TEATRO dell'OROLOGIO DAL 5 AL 10 APRILE Sala Grande
LO ZIO ARTURO
uno spettacolo per un attore e quattro pupazzi
scritto e diretto da
Daniel Horowitz
con
Mauro Marino
traduzione di
Claudia Della Seta
Peter Stone, professore universitario e drammaturgo, scampato all'Olocausto, è il protagonista della pièce. Non riuscendo più a convivere con i suoi ricordi e non riuscendo a trovare un produttore per la commedia che ha scritto sulla sua tragica esperienza, si presenta egli stesso sul palcoscenico vuoto per raccontare la vicenda al pubblico. Per far vivere gli altri quattro personaggi della commedia si serve di pupazzi che costruisce lui stesso con quello che trova sulla scena: un riflettore spento, una scala, una sedia. E infine lui, un bambolotto piccolissimo, chiamato a fare lo zio Arturo, in senso letterale l'antagonista, colui che, unico della famiglia, è riuscito a salvarsi dai nazisti.
Daniel Horowitz, drammaturgo e regista, vive e lavora a Tel-Aviv. Ha voluto curare personalmente la messa in scena e ha dimostrato con questo lavoro di aver raccolto il messaggio più profondo e autentico della memoria. Una volta esaurite le testimonianze dirette e i documenti che servono a sapere, il compito di trasmettere il significato dell'Olocausto sarà d'ora in poi più che mai affidato a semplici, vere e profonde emozioni.
NOTE DI REGIA E DI INTERPRETAZIONE
" Lo zio Arturo affronta il rapporto tra un sopravvissuto e gli altri che nei campi non c'erano... Nel raccontare le sue storie Gabriel Dagan (il vero Peter Stone) cerca di spiegare che cosa successe sia laggiù che dopo, ma nello stesso tempo ci vuole dire che noi non capiremo mai... Ho deciso di scrivere Lo zio Arturo come monologo perché ho imparato da Gabriel Dagan una cosa: quando parliamo di loro dobbiamo parlare di uno di loro. Le storie di Gabriel hanno un'incredibile combinazione di humor e orrore. Queste storie e il modo in cui me le ha raccontate sono la base del monologo."
Daniel Horowitz
"Posso affermare senza ombra di dubbio che finora Lo zio Arturo è la più interessante e profonda esperienza di teatro che abbia mai fatto. In poco meno di due settimane Peter Stone è entrato a far parte della mia vita e non sapevo allora (autunno '93) che sarebbe rimasto con me per così tanto tempo, e penso che lo sarà per sempre.... Durante le prove, alla fine di ogni giornata Daniel mi chiedeva come mi ero sentito, cosa realmente avevo provato io dentro di me, quali emozioni. Me lo ha chiesto alla fine di ogni prova, sempre. Ed era proprio lì la chiave dell'interpretazione. Interiorizzare quello che sente Peter Stone, dalla rabbia al rimorso, dal senso di colpa al rancore, dal dolore dei ricordi alla gioia del racconto con quello che erano i miei veri e piccoli problemi d'attore: il disagio di stare per un'ora da solo, il problema della memoria, la paura di perdere l'attenzione del pubblico ma anche la gioia di creare dal nulla gli altri personaggi oltre al mio. E così giorno dopo giorno, ho cercato sempre più di sentire e non di recitare Peter Stone".
Mauro Marino
Costo biglietto 12,00 euro – ridotto 10,00 - + tessera 2 euro
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