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Cinema e Teatro

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venerdì 28 febbraio 2014

Al Teatro Verdi R-EXISTIR dal 4 al 9 marzo

“INVASIONI TEATRALI” ALL’ISOLA:
R- EXISTIR: ATTI PER UNA CULTURA COMUNITARIA

Nelle giornate dal 4 al 9 marzo saranno presentati al Teatro Verdi tre spettacoli, due debutti nazionali: Sogni di Eco di Fondo e Binario Mare di Odemà che propone anche Mea Culpa, ovvero della Giurìa e dell'Ingiùria all’interno del più ampio progetto pluriennale R-existir.

 

Puntare sui giovani, dare loro spazio e vivere e far vivere lo storico e dinamico quartiere Isola: questa da sempre la sfida del teatro Verdi  ora condivisa da un’ impresa creativa di servizi per la cultura – terzo paesaggio e due giovani ma attive e affermate compagnie teatrali milanesi – Odemà e Eco di Fondo.

Una residenza teatrale  Site – Specific,  un laboratorio permanente nel quartiere Isola con l’obiettivo di risvegliare, nel singolo cittadino e nella comunità, l’attivismo culturale e la partecipazione del quartiere; come già aveva osservato il professor  Sisto Dalla Palma: “il teatro sarà vivo se avrà la capacità di irrompere negli interstizi della società e di rappresentare punti di coagulo speculari alle domande di cambiamento, trasformazione e chiarificazione interne alle coscienze”.     
Seguendo questa linea di senso è nato il progetto R-existir - atti per una cultura comunitaria: la fusione di due  parole -esistere e resistere –per dare l’idea di un elisir di sopravvivenza per il teatro.       

Dopo il prologo di novembre, in cui le realtà promotrici e i cittadini del quartiere si sono incontrati e confrontati,  prende ora corpo al Teatro Verdi  il PRIMO ATTO di questo progetto pluriennale di residenza per innalzare l'attivismo culturale e la partecipazione del quartiere.            Il primo passo è l'attivazione di alcune Social street di quartiere, facendo leva sulle compagnie teatrali coinvolte.

 

L’idea alla base delle Social street è una reale condivisione, l’obiettivo quello di socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale. Per raggiungere questo obiettivo a costi zero, ovvero senza aprire nuovi siti, o piattaforme, Social Street utilizza la creazione dei gruppi chiusi di Facebook.

Nella fattispecie le due compagnie metteranno a disposizione le proprie competenze per facilitare l'attivazione delle Social Street animando gli incontri e promuovendo il Teatro Verdi come luogo aperto al quartiere.           
Per l'occasione è stato attivato il gruppo di FB “R-existir / social street isola”.

Le due compagnie ospiti, “giovani” solo anagraficamente,  si stanno infatti affermando e distinguendo nel panorama del teatro indipendente milanese e non solo; ad esempio Odemà con lo spettacolo A tua immagine ha ricevuto la segnalazione speciale al Premio Scenario 2009. Eco di fondo con lo spettacolo Nato ieri  è stato finalista del Premio Scenario  infanzia 2012. Partecipano inoltre al progetto Terzo Paesaggio, da una idea di Andrea Perini che ha come obiettivo la costruzione di un network di nuovi soggetti operanti in ambito teatrale e culturale.

Il Programma
FUORI PROGRAMMA: in occasione dell’inaugurazione della METRO LINEA 5 e della fermata Isola
sabato 1 marzo
19.00 concerto C.A.(I.)N.I. – Odemà:  nella tensostruttura di piazza Gae Aulenti


martedì 4 marzo
19.30 -  Odemà, Binario Mare 
| debutto nazionale
21.00  - Eco di fondo, Sogni
| debutto nazionale

mercoledì 5 marzo

19.30 - Eco di fondo, Sogni
21.00 - Odemà, Binario Mare

giovedì 6 marzo
19.30  - Odemà, Mea Culpa 
21.00  - Eco di fondo, Sogni

venerdì 7 marzo
19.30 - Eco di fondo, Sogni
21.00 - Odemà, Mea Culpa


 

 

 

sabato 8 marzo
19.30 - Odemà, Mea Culpa
21.00 - Eco di fondo, Sogni

domenica 9 marzo
16.00 - Eco di fondo, Sogni
17.30 - Odemà, Mea Culpa

 

Binario Mare --- debutto nazionale    
testi e canzoni di Enrico Ballardini      
diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio             

Binario Mare è un racconto tra realtà, mito e fantasia per chi pensa che non sia mai troppo tardi per partire, viaggiare, realizzare un sogno. Canzoni e racconti che spalancano le acque di quella necessità recondita e nascosta in ognuno di noi, di voler sapere cosa c’è dietro l’angolo dell’ignoto: “… fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.  
Binario Mare è un viaggio, ma al tempo stesso una fermata necessaria per potersi guardare indietro e accorgersi della scia lasciata dal proprio passaggio. Prendendo in prestito alcune parole di esperti marinai del verso (da Dante Alighieri a De Andrè, Guccini e Dalla), il protagonista si trova ad affrontare la sua traversata verso un nuovo e sconosciuto mondo. Tra navi veloci e voci che riaffiorano sul pelo dell’acqua, anche quella di un traghettatore alato: un gabbiano dai lineamenti Jonathan Livingstoniani che ascolta, osserva e musicalmente accompagna e scorta un animo anziano tra le tempeste dei ricordi. Il viaggio di una vita parte da una sedia che si trasforma in timone, ponte di una nave, rete da pesca, binario di una stazione di città.      

