Ho avuto molti uomini.
L'unica cosa che attualmente non riesco ad abbandonare è il mio siero viso
STORIA DI UN PEZZO DI CARNE
(liberamente ispirato a "La Dama delle Camelie" di Alexandre Dumas)
scritto e diretto da Borìs Coudrais (ex Marco Maltauro)
con Giada Prandi, Fabio Maffei e Gabriele Sabatini
Musiche originali Stefano Switala
Light designer Luca Carnevale
Scene e costumi Martina MarcucciAssistente alla regia Prisca Rebagliati LiguoriSupervisione tecnica Tiziana Liberotti
Produzione Aut-Out
dal 27 gennaio all'8 febbraio
Roma - Teatro dell'Orologio
Storia di un pezzo di carne è la nuova opera teatrale scritta e diretta da Borìs Coudrais (ex Marco Maltauro) - interpretata da Giada Prandi, Fabio Maffei e Gabriele Sabatini. Liberamente tratto da "La Dama delle Camelie" di Alexandre Dumas lo spettacolo racconta la tragedia di una donna che vuole piacere ed essere amata, ma odia il proprio corpo. Di questa ossessione, si ammala. La pièce mette in scena una famosa storia d'amore - reinterpretando quella dell'opera di Dumas - per affrontare l'universo della bellezza e, soprattutto, dell'ossessione estetica.
Come è possibile che una donna intelligente sia posseduta e rovinata dall'ansia di essere bella, magra, perfetta… di restare giovane, di piacere agli uomini,
di essere in perenne competizione con le altre donne giovani, belle, magre, perfette?
Chi l'ha ridotta così, a sentirsi un pezzo di carne?
Margherita (la protagonista) vive molte storie di sesso e una sola storia d'amore, ma non riesce a vivere profondamente questo rapporto, perché sarà inquinato dalla sua ossessione per il corpo e l'apparire. L'eroina lotta contro le rughe, i capelli bianchi, la ciccia, le labbra, le tette. In realtà potrebbe dedicarsi a diecimila altre cose e, invece, una sola cosa la tiene occupata, la ossessiona e la devasta: non è il Piacere, né il piacere a sé stessa, come racconta, ma il compiacere il desiderio maschile. Questo le impedirà di avere un rapporto sano con l'Amore.
NOTE DI REGIA La bellezza e il culto dell'immagine è una delle costanti della nostra quotidianità. Nello spettacolo si vede una donna che non si piace, vorrebbe essere perfetta e così si lascia sfuggire il vero amore della sua vita. Nell'originale di Dumas, l'eroina è malata di tisi e il suo grande amore sfuma perché una donna di facili costumi, come lei, non può far coppia con un giovane "molto perbene". Questo risvolto potrebbe sembrare anacronistico ma lo è fino a un certo punto, ricorda qualche scandalo odierno, di rampollo molto in vista "beccato" insieme ai trans. Comunque, in questo spettacolo l'interesse è per questa mania di apparire belle giovani e perfette. Questa è la "tisi" di Margherita, di questa lei si ammala. La chiamano "dismorfofobia", è spesso legata a disturbi alimentari, depressione, se ne vedono tristi esiti oggi in operazioni di chirurgia estetica devastanti, o incomprensibili in giovanissimi. Ne sono affetti anche gli uomini, ovviamente, la cui vanità è sempre più un dato di fatto, pur restando patetica. La non accettazione di sé e il perfezionismo portano lontano dalla vita, appunto. Non d'amore, ma di dis-amore si muore.
Cerco l'amore vero, vorrei una famiglia dei figli.
Mi sento brutta, gonfia, mi si ritirano le labbra, ho le bucce d'arancia qui sulle cosce,
le natiche sono flosce, molli, mi guardo allo specchio e piango.
Ho incontrato un uomo, più giovane di me, sembra davvero innamorato.
Ho capelli bianchi alle radici!!! Anche io sono un po' innamorata.
E questa peluria sul mento… L'amore dà emozioni intense…
speciali… che nessun'altra cosa al mondo riesce a farci provare!!!
… Oggi è venuto a trovarmi a sorpresa. Ero tutta struccata. Un disastro.
Ora sono preoccupata e per queste rughe sulla fronte non bastano le iniezioni botuliniche.
Non credo che mi ami veramente. Guarda che capelli!
Il mio parrucchiere ha fatto un disastro. L'ho lasciato.
Niente dura, tutto ha una scadenza. (Devo togliere la carne dal freezer).
Vorrei riuscire a trovare il vero amore.
E ritornare almeno biondo scuro o castano chiaro.
Inoltre, durante i giorni dello spettacolo il Teatro dell'Orologio ospita SKETCHES: esposizione dei lavori di Giuseppe G. Stasi, illustratore della locandina dello spettacolo.
Storia di un pezzo di carne entra a far parte della proposta artistica dell'Associazione culturale Aut-Out, dopo il successo che negli anni precedenti 2012/2014 ha accolto gli spettacoli: "Dolce attesa per chi?"; "Scritto apposta per me". L'Associazione Aut-Out sceglie di dedicarsi a tematiche fortemente legate a problematiche sociali: la sua mission è quella di proporsi come terreno fertile per lo scambio, lo studio, la sperimentazione e lo sviluppo di nuovi linguaggi teatrali. http://autout.blogspot.com ; https://www.facebook.com/storiadiunpezzodicarne?fref=ts
Lo spettacolo è sostenuto dalla Banca del DNA bancadeldna.it che si occupa di custodire ed analizzare il DNA, e pone attenzione in particolare alle intolleranze alimentari studiate geneticamente.
Teatro dell'Orologio
Via dei Filippini 17/a Sala Mario Moretti
Orario spettacoli
dal martedì al sabato h. 21.30
domenica h.18.00
Prezzo
Intero 15 euro
Ridotto 12 euro
Ridottissimo 8 euro per gruppi superiori a 10 persone
Promozioni
Tessera associativa annuale Teatro dell'Orologio 3 euro
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