Dal 14 al 18 maggio 2014, TEATRO DELFINO - via Dalmazia 11, Milano.
DEBUTTO NAZIONALE
TRA REALTÀ E APPARENZE, GABRIELE CALINDRI PORTA IN SCENA CASA DI BAMBOLA DI IBSEN
Tra gli attori anche il debuttante Michael Righeira, nel ruolo del dottor Rank
Il Mecenate con la collaborazione del Teatro Delfino presenta, per la prima volta a Milano, Casa di bambola di Henrik Ibsen con la regia di Gabriele Calindri, in scena dal 14 al 18 maggio nella sala di via Dalmazia, 11. Sul palco: Maurizio Desinan (nel ruolo di Helmer), Marta Lucini (Nora), Elisabetta Ratti (la signora Linde), Rosanna Bruzzo (Anne Marie) e Michael Righeira, nota icona pop Eighties con l'eccentrico duo di "Vamos a la Playa", nel ruolo del dottor Rank.
La protagonista femminile è Nora Helmer, una donna- bambina, moglie e madre di tre figli, che a un certo punto della sua esistenza si accorge di desiderare qualcosa di diverso: una voglia di emancipazione che cambierà la sua vita. Un mutamento dovuto all'improvvisa presa di coscienza della reale natura del marito, l'avvocato Torvald Helmer, da lei sempre incensato. Nora comprende che il suo ruolo in quel matrimonio è sempre stato quello di una splendida marionetta costretta a vivere in una casa di bambola, una condizione che in realtà l'ha accompagnata fin dalla nascita. "Ibsen tende a far credere qualcosa che scopriamo lentamente non esistere affatto e, passo dopo passo, come degli speleologi, entriamo in contatto con i movimenti sotterranei dei vari personaggi, inespressi, nascosti, a lungo silenti e all'improvviso pronti a sbocciare proprio quando tutto sembra andare in una certa direzione. E, di solito, si tratta di un'autentica inversione di marcia." - spiega il regista Gabriele Calindri – "Questo è quanto avviene anche in Casa di bambola, dove tutto inizialmente farebbe pensare a un matrimonio perfetto, fatto di progetti e sicurezze, salvo poi scoprire che nessuno si comporta secondo il proprio vero sentire con inevitabili effetti collaterali".
Casa di bambola è forse il più famoso dramma borghese del teatro europeo, in cui si legge un'evidente critica di Ibsen ai tradizionali ruoli dell'uomo e della donna nell'epoca vittoriana. Alla sua uscita, il dramma di Ibsen fu interpretato come esempio di femminismo estremo nonostante l'autore stesso dichiarò, anni dopo la stesura definitiva del testo, che il fine ultimo di quest'opera fosse quello di descrivere gli esseri umani. "La mia visione di quest'opera si allinea con quella dell'autore. Non il problema della condizione femminile al centro di tutto, per quanto il tema mi stia a cuore, ma semmai la difficoltà che noi esseri umani - uomini e donne- abbiamo nel saper vivere." – continua il regista – "Nonostante siano passati 135 anni dalla stesura finale dell'opera, nelle parole del grande autore norvegese si trattano argomenti attualissimi. Amore, pudore, vergogna, senso dell'onore, prestigio, successo, paura, povertà, tutti argomenti che sembrano essere a noi così vicini. Spesso però ciò che ci è più prossimo finisce per sembrarci più lontano. Ma è uno scherzo, un piccolo trucco per non vedere. A volte si commette l'errore di ritenere datato un testo solo perché si parla di carrozze o cavalli invece che di automobili o aerei. Ma i grandi temi sono sempre quelli".
Conclude Calindri. "La precisione matematica con cui Ibsen ci mette pian piano di fronte alle cose nascoste, non dette, tenute segrete, anche se a volte a fin di bene, porta tutti noi a riflettere sulla nostra vita, sul senso delle cose. Laddove tutto sembra essere pronto al definitivo slancio verso un futuro gioioso si annidano piccoli nodi, crepe, menzogne, rimozioni. A un tratto però, tutto viene a galla, e ci ritroviamo come dentro a un relitto in mare aperto. Bisogna fuggire? Buttarsi? Lottare? Aiutare? Aspettare? E' un'occasione. Quello che conta è la rivoluzione dello spirito. Non lo dico io. L'ha detto Ibsen ed io sono solo d'accordo con lui".
CASA DI BAMBOLA di Henrik Ibsen – regia di Gabriele Calindri
Teatro Delfino, via Dalmazia 11 Milano
dal 14/05 al 18/05 ore 21:00 (domenica ore 16:00)
con: Maurizio Desinan (Helmer), Marta Lucini (Nora), Michael Righeira (dott. Rank), Elisabetta Ratti (sig.ra Linde), Marco Benedetti (Krogstad), Rosanna Bruzzo (Anne Marie).
scene: Marco Muzzolon | costumi: Rosario Giacomino |produzione esecutiva: Vittorio Apicella, Federico Zanandrea | fonico: Luca De Marinis | tecnico luci: Carlo Zanandrea | assistente: Rosanna Bruzzo
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