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Cinema e Teatro

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domenica 31 gennaio 2010

teatro libero Palermo: HILDA di Marie NDiaye

Dal 2 al 6 febbraio ore 21,00

7 febbraio, ore 17.30

    HILDA

di Marie NDiaye

trad. Giulia Serafini

regia e scena Beno Mazzone

con Rosamaria Spena, Francesco Gulizzi e Marcella Colaianni

luci Gianfranco Mancuso

costumi Lia Chiappara realizzati da Jole Rizzo

musiche Antonio Guida

TEATRO LIBERO - PALERMO

stabile d'innovazione

Debutta al Teatro Belli di Roma martedì 2 febbraio alle ore 21, con repliche sino al 6, e domenica 7 febbraio alle ore 17.30, Hilda di Marie NDiaye, traduzione di Giulia Serafini, con Rosamaria Spena, Francesco Gulizzi e Marcella Colaianni, progetto e regia di Beno Mazzone, direttore artistico del Teatro Libero di Palermo, stabile d'Innovazione della Sicilia.

La signora Lemarchand, protagonista della pièce, ha bisogno di una donna di servizio. Sarà Hilda. Concorda con Franck,il marito di Hilda, le condizioni di lavoro perché possa prendere servizio a casa sua. Hilda è una cameriera irreprensibile, ma che rifiuta,tuttavia, in silenzio totale, di concedere alla Signora più di quello per cui è pagata. Ma la Signora ha anche bisogno dell'amicizia di Hilda, dell'anima e del corpo di Hilda, di tutta la sua vita e dell'illusione di una possibile uguaglianza. Come sopportare, altrimenti, di essere servita?

Inizia quindi a divorarla, vuole farla sua, fino a diventare – forse - Hilda stessa.

Nel monopolio della parola della Signora e nell'invisibilità totale di Hilda, l'autrice pone l'accento su un inquietante gioco di potere. La donna di servizio è condannata a non essere né vista né udita. Esiste in qualche modo o in qualche luogo? Il destino di Hilda è quello di esistere nei progetti degli altri, padrona, marito o sorella che sia.

«Incontro la scrittrice Marie Ndiaye per la prima volta – afferma Beno Mazzone – e ne sono entusiasta per l'invenzione delle sue storie e la musicalità della lingua che mi piace acquisire, anche se la necessaria traduzione in italiano mi impone di reinventarla, quindi di tradire il testo originale, pur rispettandolo.

Il titolo stesso della pièce "Hilda", scritta nel 1999, che ho presentato al Teatro Libero per la terza edizione del progetto Face à Face, è una parola che l'autrice si diverte a far ripetere centinaia di volte; Hilda è il nome che certamente l'ha sedotta, ma è anche una nota musicale che si ripete e che scandisce tutta la scrittura.

  • Hilda è la protagonista della storia ma non compare mai sulla scena. Non è una divinità, né una eroina. Si tratta soltanto di una donna di servizio scelta da una "signora" ben istruita, benestante, progressista come ama definirsi. L'autrice disegna un ritratto impietoso di questa "signora", che, affascinata dalla sua domestica, la vuole solo per sé, al punto da farle perdere l'identità, la famiglia, fino all'annientamento. Storia di una adorazione divorante, nel corso della quale nessuno potrà vantarsi di essere padrone o schiavo, che evoca, con una violenza incredibile, le relazioni di sudditanza sociale ed affettiva fra la signora e la sua cameriera. C'è un riferimento al mito del pigmalione, ma ribaltato. Nel testo di Shaw un aristocratico trasforma una fioraia in una donna della buona società, nel testo della Ndiaye la "signora" vuole trasformarsi nella sua cameriera. Al di là dell'intento politico, in sei scene si delinea un personaggio enigmatico, Hilda, al quale la signora finisce per assomigliare, con un approfondimento psicologico che sottolinea diverse problematiche individuali, fra le quali, la più importante, la solitudine, ma anche l'insoddisfazione per una vita piena di rituali formali, senza amore, dominata dal solo valore che conta, il denaro. Non solo la "signora", ma anche gli altri due personaggi della storia, il marito e la sorella della domestica, vivono secondo logiche di denaro e di interessi opportunistici.
  • Si può affermare che questa pièce sia stata costruita come una antichissima fiaba, di quelle in cui si dice in profondità qualcosa di essenziale che emerge con una evidenza impressionante fino all'ultima parola.»


L'autrice

Nata nel 1967 da madre francese e padre senegalese, Marie NDiaye ha studiato Lingue alla Sorbona e ha vinto una borsa di studio per l'Accademia di Francia Villa Medici di Roma. Ha pubblicato il primo romanzo a 18 anni, e ha vinto il Premio Fémina nel 2001 con Rosie Carpe. In italiano sono pubblicati: Fuori Stagione, 2006; Tutti i miei amici, 2005; Rosie Carpe, 2005; La diavolessa, Mondadori 2002; In famiglia, Anabasi 1993; Il pensiero dei sensi, Marsilio 1993. Per il teatro ha scritto Hilda messo in scena a Parigi nel 2002; Providence e Papà deve mangiare, ed è entrata a far parte del repertorio della Comédie-Française nel 2003. Le sue opere di teatro sono pubblicate dalle Editions de Minuit.




                  ufficio comunicazione

                  teatro libero incontroazione

                  Stabile d'Innovazione della Sicilia

                  Tel 091 6174040 – fax 091 6173712

L’ESPLORAZIONE DEL CONTEMPORANEO CON FANNY & ALEXANDER E BABILONIA TEATRI

- Fanny & Alexander e Babilonia Teatri. Prosegue con due gruppi tra i più rappresentativi del teatro italiano di ricerca il percorso di DECLINAZIONI DI DRAMMATURGIA, la rassegna di opere e autori proposta da Fondazione di Venezia in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari all’interno del progetto GIOVANI A TEATRO - ESPERIENZE 2009/2010.
Lunedì 1 febbraio (in due repliche, alle 21 e alle 22.30) Fanny & Alexander presentano al Teatro Universitario Giovanni Poli di Venezia l’inquietudine sotterranea e visionaria di “EMERALD CITY”, immaginando un Hitler in ginocchio costretto ad ascoltare le richieste di una babele umana che lo interroga; martedì 2 febbraio (alle 21), è invece la volta dei veronesi Babilonia, con il dissacrante “MADE IN ITALY”: non una storia, piuttosto una collezione di vizi e ipocrisie moderni, ritratto di un’umanità tipizzata, diffusissima, secondo gli autori, soprattutto nel Nordest italiano.
Entrambi gli appuntamenti saranno preceduti dagli incontri con il pubblico (il pomeriggio del giorno di spettacolo, nella sede della Fondazione di Venezia, alle 18): Fanny & Alexander saranno introdotti da Rodolfo Sacchettini, mentre i Babilonia Teatri dialogheranno con Renato Palazzi.

DECLINAZIONI DI DRAMMATURGIA proseguirà il 3 febbraio con il grande drammaturgo madrileno Juan Mayorga, che racconterà la sua idea di teatro (in una conversazione con Franco Quadri e Davide Carnevali) prima di salire sul palcoscenico per la prima assoluta della sua “PACE PERPETUA”, presentata in lettura scenica da Manuela Cherubini. Chiuderà il calendario degli appuntamenti Armando Punzo, leader e demiurgo della Compagnia della Fortezza, che giunge per la prima volta in laguna con i suoi detenuti-attori per una speciale versione del loro applauditissimo “PINOCCHIO. Lo spettacolo della ragione” (5 febbraio ore 21) e una panoramica illustrata dei moltissimi testi affrontati in più di vent’anni di attività ( 4 febbraio ore 16).

