30 luglio / 7 agosto 2016 Altilia Samnium Festival SHAKESPEARANDO, e non solo! 400 anni … di notti, sogni, rumori e tempeste Ideazione: Teatri Molisani Direzione artistica: Stefano Sabelli
Sabato 30 luglio - Ore 21
La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello e Festival La Versiliana
Manuela Kustermann - Melania Giglio
DICHIARO GUERRA AL TEMPO
Tratto da I Sonetti di William Shakespeare
a cura di Daniele Salvo
musiche Pink Floyd, David Bowie, Queen, Rolling Stones, Joni Mitchell, Peter Gabriel, Cat Stevens costumi Anna Mode e Silvia Aimonino - luci Valerio Geroldi
Basilica Foro - Scavi archeologici di Altilia, Sepino (CB)
Due
donne giacciono sprofondate negli abissi del tempo. Una in epoca
elisabettiana, l'altra in epoca moderna. Abitano la stessa stanza. Non
si vedono, non si parlano direttamente, ma sicuramente si percepiscono.
La stanza è la stanza della memoria. Ovunque, manoscritti, versi,
perpetue parole, spartiti musicali. I versi appartengono a William
Shakespeare. Nella stanza dell'immaginario del grande poeta ci si può
anche smarrire. Là ci sono pochi oggetti, lo spazio è denso, percorso da
sussurri e voci dimenticate, memorie di antiche interpretazioni, ombre
in transito e riflessi di luce abbaglianti. Il poeta è testimone
instancabile di un mondo che non c'è più, una realtà costruita con
dedizione, fede, potenza espressiva, serietà, competenza e valori
indiscutibili.Il poeta frequenta il futuro nella vita di ogni giorno, si
batte per la verità, cade in deliquio, trema, sviene per un istante e
in quell'istante elabora universi, sogna l'infinito e tenta di
decifrarne la grammatica. Così è la scrittura di Shakespeare, scrittura
"vivente", tracciata nell'inconscio dei suoi interpreti. Così è la sua
Poesia.
Questo viaggiatore dell'illusione e del sogno parla una lingua di cristallo, si misura con ogni possibile realtà, ogni forma di tradimento e, come dal fondo di un pozzo, si affanna a parlare a tutti gli uomini ancora "vivi", tramite versi che ci parlano delle paure di un vecchio, degli incubi notturni di un Re lasciato solo dalle figlie, delle notti d'amore di una Regina, degli affanni di un giovane principe, dei pensieri di un grande condottiero... La stanza che ospita quest'uomo ha grandi pareti di fumo che soffrono dell'instabilità propria dei sogni e quindi mutano continuamente. Proprio perché è "strumento divino", proprio perché dialoga con gli angeli, il Poeta non deve solo divertirci (di-vertere = distrarre da), ma ha la possibilità di aiutarci a ritrovare la nostra grazia perduta, la nostra innocenza, a lungo vagheggiata e rimpianta, cancellata inesorabilmente dal cinismo e dalla superficialità della nostra vita quotidiana. Così le due donne iniziano un dialogo senza fine, dove, da due diverse dimensioni, s'interrogano ancora e ancora sulla vera natura dell'amore. Sul confine tra amore e amicizia. In che cosa differiscono l'amore passionale e quello ideale? Quando possiamo parlare di affinità elettive? Shakespeare nei suoi sonetti indaga tutti i possibili aspetti dell'amore. E l'amore stesso diviene così lo strumento d'eccellenza per conoscere se stessi, l'altro, il mondo, la poesia, la bellezza e la caducità. Una conversazione infinita, dove il gioco dei sentimenti è vissuto fino in fondo e porta le due donne ad osservare con dolcissima compassione la fatale caducità del nostro tempo terreno. Perché è proprio il Tempo, con il suo inganno, il suo orrore, il suo splendore, a rappresentare il vero grande tema dei Sonetti di Shakespeare. Amore e Tempo. Entrambi caduchi. Entrambi infiniti. E noi sempre in guerra. Con entrambi. I prossimi spettacoli: Lunedì 1 e Martedì 2 agosto ore 21 Teatro romano - Basilica Foro Stefano Sabelli RE LEAR di William Shakespeare studio attivo itinerante tradotto da Alessandro Serpieri prima assoluta e con in o.a. Pasquale Arteritano, Marco Caldoro, Piero Grant, Giulio Maroncelli, Michele Manocchio, Lorenzo Massa, Bianca Mastromonaco, Michela Ronci, Fabrizio Russo, Eva Sabelli, Gianluca Vicari adattamento e regia Stefano Sabelli musiche dal vivo Bukurosh Balkan Orchestra di Riserva MOAC scene Michelangelo Tomaro – costumi Marisa Vecchiarelli produzione: Libero Opificio Teatrale Occidentale di TeatriMolisani soc.coop. Mercoledì 3 agosto ore 21 Basilica Foro Valter Malosti LO STUPRO DI LUCREZIA di W. Shakespeare suono e programmazione luci G.u.p. Alcaro costumi Federica Genovesi produzione: Teatro di Dioniso col sostegno del Sistema Teatro Torino. Venerdì 5 agosto ore 21 Teatro romano Simone Sala SALA plays SHAKESPEARE con la partecipazione di Stefano Sabelli a seguire La Cineteca Nazionale presenta la versione restaurata di OTHELLO di Orson Welles Sabato 6 e Domenica 7 agosto ore 21 Teatro romano Silvia Gallerano LA LOCANDIERA o l'Arte per Vincere di Carlo Goldoni adattamento e regia Stefano Sabelli con in o. a. Claudio Botosso - Giorgio Careccia - Chiara Cavalieri Diego Florio - Giulio Maroncelli - Andrea Ortis - Eva Sabelli musiche in scena Piero Ricci scene Lara Carissimi - Michelangelo Tomaro costumi Martina Eschini - disegno luci Daniele Passeri produzione: Libero Opificio Teatrale Occidentale di TeatriMolisani soc.coop. In collaborazione con ASTI TEATRO 38 I pomeriggi del festival: Area archeologica dalle 18 – su prenotazione SHAKESPEARE IN THE BOX Shakespeare visto dai bambini laboratori attivi coi personaggi shakespeariani dalle 19 – su prenotazione SHAKESPEARE APERITIVE Passeggiate archeologiche al tramonto con aperitivo prima degli spettacoli a cura di MEMO Cantieri culturali e Teatro del LOTO info prenotazioni +39 329 4593123 – memosepino@gmail.com biglietti spettacoli interi € 15 – ridotti € 10 Maggiori informazioni su: http://www.teatrodelloto.it/ Teatro del Loto P.zza Spensieri 17 . Ferrazzano (CB) cell: +39 335 454456 +39 333 3300850 segreteria +39 335 454456 +39 339 7766634 direzioneartistica@teatrodelloto.it - amateatro@yahoo.it - info@teatrodelloto.it |
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