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giovedì 21 maggio 2015

L'Opera lirica porta la firma italiana: Cristian Taraborrelli al Théâtre du Châtelet di Parigi - dal 2 al 22 giugno - con i costumi de "La Belle Hélène"




IL TALENTO ITALIANO NEL SEGNO DELL'OPERA LIRICA

CRISTIAN TARABORRELLI
REALIZZA I COSTUMI PER 

"LA BELLE HÉLÈNE"

in scena dal 2 al 22 giugno al Théâtre du Châtelet di Parigi


Dopo l'ultimo lavoro per la NCB, la più grande banca araba del mondo, Cristian Taraborrelli torna sulla scena della lirica internazionale realizzando i costumi per "La Belle Hélène", al Théâtre du Châtelet di Parigi dal 2 al 22 giugno.


"LA BELLE HÉLÈNE" è il nuovo lavoro che mostra l'impegno professionale e la notorietà di Taraborrelli nel mondo della lirica.

Già lo scorso anno il Théâtre du Châtelet è stato il palcoscenico de "La pietra del paragone" di Rossini per il quale Taraborrelli ha realizzato i costumi. Poi, nel corso del 2014, incontriamo il suo nome all'Opéra di Monte Carlo per le scenografie de "L'elisir d'amore", regia di Adriano Sinivia. e di altre due opere: "I due Foscari" al Théâtre du Capitole de Toulouse, per la regia di Stefano Vizioli, e di "Ventrosoleil", la favola contemporanea di Douna Loup, per la regia di Joan Mompart, che ha debuttato in primavera al Théâtre Am Stram Gram di Ginevra.

Infine, chiude l'anno con l'evento romano "Avanti, Striding Forward": una rappresentazione dell'Italia e delle sue arti per la NCB, per il quale si occupa della regia e della direzione artistica per lo show nel quale coinvolge più di venti artisti, tra cui alcuni di fama internazionale come Luis Bacalov, Erika Lemay, Sonics, Raphaelle Boitel, Pablo Moyano e Roberta Beccarini, e riesce a fondere la lirica alla musica classica e contemporanea, alla danza e all'acrobazia in un'unica opera.

Oggi per 
"LA BELLE HÉLÈNE", l'opera che in tre atti porta in scena la storia tra Paride e la bella Elena di Troia offrendo un'interpretazione satirica della situazione politica francese ai tempi di Napoleone III, Taraborrelli cura la realizzazione di circa 80 costumi di scena ispirati all'antica Grecia con una rivisitazione contemporanea che richiama il cinema degli anni '50-'60, una stilizzazione dei grandi classici realizzati nei famosi studi di Cinecittà.

Ad affiancarlo Angela Buscemi disegnatrice dei figurini, per dar vita a una serie di modelli che propongono un'attuale reinterpretazione dei costumi storici facendo eco all'alta moda e per offrire una veste estetica d'impatto all'opera ironica guidata da Giorgio Barberio Corsetti e Pierrick Sorin, insieme alla regia, scenografia e video.

Per maggiori dettagli sull'opera si rimanda anche al sito del Théâtre du Châtelet:


BIOGRAFIA di Cristian Taraborrelli

Giovane regista, direttore creativo, scenografo e costumista Cristian Taraborrelli nasce nel 1970 a Roma, dove inizia a collaborare fin dai primi anni '90 a diversi progetti teatrali.
I suoi lavori spaziano dal teatro di ricerca all'Opera lirica, dall'ideazione di concept alla messa in scena per eventi multimediali, dal video mapping a format interattivi.

