Divertimento Ensemble
presenta
Lunedì 5 maggio ore 21.00, Teatro Franco Parenti, Milano
Sýnchronos
performance di danza e musica contemporanea
A cura di Ariella Vidach e Claudio Prati
Coreografie Ariella Vidach
Danzatori Chiara Ameglio e Stefano Roveda
Musiche Maurizio Azzan, Daniela Terranova, Huck Hodge
Disegno luci Stefano Pirandello
Divertimento Ensemble
Sandro Gorli direttore
Ingressi euro 15 / 10 / 5
Lunedì 5 maggio alle ore 21 Divertimento Ensemble presenta Sýnchronos, spettacolo di danza e musica contemporanea, in prima assoluta al Teatro Franco Parenti di Milano, per due danzatori, ensemble ed elettronica.
Lo spettacolo è prodotto da Divertimento Ensemble con la collaborazione della coreografa Ariella Vidach e la compagnia di danza AiEP, tra le realtà più interessanti nell'ambito delle nuove tecnologie applicate alle arti performative, e coinvolge i tre vincitori del concorso di composizione Incontri Internazionali Franco Donatoni: Maurizio Azzan, Daniela Terranova e Huck Hodge.
Il progetto, nato dalla volontà di esplorare i confini del rapporto tra musica e danza, ha visto impegnati contemporaneamente i compositori e la coreografa Ariella Vidach nella scrittura musicale e nella realizzazione dei movimenti coreografici, un lavoro in sinergia che ha permesso di mettere insieme ambiti artistici diversi, e concepire la performance come un'opera creativa unica in cui si fondono danza, musica strumentale ed elettronica.
I tre brani musicali che faranno da guida all'azione scenica, saranno eseguiti da Divertimento Ensemble, diretto da Sandro Gorli. Si tratta di Umano(dis)umano di Maurizio Azzan, Lying down on the horizon, di Daniela Terranova, e Apophenia, dello statunitense Huck Hodge, tutti per ensemble ed elettronica.
Le coreografie di Ariella Vidach saranno interpretate da Chiara Ameglio e Stefano Roveda, il lavoro si presenta come una unica pièce coreografica,che permea le atmosfere, gli ambienti e lo spazio creati dalla musica. Dice la coreografa: ho ritenuto che anche i movimenti dei musicisti sulla scena e nelle transizioni tra un brano e l'altro fossero un momento importante, un'azione che valesse la pena di condividere e trasformare in parte integrante del lavoro coreografico. E ancora: Ho preso spunto dalle conversazioni con I compositori, fonti di ispirazione anche per i due danzatori, per indagare nuove forme di interazione tra movimento e musica.
Il brano Apophenia di Huck Hodge parte dal lavoro di C. G. Jung sull'umana tendenza a cercare dei modelli nelle informazioni casuali o incongrue. Apophenia, dice Hodge, esplora la malleabilità del tempo e il modo in cui il significato può essere costituito attraverso la convergenza di eventi casuali. In combinazione con i danzatori di AiEP, la performance intende creare l'effetto di un importante rito, il cui significato però non è pianamente disponibile, come se appartenesse ad una religione aliena.
Umano(dis)umano di Maurizio Azzan è incentrato sul rapporto uomo-suono. Un lavoro, secondo l'autore, per svelare gli archetipi di ciò che acusticamente sta fuori e dentro di noi: dall'artificialità fredda, disumanizzata e crudele della tecnologia cui non sappiamo più fare a meno e che controlla la nostra esistenza, alla dimensione ibrida di un suono strumentale plastico e materico allo stesso tempo, sospeso com'è fra l'essere umano che lo fa esistere e l'alterità inanimata dello strumento, fino al respiro stesso che gli dà vita.
Il lavoro di Daniela Terranova, Lying down on the horizon, prende spunto dalla poesia visionaria di Sylvia Plath (grande voce poetica del Novecento anglofono, vincitrice post mortem del Pulitzer Prize 1982, nata a Boston, ma naturalizzata inglese, morta suicida a soli trent'anni nel 1963). "I'm vertical", recita in apertura di un suo famoso componimento la scrittrice - ma talvolta la vita ci spinge a desiderare un abbandono, una resa, il raggiungimento di una dimensione orizzontale, che è quella del sonno/sogno e infine della morte. Il riferimento al testo è metaforico, trascende dalle vicende propriamente biografiche dell'autrice per cogliere la dimensione universale dell'esperienza. La danza sembra dare forma al rito, interagendo con una texture musicale inizialmente secca, arida, "legnosa", che a poco a poco acquista risonanza e profondità.
Lo spettacolo è realizzato con il supporto di ERNST VON SIEMENS MUSIC FOUNDATION e fa parte delle attività del Network europeo Ulysses. Dopo il debutto al Teatro Franco Parenti di Milano, per la Stagione Rondò 2014, a luglio andrà in scena al Festival "Time of music" di Viitasaari, in Finlandia.
Ingressi € 15 / 10 / 5
PER INFORMAZIONI:
tel. 02 49434973
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