotti equosolidali e a km zero.
L’equobar sarà aperto al pubblico a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
“ASSAGGIAMI: CONSUMARE SENZA MODERAZIONE”, la stagione di prosa 2010-2011 del Teatro Villa dei Leoni di Mira, è promossa da La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Mira, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, Circuito Teatrale Regionale Arteven, Regione del Veneto, Ministero dei Beni e Attività Culturali, con il contributo di Banca del Veneziano.
La stagione aderisce al progetto Giovani a Teatro con 2,50 euro promosso da Fondazione di Venezia.
INFO > Ufficio Teatro Villa dei Leoni
tel. 0414266545 - info@teatrovilladeileoni.it
www.teatrovilladeileoni.it
GUSTI ASTRALI: IN ESCLUSIVA REGIONALE LA “TRILOGIA DEGLI OCCHIALI” DI EMMA DANTE
Martedì 29 marzo, infatti, il palcoscenico dell’Astra ospiterà “Ballarini” (ore 21); la sera successiva, mercoledì 30 marzo, doppia programmazione a partire dalle ore 21 con “Acqua Santa” e “Il Castello della Zisa”.
E non solo spettacoli in occasione della “TRILOGIA”: il calendario prevede anche un confronto con la Compagnia durante l’incontro con il critico Andrea Porcheddu condotto da Carlo Presotto per il ciclo Theatre Sharing (martedì sera, dopo “Ballarini”).
Un mese dopo, il 30 aprile, in continuità con gli spettacoli, Sud Costa Occidentale tornerà a Vicenza per un workshop dedicato ad attori professionisti e non, per l’iniziativa Onda d’Urto Lab: un’opportunità importante per gli artisti vicentini di conoscere i protagonisti della Stagione attraverso le sessioni laboratoriali. Il seminario è mirato all’introduzione del metodo utilizzato da Emma Dante e dai suoi attori. Le otto ore di incontro, condotte da Carmine Maringola, Stépfanie Taillandier e Elena Borgoni, affronteranno tre aspetti del lavoro: quello teorico, quello fisico e quello vocale.
La “TRILOGIA DEGLI OCCHIALI” è composta di tre spettacoli autonomi – tutti scritti e diretti dalla regista palermitana - ma indissolubilmente legati tra loro, in cui si indagano povertà, vecchiaia e malattia. I personaggi della “TRILOGIA” sono appunto accomunati dagli occhiali, un oggetto che rimanda al difetto della vista ma anche alla deformazione della realtà: “Ho voluto puntare l’attenzione sulle categorie invisibili, di cui non si parla mai - spiega Emma Dante -. La marginalità, che è il filo rosso di tutto il mio lavoro, è però solo il punto di partenza: questi tre spettacoli sono infatti soprattutto storie d’amore”.
In “Ballarini”, Elena Borgogni e Sabino Civilleri interpretano una coppia di anziani che ballano il secolo passato, accompagnati da una colonna sonora che parte dai giorni nostri con la voce di Jovanotti e arriva agli anni venti con quella di Vittorio De Sica che canta “Parlami d’amore Mariù”. La canzone dei vecchi amanti farà rivivere a ritroso il loro amore fino al primo incontro, il primo bacio, il primo figlio.
“Acqua Santa” racconta invece la storia di un marinaio (interpretato da Carmine Maringola) innamorato del mare, ma condannato alla terraferma, capace di costruirsi da solo una prua e di scambiare il pubblico per una distesa d’acqua. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave. Ma un giorno la nave è salpata senza di lui, a tradimento, lasciandolo solo, povero e pazzo sul molo di un paese straniero: la terraferma. Proprio lui che giorno e notte ha bisogno di parlare con il suo unico grande amore: il mare.
“Il Castello della Zisa”, infine, vede impegnati in scena Claudia Benassi, Daniele Giacomelli e Onofrio Zummo. La storia è ambientata in una casa di cura nel quartiere popolare della Zisa, dove Nicola è da tempo addormentato, in uno stato catatonico; Angelo invece, affettuoso e buono, s’incanta ogni volta che qualcosa si muove. Passano le giornate seduti su sedie basse, assistiti da un’infermiera che tra una preghiera e l’altra li pulisce, li sfama, li rimprovera parlandogli continuamente di Dio. Un giorno Nicola si sveglia e prende a raccontare. Ha una missione: difendere il castello della Zisa, dove vivono principesse e diavoli.
Le formule di abbonamento ai tre appuntamenti della “TRILOGIA” sono esaurite. I biglietti per i singoli spettacoli (intero 13 euro, ridotto 11) saranno acquistabili al Teatro Astra la sera stessa delle repliche, fino ad esaurimento dei posti ancora disponibili.
Durante le serate del 29 e 30 marzo, al Teatro Astra saranno messi in vendita alcuni tra i testi che maggiormente approfondiscono il lavoro della regista palermitana: “IL TEATRO DI EMMA DANTE”, di Andrea Porcheddu, “LA TRILOGIA DEGLI OCCHIALI”, firmato da Emma Dante, e “INTERVISTA A EMMA DANTE” di Titti De Simone.
Emma Dante nel 1999 ha fondato la compagnia Sud Costa Occidentale con cui ha firmato la regia e la drammaturgia di spettacoli che hanno vinto importanti premi, tra cui il Premio Scenario nel 2001, il Premio Ubu per la “Miglior Novità Italiana” nel 2002 e nel 2003 e il Premio della Critica per la drammaturgia e la regia (2004). I suoi spettacoli sono stati rappresentati in molti paesi europei. Ha diretto la Carmen di Bizet per l’apertura della stagione scaligera 2009-2010.
GUSTI ASTRALI porta con sé anche una novità “sostenibile” per il pubblico: in occasione di ogni appuntamento in cartellone, e di quelli della rassegna FAMIGLIE A TEATRO, sarà attivo un nuovo punto di ristoro equobar nel foyer del Teatro Astra.
L’equobar, il primo a essere attivato in provincia di Vicenza, è gestito dai volontari della cooperativa sociale AlterATTIVA: un segnale positivo di attenzione ai prodotti equosolidali, biologici e a km zero.
L’equobar sarà aperto al pubblico prima e dopo gli spettacoli con prodotti di caffetteria, pasticceria, snack e aperitivi.
La stagione “Gusti Astrali 2010-2011” è curata da La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per l’Assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Fondazione Antonveneta, Gruppo AIM, Askoll.