L’ingresso agli incontri è libero e aperto a tutti.
Per assistere agli spettacoli:
- biglietto a 2,50 euro per i tesserati GAT e PROF CARD, prenotando al numero verde 800.831.606
- biglietto unico a 5 euro (la sera dello spettacolo dalle ore 19.30)

Per informazioni e iscrizioni: tel. 041 2201251, esperienze@giovaniateatro.it

Fanny & Alexander
EMERALD CITY
di Chiara Lagani, Luigi de Angelis
con Marco Cavalcoli
compagnia Fanny & Alexander
diretto da Luigi de Angelis

“Emerald City” è la città miraggio, un'utopia, la capitale smeraldo di quel regno inventato e inesistente che l'artista si trova a gestire una volta che un viaggiatore qualunque varchi la soglia del suo mondo irto e attraente. “Il Mago Di Oz” assume qui ancora, dopo le passate avventure di “Dorothy. Sconcerto per Oz” e di “Kansas”, le sembianze di un'opera d'arte contemporanea, effigie del dittatore-attore: “Him”. E così, nei panni di quest'opera, il Mago resta in ascolto della mutevole voce dell'umanità, inginocchiato nel suo studio-laboratorio privato. Dietro di lui è una parete composta da altoparlanti, coni di varia misura e forma da cui escono parole di uomini e donne: le confessioni-preghiere di tutto il mondo rivolte a Lui. Chi chiede un cuore, chi un cervello, chi il coraggio: una babelica sinfonia umana.

Babilonia Teatri
MADE IN ITALY
di e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani
“Made in Italy” non racconta una storia. Affronta in modo ironico, caustico e dissacrante le contraddizioni del nostro tempo. Lo spettacolo procede per accumulo. Fotografa, condensa e fagocita quello che ci circonda: i continui messaggi che ci arrivano, il bisogno di catalogare, sistemare, ordinare tutto. Procede per accostamenti, intersezioni, spostamenti di senso. Le scene non iniziano e non finiscono. Vengono continuamente interrotte. Morsicate. Le immagini e le parole nascono e muoiono di continuo. Gli attori non recitano. La musica è sempre presente e detta la logica con cui le cose accadono. Come in un video-clip.
”Made in Italy” è un groviglio di parole / È un groviglio di tubi luminosi. / È un groviglio di icone. / Per un teatro pop. / Per un teatro rock. / Per un teatro punk.
Un teatro carico di input e di immagini sovrabbondante di suggestioni, ma privo di soluzioni.


L’edizione 2009/2010 del progetto GIOVANI A TEATRO, con il quale la Fondazione di Venezia mira a coinvolgere giovani (bambini e ragazzi), studenti e docenti che risiedono, studiano o insegnano nell’area provinciale, ha per la prima volta il patrocinio della Regione del Veneto. Oltre all’iniziativa IL TEATRO IN TASCA (che permette ai tesserati di entrare in sala pagando solo 2,50 euro), il programma ‘09/’10 concentra particolare attenzione sull’educazione alle arti sceniche nella sezione Esperienze – Chance to Change, con quindici occasioni di incontro e partecipazione per i giovani e per gli insegnanti, ai quali è dedicata la sezione Portare Sapere.

INFORMAZIONI, AGGIORNAMENTI, PROPOSTE, NEWS sul progetto Giovani a Teatro sono costantemente aggiornati sul sito www.giovaniateatro.it, attravero il Blog http://giovaniateatro.wordpress.com e sulla pagina Facebook dedicata

INFO PER IL PUBBLICO
A Teatro con 2,50 euro: tel. 041 4177281 - info@giovaniateatro.it
Esperienze: tel. 041 2201251 – esperienze@giovaniateatro.it

sabato 30 gennaio 2010

Doppio concerto al Lian A&K e THE CYBORG


Venerdì 29 Gennaio,ore 22.30,al LIAN CLUB rinomato locale di San Lorenzo che ormai da tempo vede esibirsi gruppi di ottima qualità sul proprio palco, sono stati in concerto due gruppi emergenti sulla scena musicale romana e non, con caratteristiche differenti,ma con la stessa voglia di esprimere se stessi attraverso l’arte della musica.
Gli A&K ,duetto di musica originale che prende il nome dalle iniziali dei due componenti Andrea di Donna e Chiara Rigoli(reduci, anche se per poco per questioni burocratiche, dalla terza edizione di XFACTOR nella categoria gruppi vocali di Mara Maionchi)e vincitori del premio emergenti WHAT’S UP nella rassegna Primo Maggio tutto l’anno e i THE CYBORGS una two man blues che pesca il proprio repertorio originale dai vecchi bluesman partendo dagli anni 30,60…e proponendo in chiave futurista i loro brani.Si esibiscono indossando delle maschere:Uno canta e suona la chitarra col suo pollice destro in continua percussione e l’altro suona i bassi della sua tastiera con la mano destra e la batteria con i restanti arti.
Ho posto alcune domande ai due gruppi.
Gli A&K che tipo di musica fanno?
Andrea di Donna Un tipo di musica che nasce dalla suonare la chitarra acustica, e che suggerisce immagini, un po' una sinestesia, un'iridescenza qualcosa di rapsodico, di simbolico che è nostro proprio, ma che nasce, ovviamente, dall'interesse per i pittori simbolisti e i poeti maledetti come Arthur Rimbaud, con il sonetto Voyelles, Baudelaire, Mallarmè. Il mio interesse per questi artisti nasce dal riconoscimento di quello che già avevo io dentro. C'è anche una buona componente d'ironia, i testi non sono conseguenziali, non sono chiari.
Come vi collocate nel panorama attuale musicale?
Chiara Grigoli Io credo che siamo abbastanza nuovi, perché almeno nel nostro paese un duo uomo-donna non c'è. La nostra musica è abbastanza diversa da tutto ciò che gira.
Che esperienza è stata "Il primo maggio tutto l'anno"?
Chiara Grigoli Bella e formativa, anche se alla fine non siamo riusciti ad arrivare, siamo arrivati in finale abbiamo vinto due premi: Ecoradio e what's up. Riproviamo a concorrere anche quest'anno, magari scrivendo in Italiano.
Ai The cyborg ho chiesto di raccontarci la loro curiosa storia.
Siamo un duo di basso e batteria suonati contemporaneamente, e voce , ci siamo incontrati nel 2110 un periodo storico in cui non esiste più il Blues e quindi abbiamo deciso attraverso le tecnologie che permettono di tornare indietro nel tempo, e di andare a ripescare il blues che c'era prima, e capire perché è finito, di studiarlo, apprenderlo per riportarlo in vita ai giorni nostri. Noi viviamo un futuro, ma siamo tornati nel presente per raccogliere testimonianze,sul Blues e unirle all' Elettro -funk e questo genera nel modo di suonare una cosa particolare, ovvero il sound che esce è il sound di una band , perché suoniamo contemporaneamente più cose, e riusciamo ad ottenere un effetto multiplo. Nel 2110 abbiamo sentito parlare del Lian un locale divenuto importante anno dopo anno, ma anche il là il Blues era stato quasi dimenticato fino ai nostri tempi per cui proprio dal Lian vogliamo ripartire, per far si che ci sia una continuità per quanto riguarda questo genere.
Miriam Comito

venerdì 29 gennaio 2010

intervista a Massimiliano Vado attore dietro le quinte..non solo tra le vetrine


Massimiliano Vado interpreta Zeno Bauer in "Centrovetrine", ma la sua attività artistica si svolge soprattutto a teatro, ho avuto l'occasione di incontrarlo in una nota pasticceria di Roma.

