Una rilettura contemporanea del "Don Quijote" di Cervantes, con la produzione della compagnia Petrillo Danza/Cie Twain physical dance theatre e la coreografia e la regia di Loris Petrillo, per una pièce - da stasera al teatro Vascello - che si ispira alle parole che Sancho Panza rivolge al suo cavaliere errante in fin di vita: "Non muoia, signor padrone, non muoia. Accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perché la maggior pazzia che possa fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morir così senza un motivo, senza che nessuno lo ammazzi, sfinito dai dispiaceri e dall'avvilimento".
Così va in scena la sete di giustizia del Don Quijote di Loris Petrillo, con l'intento di rappresentare, tra danza e teatro, l'uomo che non teme di essere sconfitto e che anzi, cerca il continuo confronto come fonte di conoscenza, attraverso il carattere e la personalità dei personaggi del capolavoro seicentesco di Cervantes, Don Quijote, Sancho Panza e Ronzinante.
Lo spettacolo nasce con l'obiettivo di affrontare i temi più profondi dell'esistenza dell'uomo senza tralasciare gli aspetti più grotteschi ed esilaranti.
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