TEATRO COMETA OFF
Via Luca della Robbia 47 tel. 06/57284637
Martedì 30 novembre ore 21
repliche fino al 5 dicembre
L'AMANTE
di Harold Pinter
con Giuseppe Alagna e Giacinto Palmarini
costumi Sabrina Chiocchio
Regia
Marco Maltauro
NOTE DI REGIA
Ne "L'Amante" di Harold Pinter c'è una coppia, lui e lei. Il marito è brutto come un marito, noioso come un marito, così i due si inventano un amante. A nessun vero amante piace essere chiamato "amante", è una parola che usano gli altri. Ma nel teatrino di questa coppia il ruolo funziona, eccita, rende lui meno brutto e meno noioso. E viene confermato in modo definitivo in questo testo che la coppia è un insieme di tre persone di cui una è temporaneamente assente. Ora questa nota e micidiale macchina teatrale finisce nelle mani del regista Maltauro che ha la "geniale" idea di fare dei due una coppia gay. Perché? Perché no? Il riferimento iconografico è a Gilbert & George, i dandy della pittura british che hanno sempre lavorato insieme e non esistono artisticamente se non in quanto coppia. E così si finisce con non capire più chi è Gilbert, chi è George, chi il marito, la moglie, l'amante, siamo omo, uguali, ciascuno davanti allo specchio, ecce homo. E nella tradizione del più puro humor anglosassone i due sono eleganti e corretti, prendono il tè e si fanno male con impassibilità, con movimenti impostati in maniera tremendamente seria. Perché è necessario esibire ancora oggi la patina di un confortante conformismo, quello per esempio delle audiocassette per imparare l'inglese, uomini in bombetta, pipa, nice wheater isn'it?
Chi vuole godersi il testo di Pinter lo ritroverà tutto intero, ben calato nella sua epoca, che è anni sessanta. Ci troverà la crudeltà, il triangolo drammatico salvatore-vittima-persecutore a rotazione continua, tutto quello che ci delizia in Pinter e nella nostra comune esperienza, dove si sa che i conflitti legano, fanno legame. Ultima lezione di questo pinteriano corso d'inglese versione Maltauro: diffidare delle coppie senza conflitti. Finchè i conflitti restano in famiglia.
Marco Maltauro
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