Parliamo della tua preparazione artistica e del perché hai scelto di fare l'attore.

La preparazione è iniziata nel 1990 con la Scuola del Teatro di Roma dove ho incontrato un paio di persone con cui sono ancora in contatto: Patrick Rossi Gastaldi, e Gisella Burinato che per me sono stati due insegnanti fondamentali. Poi ho preso una specializzazione al Teatro Stabile del Veneto, dove si faceva recitazione classica, in versi. Ho fatto un paio di viaggi a New York frequentando seminari e lezioni aperte nelle accademie. Sostanzialmente quello che faccio è : se c'è un seminario di una persona che mi interessa vado come a quelli della Burinato, a quelli che fa Dario Manfredini un attore milanese. La formazione , quindi, è continua e perenne, per avere una preparazione completa studi il classico, ma poi anche su cose diverse, anche perché poi qualunque richiesta ti fanno tu almeno sai da che punto partire, anche se non sei praticissimo in quella cosa ma se sei molto curioso e osservatore ci puoi arrivare, bisognerebbe conoscere un po' tutto, per poi metterlo in moto quando serve. Perché ho scelto di fare l'attore...beh quando avevo 6 anni mi portarono al teatro al Sistina a vedere "Aggiungi un posto a tavola" si sono spente le luci e ho pensato ok voglio fare questo, nel senso che lo senti dentro, una voglia, credo che abbia molto a che fare con il carattere, con le forzature di ognuno di noi, io ho un carattere molto blindato ho bisogno di emozioni molto forti, per cui un lavoro come l'attore sblocca delle sensazioni più che nella vita, è tutto un procedimento interno, che detto così sembra "Ho una roba dentro che devo esprimere" in realtà no, è una gestione di se stessi , delle proprie timidezze. Un'altra cosa che mi ha spinto a fare l'attore è il fatto di saper comunicare in tante maniere è molto affascinante, ad esempio usare le parole scritte 2.500 anni fa e comunicare un'emozione mantenendo la dizione in esametro per me è la cosa più affascinante del mondo. Credo che la cultura sia uno scalino necessario che purtroppo per molti manca, nel senso che capisci che se nella vita metti un tassello in più che può essere anche una cosa scema vista in TV, che però ti fa riflettere ti smuove, puoi prendere dei percorsi diversi, sono cose politiche, non partitiche, piccole cose che però possono cambiare anche un modo di pensare, uno scalino in più, che ti consente di arrivare a nuove conclusioni. Come ho fatto io nell'adolescenza, ho preso stimoli infiniti, mi piace restituirli e scambiarli, ciò ti apre il cervello, faccio l'attore perché voglio il cervello aperto, mi piace la reazione del mio cervello alle cose...adrenalina e cervello.

Tu interpreti Zeno Bauer in "Centovetrine" come mai questa scelta?

"Centovetrine" è un percorso necessario, perché io ho fatto molto teatro, devo imparare a levare un po' di cose per stare davanti ad una telecamera, e l'occasione migliore me l'ha offerta un anno di contratto con "Centovetrine". Là ti puoi mettere davanti ad una camera da presa con un percorso, più o meno emozionale e importante e tentare delle cose, ti rivedi, in modo che quando capiterà un'occasione diversa sai cosa di te funziona, cosa mettere in moto, sai come gestirti delle cose. E' un po' una scuola, è c'è un buon clima in cui è piacevole lavorare.

Hai lavorato al Teatro Colosseo con Marco Maltauro in "Nothing is forever" come è stata questa esperienza?

Con Marco ci conosciamo da tanti anni, abbiamo messo su: monologhi, spettacoli comici, spettacoli dedicati alla psico analisi, e ogni volta partiamo dicendo "va bene facciamo questo, bene questo lo scartiamo e partiamo da un'altra cosa". Questa volta abbiamo preso il testo di una donna, completamente diverso dal nostro modo di pensare, molto incentrata sulla figura femminile, est europea, quindi, scarna e essenziale senza fronzoli, senza nulla di comico, e a modo nostro ce la siamo messa un po' addosso. Abbiamo chiamato un'attrice (Noemi Parroni) che non c'entrava nulla con me e Marco, e proprio per la diversità è uscito un trittico divertente, dopo due giorni di riscrittura e adattamento del testo abbiamo provato per quattro giorni e poi siamo andati in scena. Malteatro nasce come una provocazione al teatro chiuso, con il sipario, infatti ci avevano proposto di usare la sala grande del colosseo ma non abbiamo voluto piuttosto meno gente ma non volevamo una sala teatrale ma una galleria d'arte dove l'attore è uno dei tanti quadri. E' un modo per annullare la barriera tra attore e spettatore, non è : noi siamo da una parte e voi dall'altra, ed è tutto studiato le frasi dei bigliettini, la canzone, sono tutti degli stimoli, degli esperimenti, poi alla fine delle repliche si può dire questo ha funzionato, questo no, mettiamo da parte , mettiamolo in un cassetto e apriamone un altro. La penultima volta abbiamo fatto un "Amleto" con 6 persone, lo abbiamo fatto absolute, scarno, senza le spade senza i vestiti, tu come vieni da casa entri in scena.

E lo spettacolo teatrale "La mia prima volta"?

"La mia prima volta" è un format americano, ancora in scena off Brodway. Sostanzialmente si basa su questo: si invita il pubblico a ricordare la prima volta,(mediante dei bigliettini scritti) con chi era, dove è successo, se ti piaciuto, quanti anni avevi, se hai fatto sesso protetto, e se lui o lei lo avessi ora davanti cosa gli diresti, e noi le più carine le leggiamo durante lo spettacolo, per questo è stato definito uno spettacolo interattivo. E' stato ripreso anche dalla RAI di Napoli, e dicono che lo manderanno in onda... per "Palco e retropalco."

Io credo che l'attore debba avere un ruolo sociale, magari anche andare nelle scuole a parlare con gli studenti cosa ne pensi?

Io sono stato a Torino durante le olimpiadi invernali quindi 4 anni fa a fare uno spettacolo comico e i produttori hanno anche un liceo normale , con formazione teatrale, per cui hanno delle ore in più di teatro e letteratura applicata a teatro. Io ho fatto delle lezioni con degli studenti che volevano capire come funziona davvero questo mestiere, al di là delle star o presunte tali. Mi sono reso conto che alcuni di loro non avevano neanche la cognizione di cosa fosse il lavoro. Questa attività penso sia molto utile per far capire che esiste un'alternativa anche di idee a quello che tu hai sempre considerato, che il nostro non è un mondo così depravato. Socialmente è un lavoro più utile di quello che si ritiene, politicamente il nostro lavoro può essere molto più forte, più valido, più formativo di quello che è. Il "politicamente corretto" ci ha un pochino sbilanciato le coscienze, e invece dovrebbe essere che se una cosa è sbagliata bisognerebbe dipingerla come tale e non come è sbagliata ma pazienza oppure farla fare da una persona che non in grado di gestire tutto quel carico di emozioni. Anche la nostra stessa categoria invece di litigare potrebbe vedere la questione storicamente come è stata affrontata e risolta dai teatranti del tempo.
Riguardo al teatro si può dire che non è per tutti ma è di tutti, è un partimonio di tutti più della lirica più del melodramma, certo dovrebbe costare meno ed essere finanziato di più. Ora abbiamo questo ministro... che ci ha massacrato qualsiasi velleità, ora sopravvivono non le compagnie classiche ma i gruppi che si autogestiscono, che sperano in un ritorno.