Informazioni per il pubblico:
Ufficio Teatro Astra
Stradella dell’Isola, 19 (vicino Piazza Matteotti)
Tel. 0444 323725, astra@piccionaia.org
www.piccionaia.org
SCHIO GRANDE TEATRO: “CASANOVA”, LA DECADENZA DI UN’EPOCA NEL RITRATTO IN DANZA DI ATERBALLETTO
Aterballetto - la principale compagnia di produzione di spettacoli di danza in Italia e prima realtà stabile di balletto al di fuori degli Enti Lirici - porta così i suoi danzatori solisti di altissimo livello tecnico sul palcoscenico scledense per offrire al pubblico una serata speciale. Il corpo di ballo, in grado di confrontarsi con tutti gli stili e guidato con mano sapiente dalla direttrice artistica Cristina Bozzolini, ha compiuto un lavoro certosino e stimolante su Casanova, scoprendone una figura felicemente traducibile nell’arte del gesto. Oltre che a parole (la sua celebre biografia), infatti, Casanova si è espresso e raccontato con il corpo: per il suo sfrenato erotismo, ma anche per le dinamiche delle sue fughe rocambolesche e i suoi viaggi e duelli. La sfida di interpretare la figura dell’avventuriero veneziano e di una società al tramonto è stata colta da Eugenio Scigliano, che firma la coreografia dello spettacolo, con una cifra elegantemente dinamica ma al contempo eloquente; che attraverso una danza nervosa, spettacolare, espressiva e atleticamente esigente, rievoca il mondo del seduttore veneziano.
In “CASANOVA”, nel riproporre il fascino indistruttibile dell’eroe negativo, Scigliano sottolinea, oltre le apparenze, l’ineluttabile destino di solitudine del personaggio: una immagine di effimero vincente che nasconde la sua condizione di disperato perdente. “La scelta di operare su un piano tutt’altro che oleografico e didascalico, costruendo un linguaggio espressivo astratto, ma attinente ad emozioni, atmosfere e sentimenti del singolo protagonista, costituisce un forte stimolo e rende ottimale il rapporto creatore – interprete”. spiega Scigliano.
Circondato da una scenografia essenziale, ma chiaramente simbolica, dominata da un grande specchio, su musiche settecentesche, il Casanova di Scigliano diventa emblema di una leggerezza del vivere al bordo del precipizio, tratteggiato attraverso episodi cardine tratti dalla sua vita e trasformati dalla interpretazione coreografica. Il gioco della seduzione, diventa così uno spunto per letture amare e disincantate di una solitudine esistenziale nella quale è facile anche oggi ritrovarsi. Lo spettacolo, infatti inizia con il protagonista davanti al grande specchio sul fondale che ci introduce nel mondo più intimo del personaggio, solo con la propria immagine, carico di ricordi di una vita colma di avventure quanto di amarezze. Quindi, un susseguirsi serrato di sequenze sfocerà in un epilogo che riporterà all’immagine iniziale, ma moltiplicata, con tanti Casanova che salutano con un inchino sempre riflesso dal grande specchio centrale, un mondo che hanno pensato di sedurre senza riuscire a farne parte.
I biglietti (da 21 a 12 euro) sono acquistabili presso la Fondazione Teatro Civico di Schio dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12.30; oppure online collegandosi al sito www.vivaticket.it. sabato 26 marzo solo dalle 17.00 alle 19.30. Lunedì 28 e martedì 29 marzo anche dalle 17.00 alle 19.30.
I biglietti ancora disponibili si potranno infine acquistare al botteghino del Teatro Astra un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Da martedì 29 marzo, una piacevole novità accoglierà il pubblico scledense: a partire dalle ore 20.00 nei giorni di spettacolo di “SCHIO GRANDE TEATRO” sarà infatti attivo il nuovo equobar nel foyer del Teatro Astra. Al bar, gestito dai volontari della cooperativa sociale AlterATTIVA, il pubblico potrà gustare i prodotti del commercio equo e solidale.
“SCHIO GRANDE TEATRO” 2010-2011 è promosso dalla Fondazione Teatro Civico in collaborazione con il Comune di Schio e il Circuito Teatrale Regionale Arteven, con il sostegno di: Gruppo Ceccato, Banca Alto Vicentino, Ipermela, Latterie Vicentine, Cantina Beato Bartolomeo di Breganze e il Giornale di Vicenza per la cultura.
Informazioni per il pubblico
Fondazione Teatro Civico Schio
(Palazzo Fogazzaro - via Fratelli Pasini 44)
Numero verde 800601171 - info@teatrocivicoschio.it
www.teatrocivicoschio.it
TEATRO NUOVO: La DODICESIMA NOTTE di W. Shakespeare con la partecipazione di Francesco Paolantoni - regia di Armando Pugliese
Piazza San Babila, Milano Tel. 02.76000086
Dal 5 al 17 aprile 2011
KHORA.teatro
Presenta
La dodicesima notte
o le varianti dell'amore
di William Shakespeare
Adattamento, traduzione e regia di
Armando Pugliese
"Vero amore non è ben sicuro; la gioia d'oggi deve oggi gioire:
ridere adesso è ridere sicuro; domani è un giorno che non sempre arriva.
Baciami allora cento volte, bella, la giovinezza è un'ombra fuggitiva".
(W. Shakespeare, La dodicesima notte)
KHORA.teatro
presenta
La dodicesima notte
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di Armando Pugliese
con
Maria Laura Baccarini Edoardo Siravo
Carla Cassola Silvia Siravo
e con la partecipazione di
Francesco Paolantoni
regia di
Armando Pugliese
scene
Andrea Taddei
costumi
Silvia Polidori
musiche
Ludovico Einaudi
luci
Valerio Tiberi
crediti non contrattuali
KHORA.teatro
La Dodicesima Notte
Personaggi e interpreti
MALVOLIO Francesco Paolantoni
SIR TOBY Edoardo Siravo
SIR ANDREW Giovanni Carta
FESTE Maria Laura Baccarini
OLIVIA Carla Cassola
VIOLA Silvia Siravo
MARIA Jessica Ugatti
IL CAPITANO Simone Ciampi
FABIAN Marco Zingaro
DUCA ORSINO Alessandro Cremona
SEBASTIAN Maurizio Tomaciello
crediti non contrattuali
La dodicesima notte
"O Spirito, se ti gira, mettimi in vena.
Tutti questi spiritati che pensano di averti in tasca,
a volte sono proprio matti;
e io che mi sento così povero forse posso passar per savio".
