INFECTION
(Yuk & Lek)
Uno spettacolo di Max Caprara
con
Veronica Milaneschi, Michele Bevilacqua,
Daniele Coscarella, Rosario Petìx,
Alessandro Cecchini e Massimiliano Caprara
Scene e Costumi di Chiara Paramatti
Disegno luci di Sacha Doninelli
Ultime repliche fino al 29 marzo 2015
TEATRO SPAZIO UNO
Infection (Yuk e Lek) è una commedia bi-dimensionale. Mette in scena due mondi.
Il nostro mondo occidentale dove la quotidianità è governata, da un lato, dalle informazioni della rete (il web con i diversi social network) e, dall'altro, da chi ne nega la supremazia e utilizza classici, ancestrali e mistici rituali di comunicazione. Il tutto condito da problemi di coppia e di relazioni interpersonali.
Questo primo mondo cammina in un mutuo dialogo con un secondo "alter" mondo, con regole diverse, un registro di comunicazione che prevede codici e meccanismi a noi sconosciuti… ma che, in qualche modo, hanno una corrispondenza precisa in tutto ciò che accade sulla Terra.
La trama si sviluppa contemporaneamente anche in una dimensione superiore in cui entità intelligenti sono impiegate in vari dipartimenti: ufficio "caso e coincidenze", ispettorato "verifiche e controllo", sezione "botteghe e opere pie" e manipolano la nostra realtà in funzione di un equilibrio immutabile.
La tecnologia con i suoi followers e la salvaguardia della natura, dei vecchi modelli di vita, delle tecniche naturali, delle energie biodinamiche accompagnati da chi crede nei viaggi astrali, nella realtà a più piani, in un inframondo e nelle potenzialità delle connessioni energetiche…
tutti si trovano inconsapevolmente all'interno di un meccanismo più grande e potente che direziona le loro azioni. Proprio per questo è possibile definirla anche una commedia esoterico-digitale.
Il linguaggio segue la struttura bi-dimensionale e si adatta alle realtà in cui si svolge. I dialoghi tra i tre personaggi dei rispettivi mondi cambiano registro seguendo le dinamiche che si susseguono da un mondo all'altro.
Se nel primo caso si affrontano i temi della coppia come quelli della società con riferimenti abbastanza copiosi alla produzione teatrale di commedie contemporanee, seppur con le sue specificità; nel secondo caso, nell'altra dimensione, l'atmosfera ci porta alla lingua del pasticciaccio di Carlo Emilio Gadda, all'atmosfera del Faust di Sanguineti, alla comicità di Brazil dei Monthy Pyton.
SINOSSI
La vicenda, infatti, scorre: da un lato, nella nostra realtà quotidiana, raccontando la storia di Ric scrittore di libri per bambini, che decide di tornare all'era pre-digitale, rispolverando giradischi e macchina da scrivere, ed Erika, esperta informatica, convinta sostenitrice del progresso digitale in vista di un mondo migliore.
E li ritrae nel momento in cui la loro relazione si va sfaldando per evidenti incompatibilità legate alle differenti concezioni della realtà.
ERIKA- Ok! avanti!
RIC- Voglio dire una realtà in cui Facebook ti fa credere di avere tanti amici, Twitter di essere colto o la Instagram di essere un fotografo, in cui compri un programma e sei un tennista, ne compri un altro e sei un musicista rock... Questa è la realtà? Bhe sarà molto dura svegliarsi da questa realtà, cara mia!
ERIKA- Non confondere lo svago con le utilities
RIC- Utilities...? ma come parli...? Sono tutti giocattoli! È tutto ridotto a un mondo di giocattoli per una popolazione mantenuta sulla soglia del deficit di crescimento celebrale.
ERIKA- Tu dimentichi l'apporto irrinunciabile all'informazione globale cui ora tutti abbiamo accesso in qualunque punto della terra.
