Tratto dall'omonimo romanzo scritto a quattro mani da Paola Alcioni e Antoni Maria Pala - vincitore nel 2008 del Premio Deledda per la letteratura in lingua sarda - lo spettacolo con il testo in lingua sarda, nella variante campidanese e logudorese, è una sorta di viaggio nella quotidianità di Addia, una popolana sarda del XVI secolo.
Interpretato sul palcoscenico dalla voce recitante di Maria Virginia Siriu che ha curato anche la regia, con l'accompagnamento delle musiche eseguire da Andrea Congia (chitarra classica) e Juri Deidda (sax tenore), Addia, fa la sua comparsa aggirandosi oltre lo spazio e il tempo, sospesa tra le dimensioni della vita materiale e spirituale. La protagonista è permeata da una possente carica energetica come un vento forte che la unisce indissolubilmente alla natura, al battito della terra e ai cicli di nascita, morte, rinnovamento.
E' proprio la natura con le sue erbe e piante medicamentose a fornire la materia prima per le pozioni che Addia prepara per quanti cercano cure per il corpo ma anche per l'anima. Però gli unguenti da soli non bastano, lei infatti li accompagna alla magia e al potere della parola. Per il suo ruolo di guaritrice e accabadora si crea intorno una sorta di distacco reverenziale da parte della comunità fino a quando non viene coinvolta insieme a suo cugino Lenaldu nei giochi intricati dei potentati dell'epoca.
Il romanzo è ambientato nella seconda metà del 1500 e in quegli anni il potere temporale e spirituale era nelle mani dei Gesuiti e del tribunale dell'Inquisizione che naturalmente stavano dalla stessa parte della nobiltà e delle grandi famiglie del tempo.
La storia di Addia può essere presa come esempio di una lotta nonviolenta che tenta di riaffermare una propria identità sul piano culturale e politico. Lei che è tutt'uno con le forze della natura e con questa terra di Sardegna in cui la volontà di autodeterminazione del popolo non si è mai sopita, viene accusata di stregoneria e imprigionata. Ma anche nella costrizione della prigionia, non rinuncia a recitare le preghiere in sardo, trasgredendo le precise norme imposte dal clero.
Lo spettacolo coproduzione Theandric Teatro Nonviolento e Figli d'Arte Medas sarà riproposto sabato 10 marzo 2012 ore 18:30, Teatro Fratelli Medas in Piazza Municipio a Guasila e domenica 11 marzo 2012 ore 18:30 al Teatro Club in Via Roma 257 a Cagliari.
Paola Alcioni, cagliaritana, copywriter e traduttrice in lingua sarda, vincitrice dei più importanti premi di poesia in lingua sarda (Ozieri, Pasada, Romàngia), ha pubblicato - in italiano – “La stirpe dei re perduti” (2002) e, per ragazzi, “Il segreto della casa abbandonata” (2004) e “Mordipiedi il tenebroso” (2007). Alcuni suoi lavori sono stati portati in scena dalla Compagnia Olata, dalle coproduzioni Il Crogiuolo/Il Teatro del Sottosuolo e Teatro Impossibile/ Gruppo Batisfera.
Antoni Maria Pala, ha vinto premi e ricevuto importanti riconoscimenti nei principali concorsi letterari in lingua sarda. Cultore ed esecutore di musica di tradizione orale, unisce questa passione all'impegno militante per la tutela della lingua sarda e all'attività letteraria. Ha curato una raccolta di racconti in lingua sarda: “Sos Contos de Torpenet” per Edizioni Condaghes e numerose altri interventi in riviste, radio e tv.
Info:
Theandric Teatro Nonviolento
e mail: direzione.theandric@gmail.com
Tel. 070.2040717
Associazione Figli d’Arte Medas
e mail: info@figlidartemedas.org
Tel. 345.3199602
Ufficio stampa:
Antonio Rombi
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