Feste, La Dodicesima Notte
Dopo il grande successo dell'allestimento di "Amleto", Khora.teatro rinnova il sodalizio con Armando Pugliese per la messa in scena de "La dodicesima notte". Dopo il debutto in prestigiosi festival nazionali riprende la tournée della commedia shakespeariana con Francesco Paolantoni nei panni del maggiordomo Malvolio; confermato il resto del cast da Carla Cassola a Edoardo Siravo, da Silvia Siravo ad Alessandro Cremona fino a Maria Laura Baccarini – talento italiano del panorama europeo nota a livello internazionale (ha interpretato Cassie, protagonista di Chorus Line sia in un'edizione italiana che in una inglese) - nelle inconsuete vesti di Feste.
Lo spettacolo, mirabile commedia sugli equivoci amorosi, si apre con la giovane Viola che, naufragata in Illiria dopo una tempesta in cui crede sia annegato il fratello gemello Sebastiano, decide di travestirsi da uomo - prendendo il nome di Cesario – per entrare alla corte del Duca Orsino. Viola sarà costretta a portare i messaggi d'amore del Duca, del quale è segretamente innamorata, alla contessa Olivia, divenendo involontario oggetto d'amore della contessa stessa. Nel contempo Sir Toby, Sir Andrew, Maria, Feste e tutti gli altri personaggi che frequentano la corte di Olivia cospirano a far credere al maggiordomo Malvolio che Olivia sia innamorata di lui. Maria gli scrive una lettera, copiando la grafia di Olivia, in cui gli chiede di portare calze gialle con giarrettiere incrociate e che sorrida sempre. Lui così fa, sembrando aver perso la ragione, e viene messo in prigione per pazzia. L'inaspettato arrivo di Sebastiano, creduto morto, fa sì che tutti i nodi della vicenda si sciolgano: Viola confessa il suo inganno e il suo amore al Duca Orsino il quale commosso, la chiede in sposa, mentre Olivia sposa Sebastiano. Al povero Malvolio non resta che andar via furibondo giurando una fantomatica vendetta.
"La Dodicesima Notte" è una delle più divertenti commedie di William Shakespeare e la traduzione e l'adattamento di Armando Pugliese rendono il suo intreccio ancora più scorrevole e attuale, traendo la sua forza dall'alternanza di tragedia quotidiana e farsa surreale, in uno spettacolo capace di commuovere, coinvolgere e divertire.
Note di Regia
In un luogo arcaico come l'Illiria, corrispondente all'attuale Albania, naufragano due gemelli, un ragazzo ed una giovane: ciascuno convinto della morte dell'altro danno l'avvio alla vicenda che per il poeta è lo spunto per un'indagine sui temi dell'essere e dell'apparire, in una speculazione che si focalizza man mano sulle dinamiche di illusioni e disillusioni di cui la vita, intesa come teatro della realtà, è disseminata.
Il rondò sull'amore che si sviluppa attorno all'identità di genere, diversamente dalle riflessioni sul tema che ci giungono dalle altre opere dell'autore, ci conduce a una progressiva, scarnificata ricerca della definizione ultima e sostanziale dell'eterno sentimento.
Che cos'è l'amore, che cos'è l'innamoramento, che cos'è essere innamorati dell'amore e che cosa ci porta ad amare?
Se si parte dall'ipotesi che l'amore non sia che il fiore di una pianta ben più robusta, quale la ricerca di una reciproca 'funzionalità', ecco che in La Dodicesima Notte molti conti tornano: non c'è personaggio che si sottragga a questo teorema.
Perché l'amore appare come un sentimento scaturito ora da un narcisistico esercizio di stile, ora dall'irrompere tumultuoso dell'impossibilità e del rifiuto, ora dallo spaesamento dell'identità, ma sempre si rivela, nella sostanza, una disperata ed ostinata ricerca della soluzione più appropriata per risolvere la propria esistenza.
La tesi attorno a cui ruota questo spettacolo, senza nulla togliere al divertimento, sta proprio nello sviluppo di questo teorema.
Armando Pugliese
KHORA.teatro
Khora.teatro nasce nel 2004 con il chiaro scopo di perseguire una linea editoriale molto forte e coerente nel campo dello spettacolo dal vivo e nelle sue applicazioni multimediali facendo della collaborazione tra le diverse specificità artistiche il suo punto di forza.
Khora.teatro è oggi una compagnia di produzione teatrale basata sull'esperienza e le competenze di Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei e Aldo Allegrini, riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali, Dipartimento per lo spettacolo dal Vivo, e ha stretto contatto con i principali distributori (Essevuteatro, Teatro 88, …), circuiti di distribuzione teatrale sul territorio nazionale (Amat Marche, Arteven, Utim, Teatro Publico Campano,…) e con diverse Istituzioni culturali come il Comitato per le Celebrazioni Cristoforo Colombo, Taormina Arte, Estate Teatrale Veronese, Festival teatrale di Borgio Verezzi, Festival della Versiliana, Meeting di Rimini per l'amicizia tra i Popoli; Khora.teatro è membro dell'associazione Voglia di Teatro.
