ALL'ACCENTO TEATRO, BLUES DEI SENZANOME … CON BEBE'
Nella botte piccola c'è il vino buono. È proprio così, soprattutto se la botte si chiama Accènto Teatro. Un delizioso spazio nel quartiere testaccio di Roma, uno luogo che emana cultura aperto ormai da diversi anni e che ogni stagione stupisce per la quantità di eventi e spettacoli che vengono rappresentati.
Stavolta è il turno del Blues dei senza nome.. con bebè una divertente commedia scritta da due dei fondatori dell'Accènto: Daniele Coscarella e Alessandro Mancini. A sostenerli in questa prova non semplice è la regia di Pascal La Delfa, direttore artistico del teatro, e l'organizzazione di Teresa Nervegna. Sono questi quattro amanti dell'arte la vita del teatro di via Gustavo Bianchi.
Il blues dei senzanome… con bebè è la quarta produzione dell'Accento teatro nella stagione 2011/2012, un teatro che scommette e vince perché nonostante il piccolo spazio, nonostante il pullulare di teatri (ben sei) nel quartiere Testaccio, l'Accènto Teatro è stracolmo di pubblico divertito che, alla fine, applaude soddisfatto e si emoziona. Ottima scelta per gli spettatori che hanno assistito al ritorno in scena di questi due ex compagni di scuola. Un testo già portato in scena qualche anno fa e che ritorna con qualche variazione fino al 22 aprile. La storia è quella di due amici, non più giovani, che non hanno un nome e che appartengono una categoria di irrealizzati, cinici ed indifferenti, una specie di emarginati, incapaci di integrarsi, sempre in fuga dalle responsabilità. Uno, interpretato da un divertente Alessandro Mancini, furbetto ma dal cuore grande, l'altro portato in scena da un bravo Daniele Coscarella, è il classico uomo che a quarant'anni non è pronto a "patreggiare" e a prendersi le responsabilità e rimandarle di continuo. Non si tratta solo di responsabilità rimandate, ma di felicità desiderate, toccate e, per paura, rifiutate. Due personaggi, dunque; sono loro i protagonisti di questa biostoria familiare dal destino incerto. Nella loro vita arriva una donna, Carlotta, l'unica ad avere un nome, a cui una strepitosa Shara Guandalini regala una meravigliosa interpretazione soprattutto nei due intensi monologhi che la vedono unica protagonista in scena. Le vite di questi due adulti mai cresciuti vengono stravolte, e soprattutto saranno costretti a prendere delle decisioni importanti.
Specchio perfetto della nostra società, la commedia scorre velocemente a ritmo di blues. Oltre alla storia in cui tutti possono identificarsi, quello che colpisce è la meticolosità con cui è stato sfruttato lo spazio. Si perché il regista La Delfa sbalordisce con una scenografia mobile che permette di creare due ambientazioni diverse. Il salottino di un modesto appartamento prima e il terrazzo con tanto di edera, gerani e piantine poi. Sembra impossibile ma tutti gli spazi dell'Accento teatro vengono utilizzati per dare vita ad un lavoro impeccabile. Cosi come impeccabile è il disegno luci che scandisce il tempo della narrazione. Un lavoro che merita di essere visto per riflettere, ridere ed emozionarsi.
Simona Aureli
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