TEATRO VASCELLO
presenta
la nuova produzione
ANELANTE
ANELANTE è l'uomo che esiste nel suo struggimento.
Anelante è un essere mitologico, affronta con il tratto stilistico tipico di Rezza-Mastrella, i contorni delle effigi storico-cromatiche della nostra epoca. L'essere rincorre l'inevitabile moltiplicarsi della sua immagine, si dedica alla ricerca perpetua del divino. Vive le vicissitudini dei rappresentanti della Terra, in una composizione corale, a tratti orgiastica, a tratti devota; la morte e la decadenza fisica sono ancora lontane.
La prospettiva paranoica degli autori e delle figure protagoniste, cresce nel ritmo delle battute e dei movimenti, fino all'apoteosi. Anelante è la ricerca dell'ultimo spasmo.
DUE NOTE
Dopo aver tentato la condivisione degli intenti attraverso il vivere civile, un uomo dotato di autostima si affida all'inconscio per portare la parola sott'acqua, lì dove persino Dio ha fallito con la sua.
In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella. Non c'è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile dell'adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni. Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi: perdizioni e delirio lungo il muro.
Il silenzio della morte contro l'oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono travolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera, spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale.
Ci si piega spesso con l'assurdo dietro, e si fanno i conti dei traumi passati. Così l'essere inferiore cerca conforto nell'impegno civile. E con la morte altrui ritorna l'amor proprio. Tra balli, feste orientali, lutti premeditati ci si libera della solidarietà, pratica aziendale che genera profitto. Anche la cultura con gli occhiali flette il culo. Chi legge un libro è costretto a stare zitto da chi scrive, chi legge compra il suo silenzio, chi compra un libro fomenta e capovolge l'omertà. Ma con la mamma biologica la partita è persa: pelle della sua pelle e fine della tua.
PRESENZE
L'habitat è un monitor, ma anche un muro, numerose finestre animano lo schermo simultaneamente; avvenimenti e contenuti esaltano la società multimediale, attraverso il linguaggio visivo.
Addio terza dimensione. Esplode il luogo comune, i viventi non si accorgono di essere prigionieri di un monitor, vecchi e giovani, spossati dal desiderio di emergere, ritrovano nel reinventarsi la spietatezza dell'infanzia e la malvagità dell'adulto. L'Anelante vive confinato tra le muraglie, chiuso nel recinto, senza sporgersi, pretende di conoscere il mondo, lo fa per non accorgersi della vuotezza che gli riempie la vita. Disposto a tutto, per sostenere la gerarchia di
sempre usa i sistemi virtuali di cui si è impadronito.
ANELANTE è immerso nella quarta dimensione, centuplica i livelli di comunicazione. E' la metafora smisurata del rito quotidiano, l'utopia della pensione e del tempo indeterminato: così Freud può sguazzare.
Flavia Mastrella e Antonio Rezza si occupano di comunicazione involontaria.
dal 9 dicembre 2015 al 17 gennaio 2016
dal martedì al sabato h 21 domenica h 18 (Riposo il lunedì, il 15-24-25-29 dicembre 2015 e il 12 gennaio 2016)
Biglietteria: Intero € 20,00 ; Ridotto over 65 € 15,00 ; Ridotto studenti € 12,00 e gruppi di un minimo di 10 persone, i biglietti per i gruppi devono essere ritirati un giorno prima da un capogruppo
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