Dopo i primi progetti nel campo del teatro di ricerca, come "Le ultime ore di A.I." di Tommaso Mattei interpretato da Alessandro Preziosi, vantando collaborazioni con musicisti come Daniele Sepe e con artisti come Kris Ruhs, che dopo il debutto al Teatro Libero di Milano è approdato al Festival TaoArte e il melologo "Il re degli interstizi" dedicato a Fernando Pessoa e interpretato da Alessandro Preziosi accompagnato da Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli (tuttora in programmazione), nel 2005 ha debuttato a Taormina presso il Teatro Antico la commedia musicale "Datemi tre caravelle!" di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante con musiche di Stefano Di Battista, per la regia del premio Oscar Gianni Quaranta e interpretato da Alessandro Preziosi, che ha effettuato dal 2005 al 2007 una lunga tournée nazionale toccando le maggiori piazze italiane e prestigiosi teatri. Nel 2005, coltivando l'attenzione alla drammaturgia italiana contemporanea presso il Festival di Borgio Verezzi comincia il tour de "L'inserzione" di Natalia Ginzburg per la regia di Marcello Cotugno con Cloris Brosca, che dopo numerose date nazionali e notevoli riconoscimenti di critica, si è concluso nel 2007 presso il teatro "Brancaccino" di Roma. Nel 2008 Khora.teatro produce due importanti eventi teatrali: il melologo "Il Ponte" di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante, con Alessandro Preziosi, con musiche dal vivo di Stefano di Battista Quartet, e Rita Marcotulli, che ha debuttato presso l'Auditorium Conciliazione di Roma nell'ambito del workshop "Tempi del presente" e l'"Amleto" di Shakespeare con la traduzione di Eugenio Montale che ha debuttato in occasione del 60° anniversario del festival shakespeariano al Teatro Romano di Verona per la regia di Armando Pugliese (scene di Andrea Taddei, costumi di Silvia Polidori, luci di Valerio Tiberi, musiche dei Zero:pm e Massive Attack) prima tappa di un'applaudita tournèe estiva (accanto ad Alessandro Preziosi, Franco Branciaroli e Silvio Orlando) e che dopo più di 200 repliche nei principali teatri italiani e un significativo successo di pubblico ha chiuso i battenti nel febbraio del 2010 presso il teatro Donizetti di Bergamo. Nel 2009 è andato in scena presso il teatro Eliseo di Roma per la regia dl Juan Diego Puerta Lopez "Il sapore della cenere" di Ariel Dorfman, tratto dal libro Speak truth to power, di Kerry Kennedy, con la partecipazione in video di Enrico Lo Verso, Piera Degli Esposti e Alesssandro Preziosi, e dopo il grande successo dell'allestimento di "Amleto" Khora.teatro ha rinnovato il sodalizio con l'Estate teatrale Veronese e con Armando Pugliese con la messa in scena di "La dodicesima notte", con Luca De Filippo nei panni del maggiordomo truffato Malvolio che vede oltre alla sperimentata compagnia dell'Amleto la partecipazione di Edoardo Siravo e Maria Laura Baccarini. Al debutto il 7 luglio all'inaugurazione dell'Estate Teatrale Veronese ha seguito un tour estivo nei principali festival italiani che ha riscosso numerosi consensi di critica e l'entusiasmo del pubblico. La ripresa dello spettacolo che vede nel cast la partecipazione di Francesco Paolantoni spettacolo è in programmazione nei maggiori teatri italiani nella stagione 2010-2011. A testimonianza di un ribadito interesse per la poesia e la letteratura in genere sono tutt'ora in programmazione i recital di Alessandro Preziosi "Il mestiere di amare" dedicato a Cesare Pavese, "Raffaello, una vita felice" di Antonio Forcellino, "Le confessioni di S. Agostino".
Francesco Paolantoni
È nato a Napoli il 3 marzo del 1956. Dopo aver frequentato una scuola di arte drammatica lavora per dodici anni come attore in compagnie teatrali nazionali. Nel 1986 approda allo Zelig di Milano con lo spettacolo Fame, saranno nessuno in coppia con Stefano Sarcinelli. Partecipa al festival Cabaret amore mio di Grottamare, classificandosi primo.
Nel 1987 è il Cupido di Indietro tutta e partecipa alle trasmissioni Fate il vostro gioco e Tirami su (RaiDue) dove incontra Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti; il sodalizio continua su Odeon Tv con Telemeno e Sportacus di cui è anche autore.
Ritorna in teatro con La gente vuol ridere e Fuori nevica, spettacoli dei quali è coautore insieme a Vincenzo Salemme. Dal 1994 anima la trasmissione radiofonica A tutti coloro su Kiss Kiss Network, da cui è stato tratto un disco omonimo e che nel '95 riceve il Telegatto per il miglior varietà dell'anno.
Partecipa al film di Mario Mortone L'amore molesto e a Hotel paura di Renato De Maria. Nel 1996 entra a far parte del cast di Mai dire goal dove dà vita ai personaggi di Ruggero De Lollis, l'improbabile attore di prosa, il superconcorrente Robertino ed il nonno virtuale a livello multimediale. Contemporaneamente porta in scena al teatro Parioli la commedia Io e lui.
Nel 1997 riprende Mai dire goal dove inventa i personaggi di Gino Ramaglia, cantante napoletano, il pizzaiolo per eccellenza Ciairo Boccia, il Mago Spacca, il nipote di Benny Hill ed altri. Nel '98 e '99 è ospite fisso della trasmissione Quelli che il calcio di Fabio Fazio. Sempre nel '99 è il protagonista del film Baci e abbracci di Paolo Virzì.
Il 31 dicembre 1999 partecipa a Millennium, la trasmissione di quindici ore per seguire in diretta lo scoccare della mezzanotte in oltre sessanta paesi del mondo. Nella primavera del 2000 presenta Una città per cantare, lo speciale dedicato ai trent'anni di carriera di Ron.
Dal 1º ottobre 2000 è uno degli inviati speciali del programma d'intrattenimento calcistico Quelli che il calcio.... Il 2001 si apre con la divertente partecipazione al nuovo varietà di Rai Due, L'ottavo nano.
Teatro
1986 Zelig di Milano Fame, saranno nessuno in coppia con Stefano Sarcinelli.
La gente vuole ridere e ...e fuori nevica attore e coautore insieme a Vincenzo Salemme.
1996 Io e lui dove è protagonista insieme a Giobbe Covatta.
Dal 1996 al 2000 porta lo spettacolo The school of the art of De Lollis con la collaborazione di Paola Cannatello.
2001 Killer in cui è coautore prima con Vincenzo Salemme e Paola Cannatello, poi con solo Paola Cannatello.
2004/2005 Jovinelli Varietà, che porta in scena in tutta Italia e scritto con anche Serena Dandini e molti altri.
2005 Che fine ha fatto il mio io?, portato in giro in estate, scritto da F.Paolantoni e Paola Cannatello.
2006/2007 La concessione del telefono, tratta dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri che firma la regia assieme a Giuseppe Dipasquale.
