TEATRO
BELLI
piazza
Santa Apollonia, 11a
tel.
065894875
info@teatrobelli.it – www.teatrobelli.it
dal 2 al 7 maggio 2017
AUTORI IN COMPAGNIA
progetto di residenza teatrale per autori iscritti al
Fondo PSMSAD
presenta
Stefania Barca
in
ANNA
FREUD: un desiderio insaziabile di vacanze
di Roberta Calandra
con la gentile partecipazione di Gianni Oliveri
Scene e costumi Annalisa Di Piero
Regista collaboratore Paolo Orlandelli
regia Edoardo Siravo
“…Che io sia così, senza desideri,
è una vecchia lamentela… Credo che ciò derivi dal fatto che, in me, tutti i
miei desideri si sono sempre incontrati con il loro esaudimento e che ho
veramente tante più ricchezze degli altri… la causa di ciò è la mia immodestia,
che in un primo momento rende i desideri così elevati che la realtà non può mai
arrivare a soddisfarli” (Anna Freud)
Il monologo “Anna Freud: un
desiderio insaziabile di vacanze” si inserisce con la sua fortunata vittoria
presso il prestigioso ‘Premio Tragos’ di Milano, in un anno in cui la revisione
della biografia, più che dell’opera freudiana sembra rivestire una fortuna e
una molteplicità insolita. Dalla distruzione sistematica di Onfray, al geniale
esordio macedone ‘La sorella di Freud’ di Goce Smilevski ad infiniti altri
testi minori, la revisione su questo indiscusso colosso del Novecento sembra
infatti più vivace e interessante che mai…Per non parlare dell’attuale
dibattito odierno sui diritti civili, che la vita di Anna sembra nella sostanza
precorrere. Il mio testo narra di Anna, del suo rapporto con il padre, con la
famiglia in genere, con la psicoanalisi sua grande passione, con l’amica del
cuore Dorothy Burlingham. Il tema che maggiormente mi ha sedotta, all’idea di
affrontare un intreccio di tale statura e complessità è quello dei paradossi
che si intrecciano dentro una famiglia, il cui capostipite è considerato quasi
il padre fondatore di ogni presupposta “normalità”.
In realtà, attraverso uno studio
approfondito mi sono resa conto di quanto originale e assolutamente unica sia
la miscela della biografia e dell’opera di Anna, considerata quasi una vestale
da suo padre stesso… dalla compresenza di tre madri reali e simboliche, alla castità
praticamente certa, alla sua quasi letterale incarnazione del complesso di
Edipo, alla relazione con un’altra donna definita solo amichevole anzi
‘gemellare’, ma in grado di accompagnare entrambe in una esistenza comunemente
dedita ai bambini, fino alla sepoltura delle stesse in urne gemelle, i tanti
rischiosi tradimenti, il suicidio di una figlia di Dorothy gelosa della stessa
Anna, i tentativi che oggi ci apparirebbero davvero cinematografici di Freud
stesso affinché il suo collega Ferenczi trattenesse a Budapest in analisi
Robert, il marito disturbato di Dorothy per lasciare sua figlia –che lui stesso
definiva ‘ben sistemata’- tranquillamente accanto alla sua amica del cuore, le
intricate relazioni tra i sei figli di Sigmund, l’invasione nazista, le analisi
se non interminabili di certo assai prolungate e vicendevoli di Freud su sua
figlia, poi su Dorothy, di Anna sui bambini di Dorothy, la guerra, le trentasei
operazioni alla mascella di Freud sempre assistito amorevolmente e
faticosamente da Anna… e tanto altro ancora, che hanno fatto a mio parere della
famiglia e delle sue insospettabili connessioni materia di un monologo moderno,
avvincente, e di possibile interesse internazionale.
NOTE DI REGIA
Non appena mette piede sulla scena, Anna Freud
rimuove i teli che coprono i mobili della vecchia casa di famiglia e spalanca
l’armadio della memoria, dal quale estrae una miscellanea di ricordi che vanno
a comporre il quadro del suo complesso rapporto con il padre Sigmund, con la
madre e le sorelle, con la sua compagna Dorothy e con la sua “gemella rivale”,
la psicoanalisi, che abbracciò e la rese finalmente madre di moltissimi
bambini, nonché degna erede dell’inarrivabile padre. Per accompagnare la sua
delicatissima e spietata autoanalisi, abbiamo scelto di assecondare il tempi e
i modi della libera associazione, del cammino a ritroso, del flusso di
coscienza, puntando la luce lì dove il faro della ragione di Anna decide volta
per volta di posarsi.
La scarna e ineffabile presenza del fondatore della
psicoanalisi, completa lo scenario della réchèrche di Anna, offrendo agli
spettatori delle suggestioni sospese che pesano come macigni.
ORARIO
SPETTACOLI: dal martedì al sabato alle ore 21,00, domenica ore 17.30
PREZZI :
Interi € 18,00 - Ridotti € 13,00
info e
prenotazioni: 06 5894875 - info@teatrobelli.it - www.teatrobelli.it
La manifestazione è realizzata con il contributo di INPS – fondo
PSMSAD
Il fondo PSMSAD
Il Fondo PSMSAD (acronimo di Pittori, Scultori, Musicisti, Scrittori e Autori Drammatici), si propone di sostenere gli iscritti nella loro attività professionale promuovendone, ove necessario in collaborazione con istituzioni aventi scopi similari in Italia e all’estero, la formazione, il perfezionamento e l’affermazione in campo nazionale e internazionale.
Le attività del Fondo sono disciplinate dal nuovo Regolamento del Fondo PSMSAD adottato dalla Determinazione Presidenziale n. 151, del 20 novembre 2015 e consistono in riconoscimenti, sostegni e incentivi per lo svolgimento dell’attività artistica professionale e in provvidenze economiche a sostegno di eccezionali stati di necessità degli iscritti.
Link al sito: https://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=10415