Teatro Garage
presenta
Barbara De Rossi
in
MEDEA
Di Jean Anouilh
Traduzione di Giulio Cesare Castello
con
Tatiana Winteler (la nutrice), FrancescoBranchetti (Giasone),
Lorenzo Costa (Creonte), Fabio Fiori(ragazzo, guardia)
Regia Francesco Branchetti
musiche Pino Cangialosi - scene e costumi Clara Surro
ufficio stampa compagnia Corrado Ferrante
Distribuzione pigrecodelta
Note di regia
Mettere in scena oggi "Medea" di Jean Anouilhsignifica non solo rendere omaggio ad uno dei piùgrandi autori del teatro francese del Novecento, maanche e soprattutto riscoprire un testo straordinarioda ogni punto di vista, un testo in cui regna unpersonaggio come quello di Medea dalla enormeforza tragica, nella sua solitudine straziante, nellasua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti, nella suadisperazione, nel suo essere travolta da unsentimento incontrollabile e nella sua rivolta alleregole.
La "Medea" di Anouilh ha una strutturadrammaturgica molto forte e caratteristichespecifiche ed originali che la rendono unica. Inpochi testi come in questo ho trovato la perfezionedella drammaturgia unirsi alla costruzione dipersonaggi teatrali dalla potenza tragica strepitosae ad un'indagine psicologica straordinaria.
Anouilh, mirabilmente, rende sentimenti e rapportisempre più assoluti e universali, nella loro più scoperta quanto complessa umanità. La tragedia ela vicenda umana ed esistenziale di Medea assumono nel testo significati appunto universali edi straordinaria attualità.
La regia e lo spettacolo ricostruiranno scenicamente, visivamente, musicalmente, ilmondo della protagonista e dei suoi sentimenti "straordinari", "estranei", da "emarginata", la suaanima straziata e dolente, capace di piegarsi al dubbio, alla debolezza, addirittura alla tenerezza più struggente, che, secondo me, tanto ci parleràdella condizione universale della donna, pur seindagata in un esempio estremo ed eccezionale.
In scena Medea dolorosamente emarginata vive,insieme alla Nutrice, una condizione di disperatasolitudine e, ancora di più, la sua condizione diestraneità dovuta al suo essere "barbara" e"diversa" in una lotta feroce per la sua dignità didonna e per un amore che non conosce limiti.Quando la sua dignità di donna le verrà negata, la vendetta sarà terribile e inaudita con l'uccisionedei figli.
Medea sarà emblema dell'amore einsieme della morte e la tragedia vivrà tutta in lei enella sua sfaccettata e travolgente personalità;accanto le sarà, in una sorta di controcanto, laNutrice, personaggio di straordinaria importanza; e poi Giasone, mirabilmente disegnato da Anouilh nei suoi accenti e aspetti più "umani" ; un Giasone stanco degli eccessi e del peso di una passione ormai per lui troppo grande. Creonte sarà, infine, l'incarnazione di un potere fatto di regole che nientee nessuno può mettere in discussione, pena la rottura di equilibri troppo importanti e ladissoluzione di tutto un mondo.
La regia e lo spettacolo hanno l'intento e l'obbiettivo di restituireal testo la straordinaria capacità, attraverso la vocedi Medea e degli altri personaggi, di parlare, dievocare, di "far apparire" un mondo di passioniestreme, di paure, di incubi, di umane debolezze, disolitudine, di lotta disperata per la propria dignità, diforze oscure, misteriose, magiche ed arcane, dipulsioni innominabili, di violenza, in cui tutti noifiniremo per trovare, attraverso la parola di Anouilh,il nostro presente più dilaniato, il nostro oggi cositravagliato, sia che si parli di rapporti umani, che diguerre, che di contrapposizione fra culture, che di"esuli", che di lotta per il potere, che di eventi"straordinari" di violenza oppure di dolore o disofferenza, che sembrano talvolta evocare il mito egli straordinari personaggi mirabilmente disegnati dalla penna di Anouilh.
Tutta la programmazione sarà accessibile anche a spettatori non vedenti e sordi che, grazie al Ghione, possono da alcuni anni, vivere l'esperienza del teatro.
info: Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165 Roma – tel. 06 6372294 – 06 39670340, fax 06 39367910 – info@teatroghione.it
Direzione artistica: Roberta Blasi
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