2008 Miseria e nobiltà, di Edoardo Scarpetta, nel ruolo di Felice Sciosciammocca.
2009 Uomo e galantuomo di Edoardo De Filippo, regia di Armando Pugliese.
Maria Laura Baccarini (nel ruolo di Feste)
Arriva alla danza dalla ginnastica (ha fatto parte della nazionale di ritmica) e proprio alla danza si deve il suo primo lavoro nello spettacolo. Nel 1985 entra a far parte del corpo di ballo della trasmissione "Pronto chi gioca" e l'anno successivo viene creato per lei il personaggio della "fatina" in un gioco per bambini. Proprio nel 1986 si ha anche il suo debutto teatrale con lo spettacolo "Piccoli Equivoci" di C.Bigagli, con S.Castellitto e E.Pozzi, presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto, esperienza alla quale arriva dopo la partecipazione al cortometraggio "IL Vestito più Bello" di F.Archibugi. Tutte tappe importanti ma all'apparenza quasi fortuite di una carriera mai pianificata, non sognata sin dall'infanzia (nonostante una nonna grande attrice, Laura Carli, e un padre attore e direttore di doppiaggio), che inizierà a delinearsi seriamente nei suoi contorni attuali a partire dal 1990, anno del primo allestimento italiano di uno dei più famosi musicals americani, "A CHORUS LINE".
In quello spettacolo Maria Laura è "Cassie", la protagonista, ruolo che mette in risalto la sua bravura e la sua grande versatilità, frutto del lavoro di chi, come lei, ha sempre ritenuto fondamentale coltivare tutte e tre le discipline: danza, canto e recitazione.
"A Chorus Line"(1990-92, ripreso poi anche nella primavera del 1998) segna l'inizio di una lunga e bella collaborazione con la Compagnia della Rancia e Saverio Marconi, che la porterà ad interpretare, sempre da protagonista, "IL GIORNO DELLA TARTARUGA" (1992-93), nella parte che fu di Delia Scala, e "CABARET" (1993-95), in un ruolo che per la sua complessità e l'inevitabile confronto con Liza Minnelli, conferma ed esalta le qualità tecniche ed interpretative di Maria Laura. "Cabaret", oltre ad un grosso successo personale, rappresenta un momento di grande crescita professionale che spinge Maria Laura verso nuovi percorsi. "GIGI" (1995-97), ad esempio, le offre l'opportunità di lavorare con attori del calibro di E.Calindri, L.Feldman, I.Barzizza.
L'esigenza di mettersi in discussione e di confrontarsi con realtà tearali diverse da quella italiana la porta a viaggiare. Nel 1991 è la protagonista di "A Chorus Line" all' University Theatre di New York e nel 1992 è "Anita" nel tour europeo (versione inglese) di "WEST SIDE STORY". Nel 1997 è chiamata ad interpretare ancora una volta "Cassie" nell'edizione inglese - UK Tour - di "A Chorus Line" (Un' Italiana protagonista di uno spettacolo in Inghilterra!!!).
Nel 1998 presenta a Roma un recital dal titolo "TUTTO IL MONDO VA IN CERCA D'AMORE". Poi è "Sonia Walsk", la protagonista di "STANNO SUONANDO LA NOSTRA CANZONE" (1998-2000), per la regia di Gigi Proietti, che sarà regista anche della divertente farsa "TAXI A DUE PIAZZE" (2000-02).
Quello con Proietti è un incontro fondamentale nella carriera di Maria Laura per il modo in cui, attraverso la sua grande esperienza e la sua direzione, le ha dato l'opportunità di maturare e migliorarsi professionalmente.
Riccardo Biseo e Stefano Bontempi (rispettivamente direttore musicale e coreografo di "Stanno suonando...") sono altri due incontri ("reincontro" nel caso di Bontempi, visto che avevano già lavorato insieme in "Cabaret") molto importanti per Maria Laura, per il valore che loro hanno saputo dare al suo lavoro; persone con le quali si sono sviluppati rapporti di collaborazione artistica, ma anche di reciproca crescita e arricchimento umano e professionale.
Nel 2002-03 Maria Laura è "Fran Kubelik", la protagonista di "PROMESSE, PROMESSE", regia di J.Dorelli (direzione musicale di R.Biseo, coreografie di S.Bontempi), la cui traduzione italiana è stata curata dal grande Giorgio Calabrese (altro incontro molto importante), al quale si deve anche la bellissima traduzione di "CHICAGO", spettacolo che , nel 2004, ha visto impegnata Maria Laura nel ruolo della protagonista "Roxie Hart".
Il teatro è indubbiamente la dimensione naturale e ideale di Maria Laura; questo però non preclude la possibilità di fare esperienze di altro tipo, anzi! C'è in lei il desiderio di crescere, la curiosità , la voglia di sperimentare, di esplorare nuove strade, soprattutto a livello musicale, di esprimere al meglio se stessa attraverso la musica e lo spettacolo, di confrontarsi con realtà diverse, con un pubblico diverso.
Nel 2004 e 2005 infatti ha preso parte in Francia a "Nuit Américaine", un concerto omaggio alla musica vocale americana del XX°secolo, insieme alla star francese Lambert Wilson (ideatore dello spettacolo), alla cantante jazz franco-americana Stéphy Haik e ad alcuni fra i più importanti e talentuosi musicisti francesi di jazz contemporaneo: Régis Huby (arrangiatore e direttore musicale dello spettacolo), Edouard Ferlet, Guillaume Séguron, Alain Grange, Catherine Delaunay, Roland Pinsard, Jean-Marc Larché, Christophe Marguet, François Merville, Thomas de Pourquery.
"Nuit Américaine", andato in scena nei principali festival e teatri francesi (fra cui le prestigiose Cité de la Musique e Opéra Comique di Parigi) ha portato l'incontro con il violinista e compositore Régis Huby con il quale sta sviluppando vari nuovi progetti, insieme anche allo scrittore franco-americano Yann Apperry.
Edoardo Siravo (nel ruolo di Sir Toby)
Attore e regista, nato a Roma nel 1957, ha recitato nelle compagnie teatrali più rilevanti del panorama nazionale in oltre 120 spettacoli.
Ha lavorato, e lavora, anche nel cinema, televisione e nel doppiaggio collaborando con importanti registi e attori quali: S. Randone, P. Stoppa, V. Redgrave, L. Ulmann, A. Lionello, V. Gassman, G. Lavia, G. Bosetti, L. Ronconi, L. Squarzina, R. Guicciardini, G. Patroni Griffi, A. Pugliese, J. Lassalle, M. Sciaccaluga, M. Missiroli, W. Pagliaro, G. Sbragia, G. Proietti, C. Verdone, M. Bolognini, D. Damiani, G. Capitani, S. Martino, R. de Simone, A. Piccardi, regista.
E' stato la voce di G. Depardieu, di C. Reeve, di J. Irons, Koji Yakusho e di numerosi altri attori.
E' stato assistente alla regia di Giancarlo Sbragia e quindi di alcuni spettacoli con protagonisti, tra gli altri, Michele Placido, Ivana Monti, Anna Teresa Rossini.