Niente! è che la realtà se non la passi attraverso questi affari sembra che non esista, esiste solo se la fotografi la metti nel "muro" e ci metti "like"...Voglio dire siete ingabbiati in una realtà inesistente ove sfogate sentimenti condizionati, il tutto previsto dal potere che vi tiene per il collo , la vostra vita è ridotta ad un copyright di cui però non siete voi ad incassare i diritti. Quello che voglio dire è che la rivoluzione digitale non è altro che uno strumento per neutralizzare le coscenze, come un tempo la superstizione e l'inquisizione, e siccome è uno strumento del potere ha molto di demoniaco... È un incantesimo da cui non si riesce a svegliarsi!
La crisi si acuisce con l'arrivo di Argo e delle sue sperimentazioni esoteriche.
Tutto comincia quando Argo il fratello di Ric, rivoluzionario mistico e frikettone, habitué del peyote e dei viaggi astrali, si perde viaggiando di sogno in sogno fino ad approdare al dipartimento "verifiche e controllo", scatenando così una serie inarrestabile d' imprevedibili conseguenze...
Parallelamente ci troviamo a osservare la medesima giornata delle entità intelligenti impiegate nei vari dipartimenti per far sì che la nostra realtà sia in equilibrio.
Ma questo sistema perfetto può essere messo in crisi da un'improvvisa infezione che attacca, per contagio, i principi stessi della nostra realtà e del suo corrispettivo virtuale "bucando la rete" che li separa, cosa che obbligherà i due dipendenti dell'ufficio "verifiche e controllo", Yuk e Lek, a interrompere i loro riti ministeriali e ricorrere agli uffici del Grande Tecnico.
Esistere in un'altra dimensione contemporaneamente a quella solida ha molto a che fare con i viaggi astrali, la virtualità è una specie di esoterismo tecnologico comunque tutte le religioni credono in diverse dimensioni del reale e dove c'è religione c'è controllo e potere…
NOTE DI REGIA
Molte volte (o, in determinate attività e professioni, quasi sempre) per andare avanti occorre tornare indietro.
La nuova età buia (riprendendo una definizione comunque a-storica) in cui un potere sempre più assoluto e feudale costringe le masse imbambolandole in un circolo mondiale virtuale, vede sfruttate al millimetro le tecniche di informazione e controllo con cui il potere per evitare di essere ribaltato ribalta la realtà.
Questa contraffazione mirata ha fatto fare salti spropositati e innaturali sia alle generazioni tra loro attigue, sia al complesso dello sviluppo progressivo di tutta la società. Un salto che fa sembrare gli anni 70/80 per molti versi l'età dell'oro pur se distante solo una manciata d'anni. Per andare avanti bisogna quindi tornare indietro?...
Ma il binomio realtà-virtualità non è solo paragonabile a quello reale-astrale, paragone su cui si gioca nel testo, ma anche a quello più pratico verità-finzione e costituisce quindi un campo sommamente interessante per il teatrante, e per quel teatrante, autore-regista che sia, che si impone di "parlare" al pubblico attraverso il suo lavoro.
Il modo migliore è l'assetto capocomicale filtrato dalle esperienze complessive del nostro teatro, dal tetro di regia al teatro di sperimentazione, da quello di regia di ricerca fino alle tendenze del post drammatico.
Un assetto in cui l'atteggiamento intellettuale del regista sparisce nella pratica del capocomico e in cui il concetto di teatro indipendente riacquista quel che di anarchico e a-burocratico proprio e tipico di quelle compagnie.
Due fattori, questi appena descritti, che sganciano il teatro da lobby, meccanismi di dipendenza burocratico-statuali e soggettivazioni intellettuali elitistiche e lo rifondono con la platea e la società... Insomma, forse è così: per andare avanti a volte occorre tornare indietro.
Genere: Commedia esoterico digitale
Durata: 90' minuti
Teatro Spazio UnoVicolo dei Panieri, 3
00153 ROMA (RM)
Telefono: 0645540551
Orario: dal 18 al 29 marzo ore 21.00
domenica 22 e 29 marzo ore 18.00
Prezzo: Ridotto 12 euro // Intero 15 euro + 3 euro di tessera del teatro
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