Ha al suo attivo già diversi riconoscimenti e una lunga serie di collaborazioni per cui lo vediamo impegnato da circa 20 anni in diverse opere e rassegne teatrali permettendogli di collaborare con alcune delle più grandi personalità del mondo artistico internazionale e dei centri di cultura europei. Tra i primi ricordiamo quelli con Giorgio Barberio Corsetti - uno dei maggiori rappresentanti del teatro di ricerca in Italia - per il quale realizza le scenografie e i costumi de "La nascita della Tragedia", "Notte e Graal", "Il corpo è una folla spaventata" di Majakovski e "Il processo di Kafka" (Premio Ubu 1999). Tra gli altri riconoscimenti artistici riceve il Premio Franco Abbiati della Critica Musicale Italiana nel 2004 e nel 2006; il Prix du Syndicat de la Critique, nel 2009 in Francia, per la migliore scenografia di "Gertrude (le Cri)" opera grazie alla quale ottiene anche la nomination per la migliore scenografia al Premio Moliére.

Nel corso degli anni realizza le scenografie de "La Trilogia delle barche" di Gil Vicente e "La bottega del caffè" di Goldoni al Teatro Nazionale San Jõao di Porto; "La Tempesta" di Shakespeare al Festival d'Avignone, i costumi per "Woyzeck" di Büchner alla Biennale di Venezia e le scene e i costumi per "La ronde du carré" al Theatre de L'Odéon di Parigi. Lavora per la "Maria di Rohan" di Donizetti al Palafenice di Venezia; "La Bohème" e "La Rondine" al Teatro Vittorio Emanuele di Messina; "Milton e Julie" al Festival Pergolesi-Spontini di Jesi

Ancora per il "Candide" di Bernstein al Teatro dell'Opera di Rennes; per "Falstaff" al Teatro dell'Opera di Strasburgo; a la "Tosca" per il Maggio Musicale Fiorentino; "Maria Galante" di Kurt Weil per il Teatro dell'Opera di Roma; "La Sonnambula" di Bellini per il Theater St.Gallen e, qualche anno dopo, al Teatro Petruzzelli di Bari; "La Pietra del Paragone" di Rossini per il Teatro Regio di Parma e poi al Théâtre du Châtelet, "Zelmira" per il Rossini Opera Festival

Nel 2012 realizza "Luisa Miller" di Verdi per l'Opera di Malmö, in Svezia, e "Don Carlos" per il Mariinsky Theatre di San Pietroburgo. L'anno seguente è impegnato con la pièce di Dario Fo "On ne paie pas, On ne paie pas!" a La Comedie di Ginevra, per poi tornare al Teatro alla Scala di Milano dove firma le scenografie e i costumi del "Macbeth" di Verdi. I suoi lavori hanno un chiaro respiro internazionale e lo portano a collaborare con innumerevoli teatri, in Italia e in Europa, e con i migliori compositori italiani come il premio Oscar Luis Bacalov (Estaba la madre, Y Borges cuenta que) incontra: Gualtiero Dazzi (Le luthier de Venice), Fabrizio De Rossi Re (Biancaneve ovvero il perfido candore), Luca Francesconi (Gesualdo considered as murderer), Adriano Guarnieri (Medea) e Fabio Vacchi (Il letto della storia).

Parallelamente Taraborrelli inizia a sviluppare la regia per alcune opere liriche coniugando le arti visive e le performance con tecnologie sceniche all'avanguardia. Al Festival Pergolesi-Spontini di Jesi (2003) firma la sua prima regia per l'opera "Lalla Rukh ovvero Guancia di tulipano": una rappresentazione assoluta in cui dirige Aldo Busi nel ruolo del narratore. 

Da "Lei è altro", la video-performance ideata in occasione dell'evento Piaggio per l'arte, passa all'ideazione e all'allestimento di altri due grandi eventi: "Intercoiffure 2012" in cui unisce l'arte visionaria del video mapping alla performance dal vivo di un soprano scegliendo come set la cornice storica di Cinecittà, in collaborazione con Filmmaster Events, e "Avanti, Striding Forward" per la NCB

Tra i suoi lavori futuri da settembre sarà a Ginevra al Théâtre Am Stram Gram per il "Baron du Münchhausen" di Fabrice Melquiot e regia di Joan Monpart; a marzo 2016 a La Comédie de Genève per "l'Opéra de quatre sous" di Brecht ancora per la regia di J. Monpart.

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