SALA UNO TEATRO: le prime produzioni della stagione
Da
febbraio ad aprile cinque spettacoli diretti da Reza Keradman
confermano una scelta autoriale di qualità, basata su testi pregni di
semantica e allestimenti che attualizzano concetti e significati pur
sempre attuali
Reza Keradman è il co-direttore e neodirettore artistico della Sala Uno
e ha ripreso, in questo delizioso teatro romano ubicato sotto la cripta
della Scala Santa (San Giovanni in Laterano), l’idea di una produzione
autonoma concentrata su allestimenti semplici, scelte interpretative di
acuto livello artistico e testi pregnanti che, ognuno a proprio modo,
riesce ad ispirare contesti e atteggiamenti sociali. Da antichi testi
persiani a drammaturgie intimiste, passando anche per la canzone
d’autore perlustrata nella sua parola poetica più espressiva, il regista
di origini iraniane ha optato, per questa prima fascia di stagione
2016, per una linea artistica impegnata legando i quattro spettacoli che
andranno in scena da febbraio ad aprile, da un fil rouge di assoluta
qualità.
Si inizia il 2 febbraio (e fino al 7) con La conferenza degli uccelli - le sette valli dell'amore, un’opera del poeta e romanziere mistico iraniano Attar portata al successo mondiale dal regista Peter Brook e qui interpretata dallo stesso Keradman insieme ad Astra Lanz, con musiche dal vivo di Reza Mohsenipour.
Si tratta di un cammino spirituale, mistico, individuale basato sulla
ricerca della verità, lontano dalle retoriche religiose e da racconti
fantastici o più semplicemente popolari, che vede protagonisti uno
stormo di uccelli che partono per individuare il proprio re e, prima di
unirsi a lui, devono affrontare una serie di estenuanti prove
psico-fisiche sottoposte da madre Natura.
Si prosegue, dal 23 al 25 febbraio, con Daniel Terranegra, protagonista di Un chiodo nel mio stivale,
monologo ispirato a V.V. Majakovskij. Si tratta di uno studio sulle
possibilità di riproporre concetti poetici e politici universali che
viaggiano su di un filo rosso, la rivoluzione. Attraversando la vita del
poeta, le sue avventure, le sue passioni e la sua fede per arrivare ad
un mondo nuovo, o almeno per crederci, e sbarazzandosi del pensiero
comune per spalancare le porte alla Poesia, il monologo ripercorre il
sogno di un ragazzo russo che non aveva presagito il suo avvenire e
che, suo malgrado e con maggiore forza rispetto a qualsiasi altro
coetaneo, è entrato a far parte della schiera delle leggende giovani
mondiali, senza menzogne né sotterfugi.
Ibsen e la sua Hedda Gabler,
il celebre dramma intimista scritto nel 1890 che ritrae una donna -
interpretata da Astra Lanz - ossessionata dal successo e profondamente
insoddisfatta, scombinando l’ideale femminile teatrale a cui il pubblico
era abituato, sono gli ingredienti per una rivisitazione a tutto tondo
del celebre testo norvegese che sarà in scena dal 7 al 13 marzo: una lettura sui generis giocata su una costante brama e ricerca di una celebrità assoluta, anche solo virtuale.
Dall’ 8 al 10 aprile è
invece la volta di un concerto-spettacolo improntato sulla poesia nelle
canzoni di Fabrizio De Andrè, Il poeta degli ultimi, nel quale inserti
di prosa si alternano a suoi pezzi originali, interpretati in una
maniera molto consona allo spirito del grande cantautore, dalla Compagnia dei Musici con Mario Alberti, Patrizia Servida, Franco Menichelli, Martina Nasini e Debora Cetroni.
Nella performance,che vede la partecipazione di Astra Lanz, si vuole
mettere in rilievo lo spessore poetico del Maestro genovese, nel quale
la sua parola, estrapolata dalla sua musica e caratterizzata da una
profonda forza e originalità, è in grado di mettere in luce tutte le
contraddizioni, le ironie e le angosce che percorrono il nostro secolo.
Infine, dal 12 al 17 aprile, torna sullo stesso palcoscenico che l’ha ospitato per la sua prima edizione italiana Plouf, una commedia sentimentale scritta e diretta da Mitridate Minovi ed interpretata da Leonardo Maddalena, Beatrice Fedi e Daniel Terranegra:
uno scenario allarmante ed allarmista sul senso del decadimento dei
sentimenti e della loro idealizzazione che ci conduce nei meandri
dell’egotismo più spietato in relazione all’amore e alle sue non
corrispondenze. Un tema tremendamente contemporaneao e quotidiano, ma
qui trattato con un’arguzia e un’ironia particolarissima.
La Sala Uno
ha iniziato la propria attività nel 1997. Situato nella navata centrale
della cripta della Scala Santa in un suggestivo spazio con pareti in
mattoni a vista ed ampi archi, che richiamano – benché moderne –
strutture romane antiche, il teatro si è imposto nella scena romana
attraverso una programmazione finalizzata alla promozione e
all’ospitalità di spettacoli di teatro, danza e musica. La particolarità
dello spazio, unita alla felice ubicazione al centro di Roma ne fanno
uno dei luoghi più ambiti per la ricerca teatrale, musicale e di danza
della città.
Il direttore artistico, Reza Keradman -
regista teatrale e attore - ha partecipato ad oltre 120 spettacoli in
Iran, Francia e Italia, spesso in ruoli da protagonista. Dal 1980 al
1987 vive a Parigi dove partecipa a vari spettacoli e letture; dal 1981
lavora in Italia ed ha recitato in oltre 40 spettacoli.
Sala Uno
Piazza di Porta San Giovanni 10 - Roma
+39 06 86606211 - promozione@salaunoteatro.com
www.salaunoteatro.com
Prezzo degli spettacoli:
Intero: €15 – Ridotto: €10
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