Ecco che questo binario ci porta alla “fermata teatro” che, riempitasi di acqua e di vento, si è trasformata nel mare del ricordo perduto, dell’incontro … il mare delle storie dimenticate.            
Il mare è da sempre simbolo di viaggio, scoperta, novità, coraggio, ignoto e anche di tragedia, miseria, fuga, emigrazione; ma il mare è anche una grande madre: nasciamo nell’acqua ed è bello pensare che lì ritorneremo. Il mare ci inghiottirà, ma non se lo sapremo considerare un cielo al contrario. In questo caso, invece di scendere, avremo imparato l’arte del volo … e la nostra discesa si trasformerà in salita.    
Attorno a questa favola corsara, si muove una realtà abitata da ombre dolcemente naufragate. In fin che il volo giunga a quel lontano orizzonte. In fin che il mar sarà sovra noi richiuso.       


Sogni --- debutto nazionale


da Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare

regia Giacomo Ferraù
con Andrea Pinna, Valentina Scuderi, Giulia Viana
assistenti alla regia Elisa Campoverde e Valentina Mandruzzato
Disegno luci Giuliano Bottacin
Paesaggio sonoro Francesca Mizzoni
Burattini Nicolò Mazzotti 
Foto di scena Nicola Belluzzi 

«La raffinata poetica, la capacità evocativa degli elementi scenici, la scelta coerente dell'elemento musicale e drammaturgico la buona direzione degli attori decretano vincitore del festival Fantasio 13° edizione, festival Internazionale di regia teatrale Giacomo Ferraù»

Fulcro fondamentale della nostra indagine è quella meravigliosa magia per cui nella scrittura Shakespeariana ogni personaggio secondario, ogni fulgida apparizione, ogni microstoria apre al mondo del Fruitore infiniti mondi paralleli, degni di riflessione e ricerca.        

 

La critica dice: “Shakespeare con questa commedia ci mette di fronte alla volubilità dell'amore, alla sua straordinarietà, come se per raggiungere lo stato di innamoramento fosse necessaria una magia, una condizione di incoscienza, in cui noi, miseri esseri umani, fossimo diretti, come marionette, da altre entità”. Abbiamo provato a leggere l’Opera in questo modo: e se invece si fosse veramente svegli, vivi soltanto quando si è innamorati? Se fosse vero invece che il resto della nostra vita la passiamo come immersi in un livello onirico inconscio di routine e quotidianità?

Seguiamo lo sguardo ingenuo e curioso di Bottom attraverso il bosco, attraverso gli echi delle voci dei personaggi, sospesi come fantasmi in un limbo temporale in cui le piante costituiscono l’unica traccia viva dei mortali che l’hanno attraversato. Titania, l’amore improvviso e totale. Bottom, che per un tragico scherzo divino si trova ad essere amato senza riserve, di una adorazione assoluta, dalla regina delle fate, improvvisamente viene rigettato nella vita normale, tra i comuni mortali portando per tutta la vita, dentro di se, questo magico incontro di cui non potrà fare parola a nessuno
Per noi la fine dell’idillio amoroso con Titania è il punto di ritorno al livello onirico, all’illogicità meccanica, organizzabile della quotidianità, al suo vuoto ripetersi senza spiegazioni.

 

Mea Culpa, ovvero della Giurìa e dell’Ingiùria

progetto drammaturgico di Enrico Ballardini
diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio, Davide Gorla
luci Monica Gorla
co-produzione Kilowatt Festival con il sostegno di Associazione culturale UddU, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo e Com Teatro di Corsico

 

«D’ogne malizia, ch’odio in cielo acquista,
ingiuria è ’l fine, ed ogne fin cotale
o con forza o con frode altrui contrista.
Ma perché frode è de l’uom proprio male,
più spiace a Dio
e però stan di sotto
li frodolenti, e più dolor li assale»
     Dante Alighieri, Inferno, Canto XI, VV. 22-27

 

 

Un atrio o un’aula comune di una prigione infernale (o di un teatro) diventa tribunale.

Un Uomo attende il suo verdetto.

L'Altro è la vittima di un delitto che non sappiamo se essere già stato consumato o se ancora deve avvenire.

Il pubblico è Giurìa involontaria di un processo.

Dall’alto, da dove sembra non esserci tetto, si posa l’occhio dell’Altissimo Giudice Supremo.

Le sbarre di questa gabbia non si vedono, ma si sentono. Sono le parole che, attraverso la forma chiusa con cui vengono pronunciate, edificano la prigione dalla quale è impossibile scappare.