Miriam Comito


giovedì 28 gennaio 2010

Al teatro Bolivar di Napoli la 33esima edizione del festival internazionale della canzone napoletana

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

33esima edizione del "Festival internazionale della canzone napoletana"

30 gennaio 2010 - Teatro Bolivar di Napoli

 

Si terrà a Napoli il prossimo 30 gennaio, presso il Teatro Bolivar, la 33esima edizione del "Festival internazionale della canzone napoletana" con il patrocinio della Provincia di Napoli.

 

Numerosi gli artisti emergenti che, dal vivo e con brani inediti, si alterneranno sul palcoscenico sotto la conduzione di Genny D'Andrea con  l'accompagnamento musicale a cura dell'orchestra di Peppe Fiscale.

 

L'iniziativa si colloca a pieno titolo nel palinsesto del Bolivar che ormai da tempo è impegnato in una riscoperta artistica del panorama culturale partenopeo: " La canzone napoletana non è morta ed il festival lo testimonia con un partèrre di artisti giovani e capaci." – ha dichiarato Ernesto Guarino patron della kermèsse – "Napoli è una città che ha vissuto da sempre della propria musica al punto che ci si domanda se sia stata essa a farne la storia od il suo contrario"

Tra gli ospiti Pamela Paris, i tenori Gaetano Maschio, Sergio De Santis ed il pianista Niccolò Fonti.

Per info e prenotazioni ' 081/544.26.16 Teatro Bolivar - Materdei

 

 

A cura di

Marialaura Credo

marialauracredo@gmail.com

Tel. 393/6323308

CineSalento Workshop di RECITAZIONE


The Grey Room
Un'intima Esperienza Culturale

PROGRAMMAZIONE di
Febbraio


Marzo


Un invito a tutti voi a continuare a sostenerci in questa bellissima avventura chiamata "Cultura" attraverso il Cinema la musica, l'arte e la letteratura.

"LA CULTURA COSTA MA L'INCULTURA COSTA DI PIU'" Federico Garcia Lorca


E' in corso il tesseramento per l'anno 2010. Fai la tessera anche tu e avrai la possibilità di accedere alla nostra programmazione presso THE GRAY ROOM.


Puoi avere la tua tessera tramite un versamento di un contributo annuo di € 30,00, studenti € 15,00. Si può pagare presso la nostra sede a Tricase o tramite Vaglia Postale intestato a Cinesalento con causale "Cinesalento Membership" o tramite Bonifico Bancario
IBAN: IT 19 O 03067 80110 000000010083

Ass.Cult. Cinesalento


Contiamo su di te!

WORKSHOPS DI CINEMA NEL SALENTO
I Mestieri del Cinema

Greetings!

Nel mese di Marzo prendono il via i Workshop 2010 per approfondire i mestieri legati al mondo dello spettacolo e in particolar modo il cinema.


Federico Pacifici diplomato all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, ha lavorato con i migliori registi teatrali quali Sandro Sequi, Aldo Trionfo, Mauro Avogadro, ha trascorso tre stagioni al Piccolo di Milano per poi passare agli sceneggiati televisivi. Nel 1977, Gianni Amelio lo dirige per il suo primo film da protagonista "La Morte al Lavoro". Nel 1984 con Giuseppe Bertolucci gira "Segreti Segreti", poi verranno film come "Il Mostro di Firenze", "La Riffa", "La Corsa degli Innocenti" del 1982 e l'americano "Fluke" del 1995 con Samuel L. Jackson. Ha lavorato con Carlo Lizzani, Daniele Vicari, Marco bellocchio, Francesco Rosi e con registi starnieri in film internazionali.

Workshop di Recitazione con Federico Pacifici
Dove:
The Grey Room - Via Santo Spirito 26-Tricase (Lecce)
Quando:
5-7 Marzo, 2010
Da venerdì' ore 14:00 a Domenica ore 15:00 (20 ore totali)

Costo: € 180,00
Massimo 15 partecipanti - Iscriviti Subito


Pre ulteriori informazioni e prenotazioni chiamare 0833 771821 o invia una e-mail a info@cinesalento.com

RICETTE D'AMORE


In scena al Teatro Italia dal 26 gennaio al 14 febbraio 2010 "Ricette d'amore" scritto da Cinzia Berni per la regia di Pippo Cairelli. Silvia (Cinzia Berni) belloccia, benestante e separata invita a casa alcune compagne del corso di cucina: Giulia (Cristiana Lionello) avvocato disinibito ma come tutte in cerca dell'amore vero, Irene (Chiara Salerno) più pacata e devota al marito, e Susanna (Marta Zoffoli) nativa di un paesino dell' Umbria e in procinto di sposarsi con Maurizio un giovane manager romano. Nel mentre che le quattro donne sono in più o meno amabile conversazione tra loro suona il campanello.... è Luca (Paolo Persi) un bel ragazzo che ha perso le chiavi di casa del fratello, un uomo basso con gli occhiali e senza capelli che vive nel piano di sotto a quello di Silvia. L'arrivo di Luca sconvolgerà la vita delle quattro donne, ma in che modo, cosa cambierà? Staremo a vedere.....l'amore si manifesta in vari modi....


RICETTE D'AMORE


di


Cinzia Berni


Regia


Pippo Cairelli


Personaggi interpreti


Silvia Cinzia Berni


Giulia Cristiana Lionello


Irene Chiara Salerno


Susanna Marta Zoffoli


Luca Paolo Persi


Teatro Italia dal 26 gennaio al 14 febbraio 2010


Via Bari 18




Miriam Comito




L' amore, il mare e una calza di lana" replica a Gorla Maggiore.

Con la presente mi permetto di inviare comunicato stampa relativo le nuove attività dell'Associazione Culturale 13Viole, con preghiera di diffusione.

Ringraziandovi per l'attenzione porgo i miei più cordiali saluti e resto a disposizione per ulteriori informazioni,
Pamela B.
Ufficio Stampa 13Viole

"L'amore, il mare e una calza di lana" replica a Gorla Maggiore.

Lo spettacolo, organizzato e promosso dall'Amministrazione Comunale di Gorla Maggiore, approda al Palagorla sabato 6 febbraio alle ore 21,00. Ingresso gratuito.

Dopo una serie di fortunate repliche che hanno seguito il debutto lo scorso mese di agosto 2009, e che hanno portato lo spettacolo prima al Teatro Manzoni di Busto Arsizio e poi al Teatro Studio Frigia 5 di Milano, "L'amore, il mare e una calza di lana" torna in provincia di Varese. Questa volta sarà Gorla Maggiore ad accogliere l'ormai collaudata produzione di 13Viole, frutto della collaborazione artistica tra l'attore Fabio Groppo e la drammaturga Pamela Boiocchi.

