TEATRO VITTORIA
EPPUR MI SON SCORDATO DI ME
Aiuto
regia ARIELE VINCENTI e ANNALISA BORRELLI
Scene
e costumi FRANCESCO MONTANARO
Consulenza
musicale DANIELE ROMEO
Elaborazioni
video FABIANA DANTINELLI
Tecnico luci ALESSANDRO NIGRO
Foto di scena TOMMASO LE PERA
Foto
locandina GABRIELE GELSI
Organizzazione
ALESSANDRA COTOGNO
Produzione
DIAGHILEV in collaborazione con FIORE&GERMANO
Gianni
Clementi
scrive per Paolo Triestino un
ritratto divertente, originale e commovente, la cui storia incontra la Storia,
accompagnata dalla musica di Lucio
Battisti: EPPUR
MI SON SCORDATO DI ME.
Dopo il grandissimo successo di pubblico e di
critica della passata stagione - i sold
out e le lunghe code al botteghino - lo
spettacolo torna in scena sul prestigioso palco del Teatro Vittoria dal 10 al 14 maggio.
La vita di Antonio, un cinquantacinquenne, ha
preso una sua strada. Ma come è stato che si è scordato di sé? E se ci
“ritorniamo in mente”, cosa vorremmo essere ancora e cosa non vorremmo più, di
quello che siamo diventati?
Tutti abbiamo una colonna musicale della nostra
vita, a percorrere ricordi ed emozioni. Antonio ci propone la sua, esilarante
ed appassionata, stupita e commovente, affascinante ed amabilmente
contradditoria.
Paolo Triestino è interprete e regista di
questo entusiasmante allestimento che accompagna il pubblico in un susseguirsi
di emozioni indimenticabili.
Stralci
di rassegna stampa
“…un attore come Triestino sicuro
nei tempi comici e capace di ingraziarsi il pubblico dicendogli cose che a
qualcuno potrebbero risultare sgradevoli. L‘ attore recita, canta, suona la
chitarra, è abile, divertente, sornione, ha un modo di stare in scena che
lavora sulla sottrazione piuttosto che sull‘esagerazione, il suo è un umorismo
svagato... Nella sua semplicità, lo spettacolo è quasi un servizio alla cittadinanza
alla quale chiede se ha proprio voglia di continuare di questo passo, in questa
lunga stupida guerra a bassa intensità che ormai caratterizza le relazioni fra
individui”. Marcantonio Lucidi
“Il connubio artistico tra Paolo
Triestino e Gianni Clementi, anche stavolta, ha partorito qualcosa di più di un brillante monologo. La capacità e
l’esperienza di grande attore, quale è il primo, ha permesso di far emergere il
dolore di una generazione. Eppur mi
son scordato di me è un grido di doloroso allarme che, seppur
tra risate più o meno fragorose,
e accompagnato dalle meravigliose musiche di Lucio Battisti, lascia trapelare il profondo senso drammatico del
testo di Clementi…Triestino, da vero mattatore, riesce a
divertire e commuovere. Tenero e ironico
nel ricordo, spietato nel mettere a fuoco l’insensatezza di un certo vivere odierno”. Paolo Leone –
Corriere dello Spettacolo
“Paolo è
bravo, anzi bravissimo, nel dar vita alla carrellata di personaggi che si
presentano via via: il chirurgo, il cognato, l'amico, la moglie, il ristoratore
con il difetto di pronuncia, gli altri. Perché sono tanti e a tutti è chiesto
di contribuire a ricomporre una porzione di anima, anzi no, di cervello, per
dimostrare che dopotutto less is more”. Alessandra
Bernocco – Dramma.it
“Un vero canto libero per
Triestino che dà vita a un personaggio insolito, intaccato da un male che ha
modificato la sua esistenza così come il punteruolo rosso ha corroso l‘anima
delle sue amate palme in quei giardini di marzo. Gli anni ‘60 e ‘70 si
susseguono così tra un filmato di Canzonissima,
le sequenze del film Il grande Dittatore e le immagini
dell‘assassinio di John F. Kennedy, mentre un brivido e un lungo applauso
conclude questo straordinario monologo”. Alessio
Neroni - Persinsala
“Il pregio di ―Eppur mi son
scordato di me, è quello di riuscire a far rivivere con pochi oggetti, e con una
scenografia molto essenziale, alcuni tra i momenti più significativi della giovinezza del protagonista, che diventano
non solo ricordi intimi di Antonio, ma momenti ―assoluti‖ in cui lo spettatore può rispecchiarsi, commuoversi, e a tratti, ricordare”. Sarah
Mataloni – Close Up
“Una pièce divertente e al contempo delicata
e romantica”. Rachele Fortuni –
Gufetto
“Non allacciate le cinture e non
mettete il casco, perchè in questo viaggio non c‘è nulla di pericoloso, l‘unico
rischio è quello di voler rimanere a bordo di questa spettacolare macchina del
tempo”. Leonardo Masucci – Contrappunti
“Uno spettacolo affascinante, ironico e
drammatico allo stesso tempo,
scritto da Gianni Clementi. Paolo Triestino è di una bravura esorbitante”. Marco Rossi - Culturamente
“Gianni Clementi è
riuscito a mettere assieme - tre grandi interpreti: Lucio Battisti, Charlie
Chaplin e Paolo Triestino. Insieme per uno spaccato che si segue tutto d’un
fiato”. Luciano Lattanzi –
Media&Sipario
Teatro Vittoria
Roma,
Piazza Santa Maria Liberatrice, 10 (Testaccio)
orario del botteghino: lunedì dalle
ore 11 alle ore 13 e
dalle 16 alle 19. Dal
martedì al sabato dalle ore 11 alle ore 20. Domenica dalle ore 11 alle 13.30 e dalle ore 16 alle 18 (solo per lo spettacolo del giorno)
Info: 06 5740170 - 06
5740598
Prenotazione biglietti
solo via telefono
Orario spettacoli: mercoledì ore 17,00 e ore
21,00 - giovedì venerdì sabato ore 21,00 – domenica ore
17,30
Biglietti: platea 25 euro , galleria 19 euro.
– Riduzioni 18 e 15 euro. Promozioni e riduzioni contattando il teatro.
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