Per quanto riguarda la lirica, ha curato la regia del Macbeth di Giuseppe Verdi, con Marzio Giossi e Anna Valdetarra, per il Comunale di Vercelli e per la stagione teatrale di Nichelino (TO). E' sua la regia anche dell'opera Simon Boccanegra per Vercelli, Cuneo e Nichelino. Nel 2006 ha partecipato al Concerto di Gala La Signora delle Camelie - Alexander Dumas incontra Giuseppe Verdi - musiche da La Traviata di Giuseppe Verdi e testi tratti da La Dame aux Camelias di Alexander Dumas figlio, con Danielle Streiff (soprano), Christian Ricci (tenore), Roberto Servile (baritono), Caterina Ilardo (soprano), Alessandro Fantoni (tenore). Il Concerto si è tenuto al Teatro "Massimo" Vincenzo Bellini di Catania.
Tra i vari recital in suo repertorio, i più richiesti ed apprezzati sono: Magia della Voce, con il baritono Roberto Servile, e Fra … intendimenti d'Amore, con Vanessa Gravina.
E' stato docente di recitazione dell'Accademia Nazionale della Calabria con sede a Palmi e collaboratore del Premio Letterario Città di Palmi gemellato con il Premio Viareggio. Per tre anni Direttore Artistico del Teatro San Paolo di Palermo e del Festival di Sabbioneta, ha fatto parte del Comitato Artistico del Festival di Altomonte.
Partecipa come docente-regista dell'Accademia d'Arte Drammatica della Calabria al Festival Internazionale delle Scuole di Recitazione di Casablanca dove consegue il premio per la migliore regia e tre premi per i suoi allievi-attori.
Ha collaborato con le maggiori riviste specializzate dello spettacolo ed è Presidente della Cooperativa di doppiaggio Sonora.
E' inoltre socio S.I.A.E., traduttore e autore di numerosissimi Recital realizzati nei migliori teatri italiani.
E' uno dei volti più noti della Televisione Italiana che lo vede protagonista in molti sceneggiati ed è uno dei personaggi principali della soap opera Vivere. E' anche uno dei co-protagonisti della serie Ho sposato un calciatore.
E' il Direttore Artistico del Festival di Volterra.
Ha fondato nel 2004 la Compagnia Molise Teatro di cui è Direttore Artistico.
SILVIA SIRAVO
Diplomata all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica "Silvio D'Amico"
Laboratorio con Peter Clough sul Giulio Cesare di Shakespeare
Laboratorio teatrale con Fura Dels Baus
TEATRO
AMLETO A. PUGLIESE 2010
LA DODICESIMA DOTTE A. PUGLIESE 2009
AMLETO A.PUGLIESE 2008/9
LE INVISIBILI E.GIORDANO 2008
COME LE FOGLIE G. VENETUCCI 2008
LE INVASIONI BARBARICHE A. CORSINI 2008
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE M.PANICI 2007
LA SPOSA PERSIANA G.MARINELLI 2007
ANTIGONE M. PANICI 2007
REC N.MARTELLI 2007
IFIGENIA IN AULIDE B.ARENA 2006
ASSASSINIO NELLA CATTEDRALE P.CARRIGLIO 2006
ECUBA G.VENETUCCI 2005
NOTTURNO SHAKESPEARE M.PLACIDO 2005
I TRE MOSCHETTIERI A. CORSINI 2004
IO…ERO A.DADDARIO 2004
ECUBA E LE TROIANE I. PAPAS 2003
LE TROIANE E. SIRAVO 2001
LE TRACHINIE P.GIURANNA 2000
LE TROIANE P. GIURANNA 1999
IL BORGHESE GENTILUOMO R.GANDINI 1996
IUDIT E.M.CASERTA 1995
RICONOSCIMENTI
PREMIO MIGLIOR ATTRICE NELLA RASSEGNA SCHEGGE D'AUTORE
TEATRO BELLI ROMA 2004
PREMIO OMBRA DELLA SERA DI VOLTERRA COME MIGLIOR ATTRICE
ESORDIENTE 2007
PREMIO "FRANCO ENRIQUEZ" COME MIGLIOR ATTRICE
RIVELAZIONE 2009
Armando Pugliese – Regia
E' nato a Napoli nel 1947. Debutta in teatro nel 1965, dirigendo "Un berretto a sonagli" per un gruppo universitario. Quindi, l'anno successivo fonda il "Teatro studio 66", con cui mette in scena, tra l'altro, "La cantatrice calva" di Eugene Jonesco e la Ballata del Grande Macabro di Michel de Ghelderode.
Dal 1968 al '70 frequenta a Roma l'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico". Dal 1970 al 1980, mette in scena, per conto della cooperativa "Teatro Libero" di Roma alcuni lavori di grande successo, fra cui: "Iwona principessa di Borgogna" di Witold Gombrowicz, "Il Barone" rampante di Italo Calvino, "Masaniello" spettacolo di grande effetto popolare scritto dallo stesso Pugliese con Elvio Porta, "Risorgimento" di Roberto Lerici.
Ha, inoltre, lavorato per gli Stabili di Roma, Genova e Catania, e per altre compagnie private. Nel 1981 inizia l'avventura artistica con la cooperativa "Teatro Sud" di Mola di Bari. Con la cooperativa, Pugliese, ha messo in scena, fra l'altro,"Indiani" di Artur Kopit, "Eva Peron" di Copi, "Aladino" di Cerlone, "Fiaboplast" di Serio, il "Miles di Plauto" di Pasculli e "La guerra dei topi e delle rane" di Michele Saponaro.
Nel 1986 mette in scena per la cooperativa Teatro Alfa di Catania, "La fanciulla che campava di vento", un musical di Tony Cucchiara. Con Tony metterà in scena, nel 1990. un altro musical: "Don Chisciotto di Girgenti", raccogliendo un altro grandissimo successo.
Negli ultimi anni, Pugliese ha diretto "Come tu mi vuoi", "Serata Viviani", "Venga a prendere il caffè con noi", "Il gioco delle parti", "Molto rumore per nulla".
Dopo il grande successo dell'allestimento di Amleto Khora.teatro ha rinnovato il sodalizio con Armando Pugliese con la messa in scena di "La dodicesima notte" ch,e dopo il debutto estivo in prestigiosi festival nazionali riprende in coproduzione con la Komiko production con Francesco Paolantoni nei panni del maggiordomo truffato Malvolio e oltre alla partecipazione di Edoardo Siravo nel ruolo di Sir Toby e Maria Laura Baccarini che sfrutta il suo talento canoro nelle inconsuete vesti di Feste.