"L'amore, il mare e una calza di lana"
Con: Fabio Groppo
Drammaturgia: Pamela Boiocchi
con la collaborazione di Fabio Groppo
Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti
Una produzione 13Viole
Regia: Fabio Groppo

Sabato 6 febbraio 2010 - ore 21.00 - Palagorla - Via Volta - Gorla Maggiore (VA)

Associazione Culturale 13Viole
Organizzazione/Ufficio Stampa
Tel: (0039) 393 998 2574
Mail: organizzazione@13Viole.org

Sul sito dell'Associazione (www.13Viole.org) è possibile inoltre trovare la demo video dello spettacolo che in poco più di cinque minuti presenta le tematiche affrontate e lo stile della narrazione. Ma 13Viole ha in serbo altre sorprese per i mesi a venire: una serie di laboratori e seminari di recitazione, scenotecnica e scrittura ospitati dal Cinema Teatro Manzoni e un nuovissimo progetto di animazione di eleganti Magie e Illusionismo in Close-up (a distanza ravvicinata). Uno show che ha fatto il suo debutto nello scorso mese di dicembre 2009 per la festa di Natale della Commissione Europea ad Ispra (Euratom).


martedì 26 gennaio 2010

GIOVANI A TEATRO CRESCE ANCORA: QUASI 3.000 LE ADESIONI. ISCRIZIONI ANCORA APERTE

Il record dei tesseramenti era già stato battuto all’inizio di dicembre, quando - con 2.500 tessere sottoscritte - l’edizione 2009/2010 di GIOVANI A TEATRO aveva raggiunto e superato i dati riferiti alla stagione precedente. L’interesse per il progetto della Fondazione di Venezia non si è però mai fermato e ora è arrivato a sfiorare le 3.000 adesioni.
GIOVANI A TEATRO si conferma dunque come una proposta apprezzata dal pubblico composto di insegnanti e ragazzi (dai 6 ai 29 anni) della provincia di Venezia a cui si rivolge; un pubblico eterogeneo e sempre più interessato a vivere il teatro in tutte le sue forme, non solo da spettatore. E per stimolare un rapporto pienamente interattivo con il progetto da parte degli iscritti ai laboratori e di chi frequenta incontri e spettacoli è stato attivato anche un Blog su http://giovaniateatro.wordpress.com.

Se infatti GIOVANI A TEATRO da un lato permette ai suoi tesserati l’ingresso agli spettacoli a soli 2,50 euro, dall’altro sviluppa una rete fitta di laboratori, incontri, stage, occasioni di sperimentazione pratica del fare teatrale: una proposta, raccolta sotto il titolo di Esperienze – Chance to Change, che sta riscuotendo un successo di partecipazione oltre le aspettative.
Tra le molte occasioni che vengono offerte ai possessori di GAT e Prof Card vi è, ad esempio, il percorso PAROLE IN FORMA SCENICA, che unisce il laboratorio di drammaturgia condotto da Leonardo Mello alla rassegna di autori internazionali DECLINAZIONI DI DRAMMATURGIA (al Teatro Universitario Giovanni Poli di Venezia). La rassegna, inaugurata venerdì scorso con il debutto nazionale de “LA MODESTIA” di Rafael Spregelburd, proseguirà con nomi di spicco del panorama contemporaneo: da Fanny & Alexander a Babilonia Teatri, da Juan Mayorga ad Armando Punzo.

È ancora possibile aderire al progetto sottoscrivendo le tessere GAT o PROF Card in uno dei 10 punti di distribuzione del territorio: Fondazione di Venezia, Teatro Fondamenta Nuove (Venezia), Teatro Toniolo (Mestre), Teatro Aurora (Marghera), Fondazione della Comunità Clodiense (Chioggia), Ufficio del Teatro Villa dei Leoni (Mira), Fondazione Riviera-Miranese (Dolo), Fondazione Santo Stefano e Teatro Russolo (Portogruaro), Fondazione Terra d’acqua (San Donà di Piave).
Chi è già in possesso della tessera edizione 2008/2009, può riattivarla online al link www.giovaniateatro.it/renew.

L’edizione 2009/2010 del progetto GIOVANI A TEATRO, con il quale la Fondazione di Venezia mira a coinvolgere giovani (bambini e ragazzi), studenti e docenti che risiedono, studiano o insegnano nell’area provinciale, ha per la prima volta il patrocinio della Regione del Veneto. Oltre all’iniziativa IL TEATRO IN TASCA (che permette ai tesserati di entrare in sala pagando solo 2,50 euro), il programma 09/10 concentra particolare attenzione sull’educazione alle arti sceniche nella sezione Esperienze – Chance to Change, con quindici occasioni di incontro e partecipazione per i giovani e per gli insegnanti, ai quali è dedicata la sezione Portare Sapere.

INFORMAZIONI, AGGIORNAMENTI, PROPOSTE, NEWS sul progetto Giovani a Teatro sono costantemente aggiornati sul sito www.giovaniateatro.it, sulla pagina Facebook dedicata e attraverso il Blog http://giovaniateatro.wordpress.com.

INFO PER IL PUBBLICO
A Teatro con 2,50 euro: tel. 041 4177281 - info@giovaniateatro.it
Esperienze: tel. 041 2201251 – esperienze@giovaniateatro.it

Baciami ancora: un film sul senso della vita


Esce il 29 gennaio in più di 600 copie il nuovo film di Gabriele Muccino "Baciami ancora". La casa di produzione del film la Fandango ha deciso di produrre alcune copie con i sottotitoli per i non udenti. Tra i cinema che aderiscono a questa lodevole iniziativa vi sono Il politecnico fandango di Roma, l'Apollo di Milano, l'Astra di Padova. I personaggi che abbiamo conosciuto e amato ne "L'ultimo bacio" ritornano, ognuno con la propria storia alle spalle: Adriano (Giorgio Pasotti) 9 anni fa lasciò la moglie Livia (Sabrina Impacciatore) e suo figlio di sei mesi per correre dietro a un sogno, scappare dalla vita quotidiana, sogno che si è infranto su 2 kg di cocaina per i quali ha scontato due anni in un carcere colombiano, ma ha il coraggio di dire :ho sbagliato, voglio un'altra chance. Livia ha tirato su loro figlio Matteo (Andrea Calligari) da sola, e da un po' di tempo ha iniziato a frequentarsi con uno degli amici di sempre di Adriano: Paolo (Claudio Santamaria), Paolo è innamorato di Livia, vorrebbe andare a vivere con lei, ma purtroppo c'è un impedimento, Paolo è depresso, molto più di quanto lo era dieci anni fa, e ora ha grandi difficoltà a costruire una vita "normale" a gestire la sua ansia, la sua inquietudine,anzi per dirlo con parole sue "La mia sensibilità mi porta ad accorgermi, più degli altri, di come il mondo vada male, e per questo motivo che soffro." In "Baciami ancora" alcuni personaggi hanno avuto un'evoluzione ad esempio Carlo (Stefano Accorsi) è diventato più responsabile soprattutto verso al figlia avuta da Giulia (Vittoria Puccini) mentre Marco (Pierfrancesco Favino) semplicemente si trova per la prima volta davanti ad un problema, lui che era stato il primo a sposarsi, senza ombre, senza dubbi, senza esitazioni, ora si trova di fronte al confessato tradimento della moglie Veronica (Daniela Piazza) con il giovane Lorenzo (Primo Reggiani) Marco affronta la situazione in modo apparentemente grottesco. Gabriele Muccino come non voleva generalizzare sui trentenni 10 anni fa, non vuole farlo sui quarantenni oggi, ma solamente portare al cinema quello che vede intorno a se, ovvero uomini disorientati perché la società odierna richiede troppo alle donne (binomio famiglia/ lavoro) le aspettative sono alte, molto spesso non si raggiungono e qui nasce il disorientamento. Invece bisogna tornare alle radici ritrovare il nucleo, vivere le piccole cose e viverle per quello che sono accettarle e gioirne. La famiglia, per quanto allargata, anomala, composta anche dagli amici è alla base della felicità. Uno stilema tipico dei film di Muccino, presente anche in questo film è la "riunione maschile" a qualsiasi età qui ben esemplificata nella scena della partita di Play station, in cui un gruppetto di maschi (amici veri) si riunisce per ascoltare, codificare, risolvere il problema occorso al malcapitato di turno da una lei. Inutile lodare la bravura di Pierfrancesco Favino attore la cui fama è ormai riconosciuta a livello internazionale, e vorrei spendere una parola in più per Claudio Santamaria la cui intensa interpretazione di un personaggio come Paolo così tormentato non può lasciare indifferenti, chi non è stato almeno in un giorno ansioso, inquieto? L'attore romano ha saputo rendere perfettamente il carattere di questo ragazzo troppo sensibile sulla cui pelle nulla scorre e tutto penetra. Lodevole anche l'interpretazione di Giorgio Pasotti in un ruolo non facile e conciato in un modo che certo non accattiverà le fans.

