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sabato 5 novembre 2016

Dal Sud Italia all'Est Europa, Gabriele Vacis firma per Koreja storie di donne, padri e patrie


Venerdì 11 novembre si apre “Terrestri 16/17”, il cartellone del Teatro Astra curato da La Piccionaia per il Comune di Vicenza. Abbonamenti ancora disponibili.
 DAL SUD ITALIA ALL’EST EUROPA, GABRIELE VACIS FIRMA PER KOREJA STORIE DI DONNE, PADRI E PATRIE
Unica regionale per lo spettacolo che porta in scena sei storie al femminile, per una riflessione sulle origini e sull’identità. Al termine, incontro con l’autore.




(Vicenza, 05.11.2016) Una compagnia proveniente da una terra di confine come la Puglia, sei attrici da diversi paesi d’Europa - tre dal Sud Italia, una dalla Bulgaria, una dalla Polonia e una dalla Macedonia - e una firma, quella di Gabriele Vacis, tra le più importanti del teatro italiano: nasce così “LA PAROLA PADRE. OJCIEC ТАТКО БАЩА”, che Koreja porterà in scena in unica regionale venerdì 11 novembre (ore 21) al Teatro Astra di Vicenza, inaugurando il cartellone di “Terrestri 16/17”, la rassegna del contemporaneo curata da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto e Provincia di Vicenza. Dopo lo spettacolo, Gabriele Vacis incontrerà il pubblico.

Lo spettacolo nasce dall’incontro tra la compagnia salentina - da anni impegnata in una ricerca verso est che l’ha condotta in Serbia, Macedonia, Montenegro, Polonia, Grecia, Croazia, Albania, Russia, Libano e Iran - e il regista e drammaturgo torinese, autore di alcune tra le pagine più significative del teatro italiano dagli anni ’80 in poi (una su tutte, Il racconto del Vajont con Marco Paolini, Premio Ubu 1995) e recentemente impegnato in un progetto in Palestina, sempre con Paolini.

In scena, sei giovani donne si incontrano in uno dei tanti crocevia del presente; forse un aeroporto, uno di quei non-luoghi che frequentiamo senza vedere. Sei storie, diverse ma accomunate da un elemento: tutte le protagoniste hanno conti in sospeso con i loro padri. E con le loro patrie. “Perché padre e patria – spiega Gabriele Vacis, che di questo spettacolo firma drammaturgia e regia - hanno la stessa origine semantica”.

Due parole che diventano così il comune denominatore per una discesa profonda nel rapporto con le proprie origini, a scandagliare promesse, delusioni e tradimenti, tra padri veri e “padri” in senso lato, dal maresciallo Tito al patriarcato del nostro Mezzogiorno, fino ad Alessandro Magno, padre ideale di un intero popolo. Accenti del sud, idiomi dell’est e l’inglese come lingua franca, e ancora sottotitoli e didascalie proiettate su un grande schermo: parole che si mescolano a immagini, danze e musiche per raccontare frammenti di identità impossibili, scintille di senso imprevedibili, ferite da guarire e la ricerca di un sentire comune da costruire.

Sul palco, sei giovani attrici - Irina Andreeva, Alessandra Crosso, Aleksandra Gronowska, Anna Chiara Ingrosso, Maria Rosaria Ponzetta e Simona Spirovska, che per questa interpretazione hanno ricevuto il Premio Best Actress Apollon 2012 al festival internazionale di teatro di Fier (Albania) e il Premio Adelaide Ristori a Mittelfest 2014 - selezionate in un giro di seminari condotto di Koreja nell’Europa orientale. “Con le sei ragazze ho fatto lunghe interviste che ho ripreso in video - racconta Gabriele Vacis -. Più che interviste sono sedute psicanalitiche. Ho chiesto loro di raccontarmi quando hanno avuto davvero paura e quando si sono sentire al sicuro. Ho chiesto loro non opinioni, ma storie. Sono emerse testimonianze diverse: chi ha vissuto sei o sette anni sotto il comunismo ha paure e desideri diversi da chi discende da Alessandro il Macedone. Per queste ragazze è molto importante raccontare il padre… i loro padri”.

Biglietti in prevendita dall’8 novembre (15 euro l’intero e 12 euro il ridotto) e in vendita al botteghino del teatro la sera di spettacolo a partire dalle ore 20. Abbonamenti completi (10 spettacoli) in vendita fino all’11 novembre (intero 100 euro, ridotto 80); abbonamenti parziali (5 spettacoli a scelta libera) anche nelle prossime settimane (intero 65 euro, ridotto 55). Le tessere sono prenotabili anche telefonicamente oppure on-line dal sito del Teatro Astra; sono acquistabili on-line o presso l’Ufficio del Teatro Astra (Contrà Barche 55) con i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.45, e fino all’11 novembre anche il mercoledì pomeriggio fino alle 19 e il sabato mattina dalle 10 alle 13.

Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.it, www.teatroastra.it

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