I tre lottano per far prevalere la propria ragione, la propria concezione di giustizia umana e dal basso si accusano, si scontrano, s’ingannano; il processo al presunto colpevole sembra trasformarsi in un processo al Giudice e al suo nome... un’Ingiùria che attraversa un passato storicamente incerto e un presente dal sapore antico.

Ma ancora più in basso e afflitta da un dolore maggiore sta la Giurìa, con la sua istintiva volontà di giudicare e uccidere alla stregua di un dio. La condanna a quest’umana e divina ambizione è la solitudine. Vittima dell'Uomo è per sua colpa l'Uomo stesso.

Perché c'è sempre bisogno di una vittima quando si cerca un colpevole.

 

Nato dalle riflessioni sorte dalla lettura dell'opera di Josè Saramago, “Mea Culpa” è il secondo atto di una trilogia che la compagnia Odemà ha iniziato con lo spettacolo “A tua immagine”, segnalazione speciale Premio Scenario 2009, riflettendo su temi di carattere apparentemente religioso, ma che sono in realtà un pretesto per indagare i principi del potere e l'essere umano nelle sue contraddizioni.

 

 

 

 

 

Eco di Fondo

Giacomo Ferraù e Giulia Viana sono due giovani attori, diplomati nel 2007 all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Quell'anno vincono con Stefania Monaco progetto Fetus, Aia Taumastica, con Il più bel giorno della mia vita, finalista ad Upnea e Premio Giovani Realtà del Teatro. Selezionati nel 2008 con Te remoto al Palermo Teatro Festival. Nel 2009 si costituiscono come Associazione culturale con Elisa Murgese. Nel 2010 vincono: bando Presenze, Notti bianche, Teatro Filodrammatici; il bando Schegge, con lo spettacolo Bestie (I Candidi), regia Emanuele Crotti; Giacomo Ferraù vince il primo premio internazionale di regia Fantasio Piccoli 2010. Nel 2011 debuttano al Teatro di Oleggio con Coppia aperta, quasi spalancata per la regia di Giacomo Ferraù, con Andrea Pinna e Giulia Viana; nel 2012 con Le rotaie della memoria, regia Giacomo Ferraù, con Giulia Viana. In finale a Premio Scenario infanzia 2012 con Nato ieri. Nel 2014 li aspetta un doppio debutto nazionale con Sogni con Andrea Pinna, Valentina Scuderi e Giulia Viana, regia Giacomo Ferraù e con Orfeo ed Euridice il mito riletto come metafora del tema dell’eutanasia in uno spettacolo scritto e diretto da César Brie, produzione Teatro Presente ed Eco di fondo.

 

Odemà

La compagnia teatrale Odemà nasce nel 2009 dall’unione artistica tra Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio e Davide Gorla. Nel 2009 la compagnia riceve la segnalazione speciale al Premio Scenario per lo spettacolo A tua immagine (premio dello spettatore per il miglior spettacolo 2009-2010 e vincitore Argot Off 2011). Nel 2012, debutta al Kilowatt Festival con lo spettacolo Mea Culpa, ovvero della Giuria e dell’Ingiuria (co-produzione Kilowatt / Odemà), secondo capitolo di un percorso di indagine iniziato con A tua immagine, volto a raccontare i principi del potere e l'essere umano nelle sue contraddizioni. Tra i festival cui la compagnia Odemà ha preso parte: Vie festival, Modena 2009 – Dro festival 2009 - Volterra 2009 – Short Theatre, Roma 2009 – Tunz Festival, Napoli 2010 – Teatro Elfo Puccini, Vetrina Italia Milano Oltre 2010 - 2011 Festival internazionale di teatro Temporales Teatrales di Puerto Montt Cile – Kilowatt Festival, S. Sepolcro 2011 e 2012. I membri della compagnia hanno lavorato negli anni con Emma Dante, Cesar Brie, Danio Manfredini, Theodoros Terzopulos, Tahdashi Suzuki, François Lecoq, Julie Anne Stanzak, Claudio Orlandini, ecc.

Nel 2012 Odemà, insieme al compositore e musicista Gipo Gurrado, coproduce lo spettacolo Modì. L’ultimo inverno di Amedeo Modigliani. Dal 2013 Odemà collabora con Terzo Paesaggio di Andrea Perini e con Borgomondo per Chiaravalle sostenibile. Nel 2014, Binario Mare debutta al Teatro Verdi di Milano.

Teatro Verdi 

Via Pastrengo 16, Milano – Tel. 02 6880038

 

Biglietti:   intero 20€ - convenzionati 14€
                  ridotto over 65/under 25 10€
                  cumulativo (2 spettacoli) 28€
                  mercoledì posto unico 10€

                 500 biglietti a 5€ per Social Street Isola

 

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:

02 27002476 - www.teatrodelburatto.it - info@teatrodelburatto.it
Prenotazioni : orario da lunedì a venerdì 10.00/13.00 -14.00/18.00

 

La Biglietteria presso il Teatro Verdi  è aperta solo nei giorni di spettacolo

 

 

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