Sullo sfondo della trama degli equivoci, mirabile di trasposizione di intreccio classico che prende le mosse quando la giovane Viola naufraga in Illiria, luogo mentale anzi non luogo shakspieriano per eccellenza, dopo una tempesta in cui crede che crede annegato il fratello gemello Sebastiano, si traveste da uomo prendendo il nome di Cesario ed entra alla corte del Duca Orsino, del quale si innamora segretamente, assistiamo alla esilarante beffa che viene giocata al goffo maggiordomo Malvolio (segretamente innamorato della sua padrona Olivia) da Toby, Maria, dal buffone Feste e da tutti gli altri personaggi che frequentano la corte di Olivia.
Mentre infatti Viola è costretta a portare i messaggi d'amore del Duca alla contessa Olivia, che Orsino ama perdutamente, divenendo involontario oggetto d'amore di Olivia Sir Toby, Sir Andrew, Maria, e Feste cospirano a far credere a Malvolio che Olivia sia innamorata di lui. Maria gli scrive una lettera, copiando la grafia di Olivia, in cui gli chiede di portare calze gialle con giarrettiere incrociate e che sorrida sempre. Lui fa così e sembra di aver perso la ragione. È messo in prigione per pazzia, e Feste lo visita in guisa di prete e lo deride. Ma all'inaspettato arrivo di Sebastiano tutti i nodi della vicenda si sciolgono: Viola confessa il suo amore ed il suo inganno al Duca Orsino, il quale, commosso, la chiede in sposa, mentre Olivia sposa Sebastiano. Al povero Malvolio non resta che andar via furibondo giurando una fantomatica vendetta.
"La Dodicesima Notte" è una delle più divertenti commedie degli equivoci, di William Shakespeare e la traduzione e l'adattamento di Armando Pugliese rende il suo intreccio classico ancora più scorrevole ed attuale, con un linguaggio tagliente e asciutto che elimina ogni clichè e che poco concede a fronzoli, battute prolisse e verbosi giri di parole e che trae la sua forza dall'alternanza di quotidiana tragedia e surreale farsa che possa commuovere, coinvolgere e divertire.
Note di Regia
In un luogo arcaico come l'Illiria, corrispondente all'attuale Albania, naufragano due gemelli, un ragazzo ed una giovane: ciascuno convinto della morte dell'altro danno l'avvio alla vicenda che per il poeta è lo spunto per un'indagine sui temi dell'essere e dell'apparire, in una speculazione che si focalizza man mano sulle dinamiche di illusioni e disillusioni di cui la vita, intesa come teatro della realtà, è disseminata.
Il rondò sull'amore che si sviluppa attorno all'identità di genere, diversamente dalle riflessioni sul tema che ci giungono dalle altre opere dell'autore, ci conduce ad una progressiva, scarnificata ricerca della definizione ultima e sostanziale dell'eterno sentimento.
Che cos'è l'amore, che cos'è l'innamoramento, che cos'è essere innamorati dell'amore e che cosa ci porta ad amare?
Se si parte dall'ipotesi che l'amore non sia che il fiore di una pianta ben più robusta, quale la ricerca di una reciproca 'funzionalità', ecco che in La Dodicesima Notte molti conti tornano: non c'è personaggio che si sottragga a questo teorema.
Perché l'amore appare come un sentimento scaturito ora da un narcisistico esercizio di stile, ora dall'irrompere tumultuoso dell'impossibilità e del rifiuto, ora dallo spaesamento dell'identità, ma sempre si rivela, nella sostanza, una disperata ed ostinata ricerca della soluzione più appropriata per risolvere la propria esistenza.
La tesi attorno a cui ruota questo spettacolo, senza nulla togliere al divertimento, sta proprio nello sviluppo di questo teorema.
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Armando Pugliese
Orari spettacolo: feriali ore 20.45 – sabato della prima settimana di repliche ore 16.00 e 20.45 - domenica ore 16.00
Lunedì riposo
Prezzi spettacolo:
da martedì a venerdì Poltronissima € 33,00
Poltrona € 22,00
Sabato e domenica Poltronissima € 36,00
Poltrona € 28,00
Biglietteria (per informazioni e prenotazioni):
Piazza San Babila – Milano INFOLINE: 02.794026
Dal Lunedì al Sabato dalle 10.00 alle 19:00
Domenica dalle 11.00 alle 17.00
Rivendite on-line (anche per gli abbonamenti):
Ufficio Gruppi
Angela Gligora
presso gli uffici del Teatro Piazza San Babila, 3 (di fronte all'ingresso del teatro)
Tel. 02/76001231 - Fax 02/781615 e-mail: angela@teatronuovo.it
Ufficio Scuole
Antonella Mastrapasqua - Tel. 02 76.02.34.22 www.teatroperbambini.it
Teatro Orologio: Mauro Marino, LO ZIO ARTURO
TEATRO dell'OROLOGIO DAL 5 AL 10 APRILE Sala Grande
LO ZIO ARTURO
uno spettacolo per un attore e quattro pupazzi
scritto e diretto da
Daniel Horowitz
con
Mauro Marino
traduzione di
Claudia Della Seta
Peter Stone, professore universitario e drammaturgo, scampato all'Olocausto, è il protagonista della pièce. Non riuscendo più a convivere con i suoi ricordi e non riuscendo a trovare un produttore per la commedia che ha scritto sulla sua tragica esperienza, si presenta egli stesso sul palcoscenico vuoto per raccontare la vicenda al pubblico. Per far vivere gli altri quattro personaggi della commedia si serve di pupazzi che costruisce lui stesso con quello che trova sulla scena: un riflettore spento, una scala, una sedia. E infine lui, un bambolotto piccolissimo, chiamato a fare lo zio Arturo, in senso letterale l'antagonista, colui che, unico della famiglia, è riuscito a salvarsi dai nazisti.
Daniel Horowitz, drammaturgo e regista, vive e lavora a Tel-Aviv. Ha voluto curare personalmente la messa in scena e ha dimostrato con questo lavoro di aver raccolto il messaggio più profondo e autentico della memoria. Una volta esaurite le testimonianze dirette e i documenti che servono a sapere, il compito di trasmettere il significato dell'Olocausto sarà d'ora in poi più che mai affidato a semplici, vere e profonde emozioni.
