Stiamo sempre incazzati con qualcuno, sempre accerchiati, sempre chiusi dentro questa fortezza immaginaria, che a volte è il nostro centro sociale, a volte è il perimetro dei nostri miti: le facce degli eroi barbuti, il pugno chiuso, Bella ciao, fascio okkio al cranio, i presidi di solidarietà, Ken Loach, la Banda Bassotti, De André, le cene di autofinanziamento...."
Di ritorno da una manifestazione, un militante di sinistra viene assalito dai dubbi.
Che vuol dire essere di sinistra nell'Italia dell'austerity, della crisi economica più dura degli ultimi decenni?
A cosa serve manifestare, scendere in piazza, ai tempi di Facebook e dei partiti in dismissione?
E soprattutto, superati i trent'anni, non sarebbe meglio provare a salvarsi da soli?
Tra ironia e smarrimento, leggerezza e malinconia, il protagonista di Belle bandiere cercherà di darsi una risposta.
Il monologo di Lorenzo Misuraca con Emiliano Valente approda al Teatro Studio Uno, in via Carlo della Rocca 6, per due giorni: sabato 10 e domenica 11 maggio alle 21.00.
"...I dibattiti con l'immancabile Vandana Shiva, lo zapatismo, la maledizione di Moretti sulla minoranza di persone, che ci portiamo addosso come fosse una benedizione, il ragazzino palestinese che lancia il sasso in un fermo immagine che però ci nasconde il dopo, i gruppi di acquisto solidale del cibo del contadino, i lunghi cortei da un milione di persone, le tute alla moda della Fiom, gli status sagaci di Facebook contro il Pd, la difficoltà a districarsi tra manette e mignotte, la rabbia contro i figli di papà e il tabù del merito, cicileu e l'mdma, la nostalgia per il sol dell'avvenire, i contadini e gli operai, le belle bandiere. Le belle bandiere".
Emiliano Valente ha portato in scena diversi monologhi tra cui "La Banda del Gobbo", "Mattone dopo mattone" e "Tempo".
Lorenzo Misuraca, giornalista e autore teatrale. Ha firmato il testo di "Cuori monolocali" e di "Sessolosé" insieme ad Antonia Fama
Nessun commento:
Posta un commento