BOLLE DI SAPONE: ESISTENZIALISMO SATIRICO DA QUATTRO SOLDI
di Miriam De Vita
Non è cabaret. Né satira "da quattro soldi".
E' un'aria fresca e nuova soffiata dallo *stand up comedy*. Una sfida, un
esperimento riuscito solo da poco (e da pochi) sui palcoscenici italiani. E'voglia di sperimentare forme di comicità acide per poter corrodere ogni vecchio e saldo punto di vista.
E' soprattutto Filippo Giardina, che fonda "Satiriasi. L'officina della satira", lo strumento attraverso il quale esplora lo stand up comedy e scommette sul palcoscenico nuove forme di comunicazione e vince. E lo fa anche con il suo quinto monologo portato in scena al Teatro Dei Satiri dall'11 al 22 aprile, *Bolle di Sapone: esistenzialismo satirico da quattro soldi rigorosamente vietato, e se lo vedrete capirete il perchè, ai minori di 18 anni. Di equilibri squilibrati e di geni geniali ne abbiamo sentiti abbastanza. Troppi i nuovi e vuoti esperimenti che falliscono poi in un po' di rumore. Per fortuna arriva qualcuno che ci fa scrollare questo "abbastanza" di dosso. Giardina è teatro essenziale. Un'asta, un microfono una voce. Un attore che per mestiere si è scelto la satira. Oggi poi sembrerebbe follia e la follia, si sa, non gode di ottima reputazione. E infatti stravolgere etiche
e perbenismi e colorarli di luci e sfumature diverse, parlare in modo nuovo di cose vecchie e stradette, rovesciare le medaglie all' onore che luccicano catrame è certamente follia. Cosi come trattare di sesso, pornografia, pedofilia e sostenere tesi apparentemente impossibili sulla
morte. Ma non qui. Non per Filippo Giardina. Infatti, analizzando il suo monologo si capisce che si tratta di qualcosa di più intenso. Si tratta di coraggio. Il coraggio di gridare la sua voce. Diversa dagli altri. La sua satira nuda e cruda per gli altri.
Chi va a teatro spesso vuol vedere spettacolini che possano allontanaredalla piatta realtà. Se questa è l'intenzione, se questa è l' aspettativa ne rimarrete delusi. Filippo Giardina prende la realtà e la sbatte su e giù finché non ne viene un succo agrodolce con retrogusto amaro che il pubblico butta giù di un colpo. Il suo talento si rende tangibili perché permette di vedere quel lato della realtà che mai a teatro si sarebbe visto.
E' riduttivo dire che i suoi temi sono originali che vanno al di là di ogni aspettativa. Si resta per un attimo a bocca aperta, ma poi si ride, si sorride. Si riflette. Cosi come si riflettono pensieri diversi su specchi rotti. E tra quei tanti pezzi di specchi volta per volta Giardina ne sceglie uno e inizia a scheggiare le mille facce della realtà e della società di oggi. Vola da un punto a un altro con estreme flessibilità e con feroce bravura. Con lui la satira non è mai troppa. Mai banale. E' un fiume in piena che straripa e che travolge tutto ciò che tocca. Acqua fredda che sveglia di un colpo dal torpore di un teatro a volte stanco che non sa inventare e che sembra non avere più fame. Allora ben venga la scossa di Filippo Giardina!
Comico, attore, autore, coregista propone il suo spettacolo al teatro dei Satiri. Dall'11 al 22 aprile uno spettacolo molto più che divertente. Nuovo.Geniale.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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