MUSIC CLUB # 3
ROBIN WILLIAMSON, arpa, tin whistle, mandolino e voce
TEATRO DAL VERME, Via San Giovanni Sul Muro, 2 - Milano
Giovedì 7 ottobre alle ore 18.30 prendono il via i concerti in Sala Piccola di Music Club # 3, rassegna curata da Enzo Gentile. La scelta artistica anche quest'anno punta su grandi protagonisti della musica acustica, rappresentanti del folk e della canzone d'autore, che si esibiranno in uno spazio raccolto (200 posti) perfetto per offrire una dimensione intima e calda che ben si addice a questo genere musicale.
Come ormai di consuetudine a fine spettacolo sarà offerto un bicchiere di vino a tutti gli intervenuti.
Giovedì 7 ottobre, ore 18.30 Sala Piccola - ROBIN WILLIAMSON
Robin Williamson, polistrumentista, scozzese di Edinburgo, 1943, è un pezzo di storia della folk-music britannica, sulle scene fin dalla metà dei Sixties, come leader e cofondatore della meravigliosa Incredible String Band (passata anche dal festival di Woodstock). Dal 1972 ha aperto una fitta carriera solista con decine di album – negli ultimi anni ospitati anche dalla Ecm – con cui sfiorare esoterismo e new age, ricerca e mitologia.
Biografia
Robin Williamson ha dedicato la propria carriera musicale (ma ha anche scritto molti libri, pubblicato raccolte di canti e arie e tenuto workshop e stage) al superamento del gap che spesso si viene a creare tra i nuovi stili e gli antichi suoni. Sin dall'opera innovativa portata avanti con Mike Heron nella Incredible String Band, agli sforzi tesi a ravvivare l'eredità bardica, ha messo insieme un catalogo impressionante che spazia in più di quattro decenni. "Piuttosto che domandarsi cosa faccia Robin Williamson", ha scritto Jo Hughey Morrison in MusicHound Folk, "sarebbe più appropriato chiedersi cosa non faccia".
Ha ricevuto le nomination per vari Grammy Awards e ha scritto le musiche per molti film.
Nato nel 1943 a Edinburgo, in Scozia, Williamson cresce nelle contee natie, con qualche periodo passato in Francia. Finisce la scuola a Auld Reekie e a sedici anni comincia a esibirsi come musicista. Nei primi anni Sessanta va a Londra col chitarrista Bert Jansch e con lui passerà un inverno a girare nel circuito folk. Impara a suonare violino, chitarra, mandolino, sitar, flauto e arpa. Nel 1965 incontra Clive Palmer con cui presenta vecchie arie scozzesi e irlandesi all'Incredible Folk Club. Il duo firma per la Elektra Records nel 1966, prende con sé il polistrumentista Mike Heron e si trasforma nella Incredible String Band. Come sottolinea il produttore Joe Boyd, l'Incredible String Band è stato il primo gruppo a combinare molteplici influenze per esprimersi in quella che oggi chiamiamo world music. Per quanto il primo album della band riceva una buona accoglienza, Palmer abbandona per seguire altri progetti. Williamson, intanto, viaggia in Morocco per tre mesi prima di far ritorno in Scozia con un'assortita collezione di strumenti, che troveranno impiego in 5000 Spirits or the Layers of the Onion, disco eclettico del 1967 contenente composizioni di Williamson e Heron. Il successo arride al gruppo con The Hangman's Beautiful Daughter del 1968.
Nel 1975 Williamson si sposta dalla Scozia a Los Angeles con la moglie Janet. Temporaneamente deluso dal music business, si dà alla scrittura. Completa un vagamente autobiografico "Mirrorman's Sequences", pubblicato nella collana Outlaw Visions. Poi scrive un poliziesco con Dan Sherman, The Glory Trap.
Ma Robin fa presto ritorno alla sua prima musa, suonando delle date con la Far Cry Ceilidh Band, che avrà breve vita e nessun lascito discografico. Più strutturato il progetto successivo: Robin Williamson and His Merry Band con l'arpista classica Sylvia Wood, Chris Caswell e Jerry McMillian. Il primo disco, Journey's Edge, esce nel 1977 ed esplora la musica tradizionale. Segue American Stonehenge nel 1978, e la "Allegra brigata" comincia a farsi una certa reputazione, soprattutto dal vivo, ma nel dicembre del 1979 sale sul palco per l'ultima volta e si scioglie.
