Il commendatore Candido Bove, malinconico neo-vedovo, la sera successiva al funerale di Teresa, esempio di rettitudine e fedeltà muliebre, ascolta fortuitamente una conversazione tra i componenti del suo arredamento che lo porterà oltre la più fervida, disperata fantasia immaginifica.
Poltrondamore è un racconto breve, efficace ma le amplificazioni date dallo 'spuntare' di continui 'neologismi di significato', di invenzioni tenere e leggere - come sanno esserlo anche i sentimenti - sono infinite. E' un racconto fantastico che sembra sfuggire al dominio controllato della razionalità eppure ci inchioda al confronto spietato con noi stessi, con le paure, le indolenze, la cecità che ci impedisce di aprirci veramente al mondo..…
"Vedere..è un'arte difficile….che si impara tardi..."
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