NOTE DI REGIA E DI INTERPRETAZIONE
" Lo zio Arturo affronta il rapporto tra un sopravvissuto e gli altri che nei campi non c'erano... Nel raccontare le sue storie Gabriel Dagan (il vero Peter Stone) cerca di spiegare che cosa successe sia laggiù che dopo, ma nello stesso tempo ci vuole dire che noi non capiremo mai... Ho deciso di scrivere Lo zio Arturo come monologo perché ho imparato da Gabriel Dagan una cosa: quando parliamo di loro dobbiamo parlare di uno di loro. Le storie di Gabriel hanno un'incredibile combinazione di humor e orrore. Queste storie e il modo in cui me le ha raccontate sono la base del monologo."
Daniel Horowitz
"Posso affermare senza ombra di dubbio che finora Lo zio Arturo è la più interessante e profonda esperienza di teatro che abbia mai fatto. In poco meno di due settimane Peter Stone è entrato a far parte della mia vita e non sapevo allora (autunno '93) che sarebbe rimasto con me per così tanto tempo, e penso che lo sarà per sempre.... Durante le prove, alla fine di ogni giornata Daniel mi chiedeva come mi ero sentito, cosa realmente avevo provato io dentro di me, quali emozioni. Me lo ha chiesto alla fine di ogni prova, sempre. Ed era proprio lì la chiave dell'interpretazione. Interiorizzare quello che sente Peter Stone, dalla rabbia al rimorso, dal senso di colpa al rancore, dal dolore dei ricordi alla gioia del racconto con quello che erano i miei veri e piccoli problemi d'attore: il disagio di stare per un'ora da solo, il problema della memoria, la paura di perdere l'attenzione del pubblico ma anche la gioia di creare dal nulla gli altri personaggi oltre al mio. E così giorno dopo giorno, ho cercato sempre più di sentire e non di recitare Peter Stone".
Mauro Marino
Costo biglietto 12,00 euro – ridotto 10,00 - + tessera 2 euromercoledì 23 marzo 2011
TUTTOTEATRO "Virus" di CapoTrave al Teatro Furio Camillo
Da venerdì 8 a domenica 10 aprile, al Teatro Furio Camillo di Roma, all'interno della rassegna "Transiti", è in scena la compagnia CapoTrave, diretta da Luca Ricci, con lo spettacolo "Virus".
CapoTrave ha recentemente vinto il Premio Ubu, il più autorevole premio teatrale italiano, per il progetto di "Kilowatt Festival", all'interno del quale è stato prodotto e presentato in prima nazionale anche lo spettacolo che adesso arriva a Roma.
ROMA – Da venerdì 8 a domenica 10 aprile, il Teatro Furio Camillo di Roma, all'interno della rassegna "Transiti", ospita CapoTrave che porta in scena lo spettacolo "Virus", di Lucia Franchi e Luca Ricci, fondatori della compagnia che opera stabilmente tra Roma e Sansepolcro (Ar).
Lo spettacolo, che ha debuttato nel luglio 2010, è ambientato in un luogo sotterraneo e futuribile, con un'atmosfera da fine del mondo e un'estetica di primi piani fumettistici, per raccontare di due uomini (interpretati da Pietro Naglieri ed Emilio Vacca) che combattono contro il virus, ognuno a suo modo, chi scrivendo lettere mai spedite al proprio amore o contando topi infetti, chi favorendo la propagazione del contagio come unica speranza per un nuovo inizio.
É un incubo metropolitano raccontato in una prospettiva radicale, dove la scena è totalmente buia, illuminata soltanto da speciali torce elettriche costruite specificamente per questo spettacolo, in grado di cogliere precisi particolari del corpo dei performer, creando un effetto di dettaglio cinematografico.
In questa occasione "Virus" viene presentato per la prima volta a Roma, benché sia nato – come luogo di prova – tra gli spazi del Rialto Santambrogio, dell'ex Ospedale Santa Maria della Pietà e, appunto, del Teatro Furio Camillo, dove ora viene proposto, in esclusiva per la città.
Lo spettacolo è stato prodotto con il sostegno della Regione Toscana e di Kilowatt Festival. Quest'ultimo evento, ideato e promosso proprio da CapoTrave, è recentemente valso al gruppo il Premio Ubu, il più autorevole riconoscimento teatrale italiano.
ROMA, TEATRO FURIO CAMILLO, Via Camilla 44 (Metro A, Furio Camillo)
da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2011, ore 21:00 (la domenica alle ore 18:00)
ingresso intero: € 10,00; ingresso ridotto: € 8/5,00 www.teatrofuriocamillo.it tel. 06.7804476
CapoTrave – Kilowatt Festival
VIRUS
Ideazione, drammaturgia e scena Lucia Franchi e Luca Ricci
Collaborazione alla drammaturgia e azione Pietro Naglieri ed Emilio Vacca
Realizzazione scena Luca Giovagnoli e Stefan Schweitzer
Oggetti plastici Katia Titolo Ambiente sonoro Fabrizio Spera
Organizzazione Laura Caruso Regia Luca Ricci
Spettacolo realizzato con il sostegno di Regione Toscana
DALLA RASSEGNA STAMPA:
Tra le interessanti novità presentate al Kilowatt Festival 2010 c'è "Virus" di CapoTrave dove, a misurarsi tra loro, dietro uno sfondo di lavagne e di camere oscure, sono dei singoli su cui grava un destino da maledetti. (Franco Quadri, La Repubblica, 24.07.2010)
Un clima angosciante perfettamente creato da Capotrave. (Andrea Pocosgnich, www.teatroecritica.it)
Una drammaturgia "à-la-Frank Miller", per un lavoro di grande compattezza formale, con una regia quasi cinematografica. Il risultato è moderno e non banale. (Renzo Francabandera, www.paneacqua.eu)
In "Virus" c'è azione, romanticismo, letteratura, visione, invenzione e forza performativa. (Sergio Lo Gatto, www.klpteatro.it)
Lo spettacolo è composto da una serie ininterrotta di suggestioni visive, splendidamente realizzate. Ottima la prova dei due performer. (Franco Cappuccio, www.klpteatro.it)
Per info e accrediti : Linda Mencaroni info@capotrave.it info@kilowattfestival.it tel. 338.9394812 www.capotrave.it
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Postato su IL COMUNICATO STAMPA
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