Williamson è in tour per gran parte degli anni Ottanta, con esibizioni solitarie all'antica maniera dei bardi. Lo spettacolo è diviso in due parti: la prima un'eclettica mistura di materiali con l'aiuto di vari strumenti e la seconda consistente in una lunga narrazione epica. "Sto solo cercando di estendere l'approccio generale alla combinazione di parole cantate e suonate" dichiarerà lo stesso Williamson a Bond, "lavorando maggiormente nella tradizione celtica, cercando però di scrivere cose nuove, in quello stile. Credo che la musica che faccio e scrivo da artista abbia preso non solo dal patrimonio della Scozia, ma anche da quello romantico e visionario che viene dal revival del celtismo dell'Ottocento…"
Firma colonne sonore per film e per la serie in tredici puntate sulla storia gallese, The Dragon Has Two Tongues, e contribuisce alle musiche del direttore Ron Howard per il suo Willow del 1988. Nel 1987 pubblica un disco di canzoni per bambini, Songs for Children of All Ages, per la Flying Fish. Viene inoltre coinvolto in avventure extra-musicali, tra cui quella con lo Scottish Wildlife Trust and Caledon Forest Project, fondazione istituita per ripiantare le originali essenze arboree. "I Celti rispettavano la soffice natura femminile del paesaggio" (è sempre Williamson che parla con Bond) "tenevano la propria scuola bardica nel profondo dei sacri alberi dell'antica foresta di Caledon".
Nel 1996 Williamson ristruttura la sua casa editrice e da vita a un'etichetta discografica indipendente, la Pig's Whisker, per cui inizia da subito a pubblicare materiale nuovo e di archivio, tra cui Farewell Concert at McCabes, registrazione live con la Merry Band, e Robin Williamson and Mike Heron - Bloomsbury 1997. Quest'ultima originata da una serie di concerti dal vivo con Williamson e Heron che si esibivano come Incredible String Band. Con diciassette uscite nei primi due anni per la Pig's Whisker, nota Bond, "Williamson gioca in vari progetti così come coi tanti gli strumenti che suona".
Nel 1999 torna col fondatore della Incredible String Band Clive Palmer e pubblica At the Pure Fountain. "È stato bello rivedere Clive dopo tutti questi anni, come se si trattasse di un cerchio vitale di trent'anni che si andava a chiudere".
Registra The Seed-at-Zero per la ECM nel 2001, le cui musiche accompagnano le liriche di Dylan Thomas e altri bardi delle isole britanniche, una combinazione di parole e suoni perlomeno sorprendente. "Non è tanto un tributo al lavoro di questi uomini, quanto una dichiarazione di quanto siano ancora oggi attuali i loro intenti e parole: un lavoro brillante".
Dopo la Incredible String Band e una miriade di altri progetti in cui sono stati coinvolti da soli o in duo per anni, Robin e Bina Williamson percorrono strade completamente nuove. Non ci sono altri a fare le cose che fanno loro. Sanno imbrigliare l'essenza degli anni passati in un unico, personalissimo presente.
Si esibiscono e registrano insieme sin dagli anni Novanta, con canzoni e musiche che evocano armonie orientali-occidentali delle loro voci con arpa, percussioni e altri strumenti in uno stile che qualcuno ha provato a definire Indo-Celtic-Delta (!?!).
La loro esibizione del giugno 2005 alla Royal Festival Hall di Londra per il Meltdown US-UK Connections è stata descritta dal Guardian come "il pezzo forte del Festival".
Il Canterbury Festival del 2004 li ha visti "esplorare nuovi territori in maniera incantevole", e lo stesso accadrà a Glastonberry 2007
I loro concerti sono celebrazioni stagionali degli anni che passano abbracciando leggende fatte di materia originale e tradizionale, visionaria e spirituale, carica di musica folk dalle mille radici. E questa è vera musica, semplicemente magica e reale, per quanto eccentrica e poco convenzionale. Fa stare bene chi la ascolta, gente di ogni cultura e di tutte le età. Piena di anima e affascinante.
L'impegno profuso da Williamson nel ravvivare le antiche tradizioni ha creato un corposo repertorio con una visione ottimistica del futuro: "Con tutte le brutte notizie che si sentono al giorno d'oggi, noi artisti dobbiamo disegnare quadri che sappiano risvegliare lo spirito, che ci dicano che esiste la speranza".
Biglietti
Intero: 10,00 euro (+ prevendita)
Ridotto: 8,00 euro (+ prevendita)
Abbonamento a 4 concerti in sala piccola:
Intero 36,00 euro (+ prevendita)
Ridotto 28,00 euro (+ prevendita)
Per informazioni: Teatro Dal Verme - Via San Giovanni Sul Muro, 2 - Milano
02.87905 www.dalverme.org
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