I tre premi del concorso internazionale dedicato ai giovani talenti del jazz sono andati a Zadeno Trio, al quartetto Brotherof e a Marco Bolfelli.
Nato per sostenere le carriere dei giovani talenti del jazz, anche quest'anno il concorso internazionale Jazz by The Pool Competition, giunto alla terza edizione, non ha deluso le pur elevate aspettative della vigilia. Zadeno Trio, il quartetto Brotherof, e Marco Bolfelli: i vincitori dei tre premi del concorso – abbinato al Festival Jazz by The Pool, che si è concluso nei giorni scorsi a Montegrotto Terme (Padova) – sembrano avere tutte le carte in regola per conquistarsi un posto al sole nel panorama jazzistico internazionale.
Al trio nato appena qualche mese fa da tre ragazzi italiani che studiano al conservatorio dell'Aia – Claudio Jr De Rosa al sax, Alessio Bruno al contrabbasso e Jacopo Zanette alla batteria - è andato il Premio Terme Preistoriche, che consiste in un tour di date presso festival e locali sul territorio nazionale, oltre all'esibizione come main artist nell'edizione 2015 di Jazz by the Pool. «Un musicista, soprattutto in ambito jazz – spiega Jacopo Zanette a nome del trio - è un artista che studia tutta la vita per molte ore al giorno e ha bisogno di un riscontro diretto che purtroppo non sempre è possibile trovare, anche se nel mondo jazz, fortunatamente, vale ancora il criterio del merito. Siamo davvero felicissimi di questo riconoscimento. Fino a poco tempo fa nemmeno ci conoscevamo fra di noi: è stata una bella sorpresa creare un progetto così solido in breve tempo. Il nostro trio è un "luogo" dove si impara l'uno dall'altro, si ride, si scherza e soprattutto si onora ciò che si ama di più nella vita: fare musica».
Il premio Dolce Vita – che consiste nella possibilità di partecipare a un workshop personalizzato nel prestigioso conservatorio di Amsterdam - è andato al quartetto composto da Antonello Del Sordo (tromba), Mattia Dalla Pozza (sax), Luca Grani (basso) e Giovanni Minguzzi (batteria). «Siamo cresciuti nell'ambiente musicale rodigino di Marco Tamburini, che ha creato per noi molte opportunità - spiegano a una voce i quattro giovani artisti - Le difficoltà che incontriamo ogni giorno sono molte, per affrontarle serve tanta caparbietà e la consapevolezza che la musica è in primis passione e divertimento. Scalzare i "soliti" è dura, per questo bisogna lavorare sodo. Siamo felici di essere tra i vincitori, questo premio ci darà la spinta per crescere...»
Al giovane chitarrista di Treviso Marco Bolfelli, classe 1992, è andato invece il premio Jazz by The Pool, che consiste in una borsa di studio di 1000 euro da utilizzare per il proseguimento degli studi e della carriera musicale o per l'acquisto di uno strumento. «Credo - è la sua riflessione - che uno degli ostacoli principali per chi voglia intraprendere una carriera musicale in Italia sia rappresentato da una burocrazia che di fatto limita la musica dal vivo, non tanto nei festival o nelle grandi manifestazioni, quanto piuttosto gli eventi considerati "minori". Un fattore che limita le occasioni di confronto e di crescita per i giovani musicisti. Il premio mi aiuterà a sostenere le spese di pubblicazione di un disco a mio nome registrato pochi giorni prima del concerto per Jazz by the Pool. Sto inoltre raccogliendo fondi per finanziare i miei studi al Berklee College of Music di Boston...».
«La proposta di Jazz by The Pool Competition richiede ogni anno uno sforzo organizzativo e un investimento economico non di poco conto – spiega Angela Stoppato, titolare dell'hotel - Eppure l'impegno con cui i giovani partecipano alla proposta della competition, la tenacia con cui si preparano, l'entusiasmo con cui accolgono il nostro invito, la qualità delle proposte musicali che cresce ogni anno sono tutti elementi che mi stimolano a proseguire in questa bella avventura, nata tre anni fa quasi per gioco da una scommessa condivisa con Aisha Ruggieri. Sono felice e al contempo sorpresa sia per la crescita del Festival, che anche quest'anno ha proposto un calendario di "grandissimi nomi" del jazz, sia per l'iniziativa del concorso che, grazie anche alla collaborazione di Spazio Dolce Vita e alla partnership di Conservatorium van Amsterdam e Jazzitalia, riesce a offrire opportunità importanti a giovani di talento».
La giuria, presieduta dal critico musicale Alceste Ayroldi, ha avuto un compito difficile, per la qualità delle proposte in campo: «Se i tempi sono grami dal punto di vista economico, a ben vedere, e per fortuna, non lo sono dal punto di vista musicale. Almeno nel jazz e per quanto si è sentito al contest Jazz By The Pool - è la considerazione di Ayroldi - Organizzare un concorso non è un'impresa da poco conto: non basta mettere un annuncio su di un giornale, diffondere la notizia in rete e affidarsi al tam-tam dei social network. Occorre essere puntuali, precisi, avere eccellenti capacità di relazione e saper coordinare una giuria di professionisti. Non solo, ma le abilità da elencare sarebbero ancor di più e tante da poter riempire un intero foglio. Il contest di Montegrotto è arrivato alla terza edizione ma, con estrema franchezza, era già maturo dopo la premiere, perché la squadra che lo conduce è determinata e con le idee chiare». Caratteristiche che hanno saputo dimostrare anche i giovani che si sono succeduti sul palco dello scenario incantevole dell'hotel Terme Preistoriche: «Tecnicamente ineccepibili – spiega Ayroldi - badano più al suono d'insieme che al virtuosismo ginnico oramai desueto, tengono a mente le lezioni di cromatismo dei giganti del passato, con una bella spolverata alla ruggine e, anzi, cospargendo il suono di fresca rugiada. Ciò che conta è accendere i riflettori su quanto di sano, bello e buono si produce in Italia e anche nel Resto d'Europa, in barba alle manfrine commerciali dei talk-show di basso profilo che la "cattiva maestra" tv ci propina».
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