BACIAMI ANCORA

dal 29 gennaio 2010

Produzione Fandango

Distribuzione italiana

Medusa

regia Gabriele Muccino

Soggetto Gabriele Muccino

Sceneggiatura Gabriele Muccino

Personaggi Interpreti

Carlo Stefano Accorsi

Giulia Vittoria Puccini

Marco Pierfrancesco Favino

Paolo Claudio Santamaria

Adriano Giorgio Pasotti

Alberto Marco Cocci

Livia Sabrina Impacciatore

Veronica Daniela Piazza

Lorenzo Primo Reggiani

Anna Francesca Valtorta

Simone Adriano Giannini

Adele Valeria Bruni Tedeschi

Sveva Sara Girolami

Matteo Andrea Calligari

durata 2 e ore e 19 min.

Miriam Comito

MEA CULPA. IN SCENA ALLA FONDERIA DELLE ARTI DAL 28 AL 30 GENNAIO 2010

La Fonderia delle Arti

presenta

MEA CULPA

scritto e diretto da Antonello Coggiatti

28, 29 e 30 Gennaio 2010 - ore 21,00

Via Assisi 31, Roma

(Roma – 21/01/10) - Mea Culpa è il secondo spettacolo scritto e diretto da Antonello Coggiatti – dopo il successo de "L'Addormentata" - che viene messo in scena nella sala teatro della Fonderia delle Arti di Via Assisi, 31, lo spazio culturale ed artistico nella Capitale, diretto da Maurizio Boco e Giampiero Ingrassia.

Lo spettacolo è rappresentato nelle giornate del 28, 29 e 30 gennaio alle ore 21,00 e vede coinvolti otto attori ai quali sono stati affidati altrettanti monologhi. Parlano otto assassini e un pianista connessi da una curiosa relazione. I protagonisti raccontano dal carcere le motivazioni che hanno spinto al delitto. Così s'intrecciano vite e storie diversissime tra loro, tutte legate da un ricordo - nitido e vago al contempo - dell'omicidio quale dolce follia, accompagnata da un sincero senso di colpa per l'aver ucciso. Mea culpa, appunto.

Accompagnati al pianoforte dal maestro Aldo Roma, si alternano in scena Enrico Sortino, Carlotta Micol De Palma, Matteo Guma, Irene Cedroni, Alessia Giacalone, Silvia Santoro, Joele Anastasi e lo stesso regista della pièce.

Antonello Coggiatti autore, attore e regista. Terminati gli studi all'International Acting School Rome si diploma alla scuola di teatro e musical della Fonderia delle Arti di Roma. Ha già scritto e diretto alcune commedie ed ha partecipato a numerosi spettacoli diretti tra gli altri da Francesco Randazzo.

Prenotazione obbligatoria ai numeri +39 06 7842112 - +39 334 9182821

Ingresso: Intero €8,00 + €2,00 di tessera associativa

Ufficio Stampa

Emilio Sturla Furnò - Loredana Santella

+39 06 7842112 - ufficiostampa@fonderiadellearti.com


Ufficio Stampa Fonderia delle Arti
Emilio Sturla Furno'
Loredana Santella
Tel 06/7842112 - Fax 06/78394905
Mobile 334 9182821


News Atelier OpificioTrame Corsi & Workshop



Atelier di Teatrodanza “Waiting for earthdance” dove scoprire, apprendere, creare, vedere la danza attraverso ogni sua forma, dinamica, contaminazione tra avanguardia, tradizione e sviluppo. Offre percorsi di studio per tutti i livelli: principianti, intermedi, avanzati. ropone, sotto la guida di qualificati insegnanti, percorsi di formazione legati non solo alla danza ma anche al teatro, alla musica, all'arte e alla multimedialità. L'opportunità è di verificare, coltivare le proprie potenzialità anche presentando al pubblico, in alcune occasioni durante il percorso, coreografie e performance. Sono previsti periodicamente week end di approfondimento con stage, ospitalità, workshop.
I CORSI classico - contemporaneo - contact - laboratorio coreografico - laboratorio di teatrodanza - tecnica e composizione della performance di improvvisazione - teatro fisico - storia della danza - voce/canto – teatro (il lavoro dell'attore -costruzione del personaggio -la maschera, il ruolo -dizione -respirazione,voce -improvvisazione - affabulazione -teatro di narrazione).
Informazioni ed Iscrizioni: tel +39 02 2484027; opificiotrame@opificiotrame.org
www.opificiotrame.org

Dal 3 FEBBRAIO: mercoledì 19.30/22.30 | sabato 16/19 PHYSICAL THEATRE

Esplorazioni ed esercizi relativi alla creazione di prestazioni di teatro fisico. Il laboratorio è diretto a scoprire cosa si muove e se la persona è pronta a rispondere. Piuttosto che rimanere o agire rigidamente ancorati ad una specifica tecnica, il lavoro mira a raggiungere una flessibilità del corpo, della voce e della mente. L'accento è posto sulla trasformazione: esperienze e storie in dinamiche di teatro fisico e di danza. Questo laboratorio di teatro fisico propone tre temi principali che si intrecciano nel corso del processo: il corpo in movimento, il carattere e gli strumenti della performance. Fiducia e sentirsi a proprio agio sono motori di ricerca e di creazione. Il workshop coinvolge diverse pratiche e tecniche di formazione nell'ambito di movimento, danza, voce, partnering e il ritmo, ed è adattato di volta in volta per il livello dei partecipanti.

