La compagnia italoargentina Los Toritos
Presenta
LO SCORPIONE BIANCO
Atto unico di Daniel Fermani
Liberamente ispirato alla Medea di Euripide
Teatro Furio Camillo. Domenica 22 Aprile ore 19.00 In che momento l'esistenza diventa un'incubo? E' possibile continuare a vivere dopo essere stata oltraggiata con la massima umiliazione che subire possa una donna?
In uno spazio atemporale si concentra tutto il tempo dell'universo: é la vendetta. Una donna riflette e compie la sua vendetta nello stesso momento, un' istante che chissá altro non é che uno scivolo verso la pazzia. Ma la pazzia é una conseguenza o la vera causante dell'omicidio? E' un crimine uccidere quando lo scopo é ristagnare un'altro crimine? Perché l'abbandono é un crimine, forse, che non puó essere perdonato. E dopotutto, cosa sono i figli se non la fragile catena che unisce due persone col ricordo di una passione ormai tradita?
La donna parla. Parla da sola, o parla ad una vecchia attendente. In alcuni momenti é conscia e la sua mente ennumera i fatti che la resero un'essere vivente, un essere felice. Ma presto oscure nuvole rabbuiano la sua mente e la trascinano nell'ambito dal quale nessuno ritorna. Follia? Crudeltá spietata? Filicidio? Tutte queste cose e nessuna. La donna agisce con la furia di una dea e la forza di una qualsiasi donna tradita. Ma pure la sua debolezza potrebbe essere ritenuta la vera causa del crimine.
In un monologo straziante e pieno di rivelazioni, una donna spiega come si scende nell'inferno.
Laura Sales e Luca Di Carlo sono stati messi in un ambito nudo, scarno, in silenzio. Dall'energie corporee si é strappato il testo nel caso di Laura, e si é spinto il movimento nel caso di Luca.
L'incatenarsi di esercizi ben precisi e guidati nello spazio incomincia a delineare la struttura sulla quale si monta il testo della protagonista, mentre l'accompagnatore comincia a subire la metamorfose che lo trasformerá da compagno-traditore in vecchia attendente e spettatrice del crimine.
Non avendo un tempo lineare più che in apparenza, il monologo si appoggia nel gioco corporeo della protagonista per sdoppiare i suoi significati, un gioco con lo spazio-tempo in cui la donna rifletterà e contemporaneamente realizzerà la sua vendetta, la guarderà da fuori e poi scivolerà nel delirio come conseguenza del suo proprio crimine.
Tutto questo processo é sostenuto dal movimento corporale che rare volte si collega col testo, come nella mente della protagonista; mentre che la vecchia riflette in modo leggermente più naturalista la vera indole di quello che dice la sua signora.
Teatro Furio Camillo
Via Camilla, 40 Roma
Domenica 22 Aprile alle ore 19.00
Con Laura Sales e Luca Di Carlo
per la regia di Daniel Fermani.
Per info e prenotazioni: 320/9640077 06/7804476
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Postato su IL COMUNICATO STAMPA
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