Il Teatrino si racconta Il "Santuccio" in musica e parole tra passato e presente 26 aprile – 1 e 2 maggio 2015
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| La festa del Teatrino Santuccio avrà inizio domenica 26 aprile alle ore 18, con la visita guidata, a cura di Simona Gasparini, dal titolo "Alla scoperta della città dimenticata", con il ritrovo a palazzo Estense. Si tratta di un viaggio nella storia della città, dai primi del '900 fino ai "roaring twenties", con la scoperta di angoli e palazzi che rivelano insospettate curiosità. Dai caffè ai cinema, dalle piazze agli edifici liberty, tutto parla dei divertimenti di allora e di una città spensierata e vivace.
Il viaggio terminerà al Teatrino Santuccio, dove fotografie e documenti inediti ne faranno meglio conoscere la storia e i protagonisti (orari di visita: tutti i giorni, dalle 14 alle 19). Qui, l'architetto Roberto Motta, responsabile dei lavori di restauro, intratterrà il pubblico con "Quattro chiacchiere sul teatrino", spiegandone nel dettaglio la storia e i lavori compiuti.
Alle 19,30, è previsto in sala un aperitivo a buffet. |
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VENERDI' 1 MAGGIO ore 21.00 VARIEGATO ALL'AMORE |
Al "Santuccio" andrà in scena lo spettacolo "Variegato all'amore", un'idea di Andrea Tibaldi, con Federica Bognetti, Monica Bonomi, Lara Guidetti, Patrizio Belloli, Andrea Tibaldi e Andrea Parazzoli al pianoforte. Coreografie di Lara Guidetti e luci di Marco Miglioli. La pièce recupera il repertorio classico degli anni d'oro del nostro teatro di prosa, fatto di recitazione, musica e danza, e i suoi storici interpreti
La quota di partecipazione, 10 euro
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SABATO 2 MAGGIO ore 20.00 THE ROARING TWENTIES PARTY |
Il gran finale avverrà sabato 2 maggio alle ore 21, con la grande festa di chiusura "The Roaring Twenties", un party in costume (è rigorosamente d'obbligo vestirsi alla moda degli anni Venti). Nel corso della serata, dopo l'aperitivo, musica live a cura del gruppo "The Sweet life Society" e uno spettacolo di Burlesque con Blink n' Smile.
La quota di partecipazione è di 25 euro.
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«I varesini che hanno vissuto la loro giovinezza dalla fine degli anni venti sino ai cinquanta, ricordano ancora con tanta nostalgia il vecchio Teatrino di via Sacco, denominato "la fossa dei leoni" per la sua struttura di piccola arena, circondata da armoniose scalinate in marmo di Viggiù».
Sono parole di Ricciotti Bornia, oggi centenario e un tempo anima del Teatrino di via Sacco, come allora era chiamato, o del Dopolavoro, un luogo caro anche ai varesini di oggi che fortunatamente possono continuare a frequentarlo.
Inaugurato ufficialmente nel 1932, con la commedia "La Regina Pomaré" di Ugo Falena, ispirata alla figura di Josephine Baker, il teatrino vide negli anni la presenza fissa della Filodrammatica varesina guidata da Giuseppe Talamoni, di famosi interpreti della canzone, come Meme Bianchi (nella foto sotto), diva della radio anni Trenta, di compagnie dialettali come quella di Paolo Bonecchi, tra i migliori imitatori di Ferravilla e continuatore del suo repertorio, o di Dante Feldman e Pina Granata, fino all'operetta portata dalla compagnia Dezan e da Isa Bluette e Nuto Navarrini.
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Al Teatrino di via Sacco mosse i primi passi il giovane Gianni Santuccio di Cuvio (nella foto con Lilla Brignone), destinato a una formidabile carriera teatrale e televisiva, al quale oggi è intitolata la sala completamente rinnovata.
Emarginato il Sociale, l'arena di via Sacco diventò di fatto l'unico teatro cittadino, ospitando operette, riunioni di pugilato, rivista e varietà e perfino convegni, per poi finire come sala da ballo. Negli anni Cinquanta, sciagurati per la nostra città che si vide togliere il Teatro Sociale, demolito nel '53, e le funicolari, anche il Teatrino di via Sacco chiuse i battenti, diventando un deposito di flipper. |
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