Tessera 10 lezioni: Iscrivendosi entro il 28 gennaio - 10%

Dal 2 FEBBRAIO: martedì 19.30/22 (principianti), venerdì 21/23.30 (intermedi) CONTACT

La contact improvisation come approccio globale al corpo e interrogativo principe sui processi creativi e motori percettivi, un' esplorazione. Flusso d'energia che scorre fra corpi, pressione e spostamento del peso. L’altro: un territorio fatto di sorprese e imprevisti, di limiti e di abitudini percettive. Pensiero e azione insieme. Dare e ricevere il peso del corpo esplorando i ruoli del guidare e del seguire l'altro, attraverso la sensibilità del contatto corporeo. Scambio del peso, l'impulso, il sostegno, la sospensione, la leggerezza, l'equilibrio ed il flusso del movimento stesso avvalendosi di alcuni dei principi delle discipline orientali e della Release Tecnique.

Tessera 10 lezioni: Iscrivendosi entro il 28 gennaio - 10%


Dal 3 FEBBRAIO: mercoledì e venerdì 19.30/22.30 LABORATORIO DI TEATRODANZA E CONTACT

Strumenti pratici e teorici di lavoro sul corpo, studio e approfondimento. Potenziamento e affinamento della coscienza corporea, considerando anche alcuni elementi che definiscono la realtà circostante: spazio, musica/silenzio, la presenza di un gruppo. Energia, ritmo, tempo, movimento, uso dello spazio. Il peso e l’assenza del peso nel corpo, attraverso il movimento e la manipolazione di esso e del suo centro. La complementarietà delle dimensioni per fare tesoro del carattere misterioso e personale della danza contemporanea, salvaguardando l’espressività e la comunicatività, caratteristiche peculiari del teatrodanza. Senza mai tralasciare il percorso della tecnica contemporanea.

Tessera 10 lezioni: Iscrivendosi entro il 28 gennaio - 10%


Dal 6 FEBBRAIO: sabato | domenica 15/18.30 LABORATORIO COREOGRAFICO

Una ricerca personale sulla composizione coreografica anche basata anche sull’improvvisazione. Per sviluppare in ciascuno la coscienza della propria specificità e dei propri bisogni, senza dimenticare l’appartenenza ad un gruppo. Tempo, spazio, qualità, dinamica, codici comuni. Come raccontare attraverso il movimento, come tradurre in movimento. I partecipanti saranno chiamati ad individuare e sviluppare un tema narrativo, sia dal punto di vista coreografico che musicale, sperimentandosi attraverso un lavoro individuale e di gruppo.

Tessera 10 lezioni: Iscrivendosi entro il 30 gennaio - 10%

OpificioTrame nasce ufficialmente nel 2005. Il gruppo originario e fondatore è di 4 professionisti: una coreografa danzatrice, uno scrittore drammaturgo, un video maker e un musicista. OpificioTrame è una compagnia di teatrodanza e ha al suo interno anche una sezione di ideazione e organizzazione eventi di spettacolo dal vivo. Per il teatro e la danza OpificioTrame lavora ogni volta coinvolgendo attori, danzatori, musicisti per la sua propensione alla collaborazione e alle reti di lavoro. All'attivo ha diversi spettacoli tra cui, "Bambini non tirate gli estintori ai carabinieri" realizzato in collaborazione con Medici Senza Frontiere; "L'unico pensiero che mi occorre", "Resistenze" che ha ricevuto, nel 2009, il Premio Nazionale La Torretta ed è valso alla coreografa la selezione internazionale Choreographic Collision, Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia; "Raft of Medusa" coreografia che ha debuttato a giugno 2008 alla 6 Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia; "E ancora", ispirato all'opera Fiaba di Emilio Tadini. Novembre 2009 vede il debutto del progetto "Coreografia D'Arte", un'idea di OpificioTrame e Spazio Tadini. La coreografa e direttrice artistica di OpificioTrame è Federicapaola Capecchi. La Compagnia: Federicapaola Capecchi, Maurizio Corbella, Arianna Cavallo, Stefano Roveda, Riki Bonsignore, Elisa Garbarini, Elena Pellegatta, Riccardo Walchhutter. I collaboratori: Manuela Tadini, Libero Stelluti, Jean Paul Del Monte, Andrea Scarel, Roberto Lun.



Atelier di teatrodanza Waiting for earthdance OpificioTrame
ROBERTO LUN
27/28 feb 2010 | 28/29 marz 2010 | 24/25 apr 2010 |29/30 mag 2010

PARTNERING E CONTACT - STUDIO DEL MOVIMENTO DANZATO
In and out of contact – Dentro e fuori dal contatto. Imparare a danzare in modo organico senza le tipiche sensazioni di solitudine o abbandono. Sentire la forza del partner e del gruppo anche a distanza.
With or without gravity – Con o senza gravità Cos’è la forza di gravità ? E come possiamo usarla a nostro piacimento ?

Coreografo, regista, danzatore, performer, e videomaker. Tiene corsi annuali e stages di Contact Improvisation e Danceability nelle più importanti accademie italiane ed estere: Civica Scuola D’arte Drammatica Di Milano sezione teatrodanza, MA&S, Accademia Danza di Susanna Beltrami , teatroprimostudio e emisferodestroteatro, CID Centro Internazionale della Danza di Rovereto, - Gumma University 1995/2000 high & dance school di Maebashi e Tokyo.


FEDERICAPAOLA CAPECCHI
29/31 gennaio 2010 | 5/7 febbraio 2010 |5/7 marzo 2010

TEATRODANZA E CONTACT
Strumenti pratici e teorici di lavoro sul corpo, studio e approfondimento. Potenziamento e affinamento della coscienza corporea, considerando anche alcuni elementi che definiscono la realtà circostante: spazio, musica/silenzio, la presenza di un gruppo. Energia, ritmo, tempo, movimento, uso dello spazio. Il peso e l’assenza del peso nel corpo, attraverso il movimento e la manipolazione di esso e del suo centro. L'altro: un territorio fatto di sorprese e imprevisti, di limiti e di abitudini percettive. Pensiero e azione insieme.

Coreografa e Danzatrice ha debuttato a giugno 2008 alla 6° Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia (Direzione artistica di Ismael Ivo), con una creazione originale sul tema “Beauty. Art is beautiful!”, all'interno della piattaforma “giovani coreografi italiani”, frutto del progetto Choreographic Collision Part 1 e 2.Inizia studiando danza classica, prosegue poi con la danza contemporanea e il teatrodanza. Nel 2006 è invitata al Festival Internazionale di Gorazde (Bosnia Erzegovina) con lo spettacolo Hybris del quale cura lo studio del movimento. A giugno 2009 debutta con lo spettacolo "e ancora" ispirato all'opera Fiaba di Emilio Tadini, primo lavoro del progetto Coreografia d'Arte di OpificioTrame e SpazioTadini. Luglio 2009 la vede ospite con la sua compagnia del PlayArezzo Festival. Attualmente lavora a due nuove produzioni: Hobo”e“Il carrello tiene tra i denti" oltre che al progetto Coreografia d'Arte di cui sta preparando insieme a Spazio Tadini l'edizione 2010.

MANUELA TADINI
12/14 febbraio 2010

LABORATORIO TEATRALE
"AL DIAVOLO STANISLAVSKIJ”
Esprimersi ascoltandosi per costruire il personaggio ricercando emozioni vere.
A molti interpreti manca la presenza di una verità emotiva.Senza cadere nello psicodramma, l'attore deve entrare nella pelle del personaggio secondo la propria testa, il proprio corpo e il proprio punto di vista sul medesimo. Imparare a disfarsi di tutti i vestiti stretti che ci hanno cucito addosso negli anni, serve per mostrare e mantenere la nudità delle nostre intenzioni, magari limitate, ma vere, genuine, autentiche.

Dopo l'Accademia interpreta il personaggio di Arlecchino nella celeberrima opera di Goldoni e con tale ruolo sarà riconosciuta come migliore interprete ad una importante rassegna teatrale di carattere nazionale. Ad oggi ha interpretato oltre 40 diversi spettacoli d'ogni genere ed impronta:dalla Commedia dell'Arte al Teatro Classico, al teatro dell'assurdo, alla sperimentazione. Come ‘monologhista’, per due edizioni consecutive, (2000 e 2001), vince il Premio del Pubblico al concorso nazionale di teatro al femminile “La Parola ed il Gesto”. Per il Cinema ha interpretato diversi cortometraggi e a tutt’oggi collabora con diverse produzioni televisive e pubblicitarie non solo come attrice, ma anche come actor coach.

I PROSSIMI WORKSHOP:
MUSICA, VOCE E CANTO, REGIA, DRAMMATURGIA verranno comunicati a breve

Informazioni ed iscrizioni: +39022484027
mailto: opificiotrame@opificiotrame.org

lunedì 25 gennaio 2010

Il Concerto per la Giornata della Memoria al Teatro Comunale Città di Vicenza

Comunicato Stampa

IL CONCERTO PER IL GIORNO DELLA MEMORIA

AL TEATRO COMUNALE CITTA’ DI VICENZA, “QUATOUR POUR LA FIN DU TEMPS” DI MESSIAEN PER RICORDARE L'OLOCAUSTO. SUL PALCOSCENICO IL TRIO DI PARMA CON LA VOCE NARRANTE DI SANDRO CAPELLETTO ED IL CLARINETTO DI ALESSANDRO CARBONARE

Teatro Comunale Città di Vicenza: Stagione 2009/2010

Società del Quartetto di Vicenza: 100ª stagione concertistica

MERCOLEDI' 27 gennaio 2010 – ore 20.30 – Teatro Comunale Città di Vicenza

CONCERTO PER IL GIORNO DELLA MEMORIA

TRIO DI PARMA (archi e pianoforte)

Alessandro CARBONARE (clarinetto)

Sandro CAPPELLETTO (drammaturgia e voce narrante)

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Dieci anni fa il Parlamento italiano istituì, con la legge 211, il “Giorno della Memoria” per commemorare le vittime dell'Olocausto e contemporaneamente rendere omaggio a tutti coloro che, a rischio della propria vita, offrirono aiuto e protezione ai perseguitati.

L'iniziativa, adottata anche da altre nazioni europee e dall'ONU, aveva lo scopo di preservare il ricordo e di stimolare riflessioni e dibattiti, soprattutto fra le nuove generazioni, su una delle pagine più drammatiche della storia del Novecento. L'Italia è stato, per la verità, uno dei Paesi nei quali le commemorazioni per il Giorno della Memoria hanno trovato maggior seguito: dal 27 gennaio del 2000 quella data viene infatti ampiamente sottolineata dai media, ricordata nelle scuole e soprattutto celebrata da una serie di eventi che abbracciano la Musica, il Teatro, il Cinema e le arti visive.

A questa tendenza si è associata, negli ultimi anni, anche la Società del Quartetto di Vicenza che, all'interno del proprio cartellone, riserva un concerto speciale dedicato alla Giornata della Memoria. La scelta di quest'anno, condivisa con la Fondazione del Teatro Comunale, è caduta su un lavoro di Olivier Messiaen che forse più di ogni altro riesce a rappresentare, attraverso il linguaggio musicale, gli orrori dell'Olocausto. “Quatuor pour la fin du Temps” è infatti una composizione per violino, violoncello, pianoforte e clarinetto scritta fra la fine del 1940 ed i primi giorni del 1941 mentre Messiaen si trovava rinchiuso nel campo di concentramento di Görlitz, in Slesia, e la cui prima esecuzione avvenne proprio nel gelo dello Stalag VIII A di quel luogo di prigionia con strumenti e musicisti di fortuna.

La composizione è divisa in otto movimenti ed ha come tema ispiratore quello del tempo che viene analizzato sotto il punto di vista religioso (l'Apocalisse), sotto il profilo filosofico (l'Eternità) e quello musicale.

La versione che sarà presentata al Teatro Comunale di Vicenza mercoledì sera è quella che comprende, oltre alla parte strumentale, degli interventi narrativi fra un “quadro” e l'altro tratti da commenti e annotazioni scritte di pugno dallo stesso Messiaen nella prefazione dell'opera.

L'esecuzione sarà affidata al Trio di Parma (Ivan Rabaglia, violino; Enrico Bronzi, violoncello; Alberto Miodini, pianoforte), una delle formazioni italiane attualmente più in vista nel panorama cameristico europeo. Sorto nel 1990 fra le stanze del Conservatorio “Boito” di Parma, il Trio si è poi perfezionato in due “università” della musica quali sono la Scuola di Musica di Fiesole e l'Accademia Chigiana di Siena. Vincitore, negli anni immediatamente successivi, di alcuni importanti competizioni internazionali (i concorsi “Gui” di Firenze, il “Melbourne”, il “Lione” e l'”ARD” di Monaco), ai quali va aggiunto il “Premio Abbiati” assegnatogli dall'associazione nazionale della critica musicale, il gruppo – che quest'anno festeggia i vent'anni di attività, è invitato dalle maggiori istituzioni musicali in Italia e all'estero (fra le altre, Filarmonica di Berlino, Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Wigmore Hall di Londra). Ha al suo attivo un'intensa attività discografica e di registrazioni “live” andate in onda per importanti emittenti internazionali.

Nell'esecuzione del “Quartetto per la fine del Tempo” il Trio di Parma sarà “rinforzato” dal clarinetto di Alessandro Carbonare, attualmente primo clarinetto dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia dopo essere stato per anni prima parte dell'Orchestre National de l'Opera de Lyon e dell'Orchestre National de France. Conosciuto dal pubblico anche come solista e come componente del Quintetto Bibiena, Carbonare è stato recentemente invitato da Claudio Abbado a far parte dell'Orchestra Mozart.

Gli otto movimenti del capolavoro di Messiaen saranno “tenuti insieme”, nella versione proposta al “Comunale” di Vicenza, dalla voce narrante di Sandro Cappelletto, noto critico musicale, drammaturgo e autore radiofonico non nuovo a collaborazioni di questo genere con autori come Azio Corghi, Ennio Morricone e Riccardo Piacentini.

Al concerto di mercoledì parteciperanno anche 300 studenti vicentini nell'ambito della collaborazione fra Società del Quartetto e Assessorato all'Istruzione del Comune rientrante nel piano dell'offerta formativa del corrente anno scolastico.

I biglietti per questi concerti sono acquistabili in Biglietteria del Teatro Comunale Città di Vicenza (bilgietteria@tcvi.it, tel 0444-324442), presso la sede della Società del Quartetto (Vicolo Cieco Retrone, 24 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 (tel. 0444 543729), Pantarhei (tel. 0444 320217) e, via internet, sul circuito Greenticket (www.greenticket.it)

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